I 6 trucchi psicologici alla base del successo di Angry Birds e Candy Crush
Il Guardian ha preparato un interessante articolo sul successo di Angry Birds e di Candy Crush Saga sulla base delle spiegazioni di uno psicologo.
di Rosario Grasso pubblicata il 28 Giugno 2014, alle 10:31 nel canale Videogames
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnche a me, angry birds l'ho disinstallato dopo 5 minuti, l'altro non penso lo proverò mai.
In compenso tempo fa ho perso un po' di ore con Hill climb racing.
La cosa più fastidiosa è che continuano ad arrivarmi le richieste per giocarci su facebook hahaha anche dopo anni che le ignoro
In compenso tempo fa ho perso un po' di ore con Hill climb racing.
La cosa più fastidiosa è che continuano ad arrivarmi le richieste per giocarci su facebook hahaha anche dopo anni che le ignoro
hill climb racing è l'unico gioco che mi abbia fatto "divertire" su smartphone. Ovviamente come passatempo durante la cacca e poco altro. Tutti gli altri giochi non mi sono mai piaciuti ma ammetto di averne anche provati pochi, non sono un amante dei giochi su telefono. Ad oggi non ne ho nessuno installato.
se trovi il link potresti minacciare l'autore dell'articolo
tipo peppa pigs, roba carente sotto tutti i punti di vista, ma che ha "ipnotizzato" un numero infinito di bambini.
i "trucchi" psicologici sono studiati a tavolino da chi ha successo (dubito sia solo fortuna), a cominciare dalla politica fino ad Angry Birds.
MOLTO MOLTO D'ACCORDO.
Ho trovato questa enew veramente interessante.
Ovvio che io, da giocatore pc di vecchia data, come molti non trovo ne interesse ne attrazione per giochi banali e scontati come quelli.. ma "IO" sono solo una piccola parte del mondo.
Questi approcci hanno attirato enormi masse di non videogiocatori, che ovviamente ragionano in modo differente.
Illuminante. Questo spiega successi enormi di giochi insulsi e di zero originalità come candy crush.
eppure da bambino invidiavo i miei amici che avevano il gig tiger mentre io no
tutto sacrosanto
l'analisi è correttissima e i meccanismi sono senz'altro questi, personalmente non sopporto lo stress dei giochi superadrenalinici o i giochi 3d horror, preferisco un'eperienza videoludica più spensierata e più legata a ritmi e temi dell'origine dei videogiochi: platforms, adventures, etc.. quando il gioco diventa religione è una non esperienza ma rientra nel classico quadro delle dipendenzeDevi effettuare il login per poter commentare
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