Google Stadia: l'assurda pretesa di giochi tripla A sviluppati da un team di 25 persone

A quasi due anni dalla chiusura di Google Stadia, uno sviluppatore di uno degli studi acquisiti da Google ha rivelato alcuni dettagli che lasciano quantomeno perplessi. Google pretendeva lo sviluppo di titoli realizzati solitamente da studi di 400-600 persone da uno studio indie di 25 sviluppatori.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 29 Agosto 2024, alle 10:46 nel canale VideogamesGoogleStadia
Per la sua più che breve storia, forse in pochi ricorderanno Google Stadia, il servizio di cloud gaming che a poca distanza dal lancio ha chiuso i battenti all'inizio del 2023. A quasi due anni di distanza, sono emersi nuovi interessanti retroscena che hanno contribuito al fallimento del progetto: Google pretendeva giochi tripla A, ma a basso costo.
A rivelarlo è stato Alex Hutchinson, co-fondatore di Raccoon Logic. La software house nasce dalle ceneri di Typhoon Studios, un piccolo studio di 25 sviluppatori acquisito da Google e chiuso senza cerimonie insieme al progetto Stadia.
Hutchinson ha spiegato che, durante le riunioni con i dirigenti di Google "nessuno parlava la stessa lingua". In buona sostanza, i piani alti non avevano alcuna concezione su come avvenisse lo sviluppo di un videogioco e avanzavano richieste alquanto improbabili.
"Google voleva giochi che funzionassero esclusivamente in cloud, una cosa impossibile. Ci chiedeva di realizzare il tipo di giochi sviluppati da 400-600 persone, enormi giochi con licenza Marvel e tie-in di Star Wars. Dicevano che, se avessimo creato il gioco e avesse funzionato bene con 25 persone, allora ci avrebbero lasciato assumere 500 artisti, il che non funziona così" ha spiegato Hutchinson.
Per rendere l'idea di quanto sia frustrante lavorare in Google, lo sviluppatore ha spiegato che in azienda sono presenti alcuni stand che i dipendenti possono prenotare semplicemente per sfogare le urla.
Ad ogni modo, da allora, Typhoon Studios è rinato sotto il nome di Raccoon Logic e ha mantenuto la proprietà intellettuale di Journey to the Savage Planet, titolo del 2020 publicato da 505 Games e primo progetto di Typhoon Studios. Lo studio sta adesso lavorando al sequel, Revenge of the Savage Planet, la cui uscita è prevista per il 2025.