Gabe Newell, CEO Valve: 'La VR può essere un totale fallimento'

Gabe Newell, CEO Valve: 'La VR può essere un totale fallimento'

Le parole più realistiche sullo stato attuale della realtà virtuale arrivano da Gabe Newell, che è anche l'esponente del mondo tecnologico che probabilmente più crede nella VR

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Videogames
ValveHTCVive
 

Come ogni tecnologia innovativa, la realtà virtuale comporta dei rischi. Le potenzialità ci sono tutte per sfondare, ma nella pratica ci sono diversi ostacoli da affrontare: il costo dei dispositivi, i limiti delle tecnologie attuali, o la difficoltà di spiegarne i vantaggi senza poterli mostrare per citarne alcuni. L'unico modo per avere un'idea di cosa sia la VR è provarla, ma è chiaro che quando sei l'uomo più ricco al mondo del settore videoludico (stima Forbes) qualche rischio puoi anche correrlo.

Gabe Newell ha un patrimonio netto stimato di 4 miliardi di dollari e di fatto con la sua Valve può permettersi di compiere qualche decisione rischiosa. Del resto la software house di Half-Life e Counter-Strike non è nuova a fare scommesse e fra quelle del passato alcune si sono rivelate oltremodo vantaggiose nel lungo periodo. Ci riferiamo naturalmente a Steam, lo store digitale nonché servizio di videogiochi più grande al mondo che ha debuttato nel lontano 2003.

Inizialmente lanciato come piattaforma per la vendita e la gestione dei propri videogiochi, 15 anni dopo Steam è un colosso del settore dei videogiochi con una base di oltre 150 milioni di utenti. Le iniziative di Valve non provengono tutte da Newell, ma è lui a mettere la firma definitiva sulle prossime mosse della società. E l'ultimo rischio che la società è disposta a compiere è la realtà virtuale, con Valve che è fra le società che più credono nella nuova tecnologia.

Ma cosa ne pensa lo stesso Gabe Newell della realtà virtuale? La risposta ce la dà un'interessante intervista che il CEO di Valve ha offerto in un incontro privato con una serie di giornalisti riportata da Polygon: "Crediamo che la realtà virtuale stia andando benissimo, in maniera coerente con le nostre aspettative", ha dichiarato Newell, continuando in maniera sorprendente: "Ma siamo comunque a nostro agio con l'idea che potrebbe rivelarsi un totale fallimento".

Sorprendente perché Valve, come dicevamo poco sopra, è fra i pionieri della tecnologia e fra i principali esponenti del mercato con il suo Vive. Realizzato da HTC, il prodotto affronta il mercato con un prezzo di 800 dollari, superiore a quello della controparte di Facebook, l'Oculus Rift, che costa solo 600 dollari. Anche lo stesso visore proposto ad un prezzo superiore rispetto alla concorrenza è un rischio, e Newell si è mostrato consapevole anche di questo.

"Vive è il dispositivo più costoso attualmente sul mercato. Ed è a malapena in grado di fare un lavoro marginalmente adeguato nell'offrire un'esperienza in realtà virtuale", le sue ruvide parole. Del resto è questa la peculiarità di Newell, che non deve offrire riscontri a nessun investitore dal momento che Valve non è una società pubblica. Ma proprio da lui suonano bizzarre queste parole, dal momento che comunque è l'esponente del settore tecnologico che più ha creduto e che crede nella tecnologia.

"Alcuni dicono che ci saranno milioni di visori VR venduti, ma noi non siamo così sicuri. Non mi sembra di vedere contenuti in giro capaci di convincere milioni di persone a giustificare una rivoluzione nei propri computer domestici", ha lucidamente dichiarato Newell durante l'incontro. Una visione chiara del mercato che arriva da uno dei più grandi investitori: a prescindere dal costo della tecnologia Newell ammette che non esistono ancora oggi esperienze interessanti per il giocatore.

Le sue parole possono sembrare crude e, come lo stesso Polygon tende a sottolineare, Newell si trova solamente fisicamente sulla Terra, ma la sua mente vaga già nei meandri del futuro. È da lui che però arrivano le riflessioni più realistiche sulla realtà virtuale: è un mercato sul nascere molto interessante, ma da qui ad immaginare milioni di visori venduti ci vorrà del tempo.

10 Commenti
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Titanox217 Febbraio 2017, 09:20 #1
lo è infatti, un po come le steam machines
meno male che ci sono i guanti, i cappellini e le skin che tengono su la baracca
tony7317 Febbraio 2017, 09:57 #2
Originariamente inviato da: Bivvoz
Se lo dico io mi sento rispondere che è perché non l'ho mai provata (in realtà ho provato 3 diversi visori) e che non capisco un tubo, spero che almeno Newell lo prendano su serio.


Idem.
polkaris17 Febbraio 2017, 10:29 #3
Possono essere sbagliate le previsioni di vendita nel breve periodo, questa è una ovvietà. Ma la strata della VR e della realtà aumentata è tracciata e su questo ci sono pochi dubbi. I costi adesso non sono proibitivi e comunque possono calare.
Noir7917 Febbraio 2017, 10:42 #4
Clickbait grosso come una casa, che distorce le parole di Newell.
nevenbridge17 Febbraio 2017, 11:20 #5
Il VR non sfonderà, il livello tecnologico è inadeguato, forse tra 50 anni. Al contrario vedo un roseo futuro per l'AR. Il VR sarà l'evoluzione dell'AR, quando esisterà la tecnologia
TheZioFede17 Febbraio 2017, 13:43 #6
Credo sia il contrario, l'AR è più difficile da gestire della VR da quel che ho capito.
LMCH17 Febbraio 2017, 14:25 #7
Originariamente inviato da: Bivvoz
Diciamo che la AR ha più livelli di implementazione, ha una difficoltà in più che è far combaciare la realtà con gli oggetti virtuali ma già disegnare 2 frecce e 4 scritte è realtà aumentata è può essere molto utile.
La VR invece deve sempre ricreare un ambiente completo e quindi sempre richiede grandi capacità di calcolo.
Certo se per AR intendi realistiche costruzioni in 3d perfettamente integrate nella realtà è molto più complessa della VR.


Già.
L' AR "semplice" (HUD ed evidenziazione di aree di interesse con marker, input/output vocale con traduzione di voci specifiche ecc.) sarebbe già estremamente utile ed utilizzabile nella vita reale, solo che li i limiti sono nella leggerezza ed autonomia dei dispositivi indossabili abbinati.

Fondamentalmente un sistema AR "semplice" fatto bene eliminerebbe il bisogno di smartphone con display "grandi" e permetterebbe di interagire a mani libere
(cosa utile in un sacco di applicazioni lavorative ma poco per videogiochi e cose simili).

Secondo me il problema è tutto li, molti si sono concentrati su cose utili ai videogiocatori o al limite ai progettisti di roba 3D pensando che possano interessare anche gli utenti comuni invece di considerare cose meno ambiziose ma utili a livello professionale a categorie più vaste.
TheZioFede17 Febbraio 2017, 14:40 #8
Originariamente inviato da: Bivvoz
Diciamo che la AR ha più livelli di implementazione, ha una difficoltà in più che è far combaciare la realtà con gli oggetti virtuali ma già disegnare 2 frecce e 4 scritte è realtà aumentata è può essere molto utile.
La VR invece deve sempre ricreare un ambiente completo e quindi sempre richiede grandi capacità di calcolo.
Certo se per AR intendi realistiche costruzioni in 3d perfettamente integrate nella realtà è molto più complessa della VR.


Giusto, non avevo considerato che esistono tante "gradazioni" di AR
-Root-18 Febbraio 2017, 01:42 #9
la vr è una tecnologia discreta, ma così come il 3d è una tecnologia di passaggio, di transizione. In quanto ingegnere biomedico posso dire che nel mio campo ha una miriade di utilizzi, così come li ha la kinect. Ma nel campo videoludico ha un grosso ostacolo: l'indossabilità. La wii ha avuto successo vero, ma nei fatti la gente lo comprava per la pubblicità, ma poi nessuno lo usava in maniera continuativa perchè era necessario muoversi. Idem per la kinect. Lo stesso secondo me accadrà con la vr. Il pensiero di dover indossare qualcosa per rilassarsi giocando perviene, a meno che non sei un hardcore gamer. Nulla potrà mai battere lo stare seduti sul divano col controller in mano. La vr per essere seria necessita il movimento -> problemi di mobilità nella stanza, pigrizia e compagnia bella. Può essere usata anche da seduti, ma a questo punto a che serve? Forse, il campo videoludico sta seriamente arrivando a saturazione tecnologica, e se fosse così è il caso che i produttori ripartano da capo. Forse l'olografica cambierà qualcosa, ma non ne sono sicuro al 100 per 100
LordPBA20 Febbraio 2017, 10:26 #10
"Vive è il dispositivo più costoso attualmente sul mercato. Ed è a malapena in grado di fare un lavoro marginalmente adeguato nell'offrire un'esperienza in realtà virtuale",

qui abbiamo tutta la sintesi della questione

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