Formula 1: l'assetto vincente di Verstappen al GP del Giappone sviluppato da un sim racer

Max Verstappen ha conquistato in maniera del tutto inattesa il Gran Premio del Giappone, e questo è stato grazie a un assetto preparato dal sim racer Rudy Van Buren. La collaborazione tra il campione del mondo e il pilota virtuale rivela un nuovo approccio esclusivo nella preparazione delle gare di Formula 1.
di Nino Grasso pubblicata il 08 Aprile 2025, alle 14:51 nel canale VideogamesUn fatto sorprendente emerge dal recente trionfo di Max Verstappen al Gran Premio del Giappone. L'assetto della monoposto Red Bull, determinante per la vittoria dell'olandese, è stato messo a punto da Rudy Van Buren, un sim racer professionista, durante la notte tra venerdì e sabato. L'aspetto più straordinario della vicenda riguarda il fatto che Van Buren non ha mai pilotato una vettura di Formula 1 nella realtà.
La configurazione tecnica sviluppata da Van Buren ha permesso a Verstappen di dominare il circuito di Suzuka, e ha in qualche modo dimostrato come la simulazione virtuale possa tradursi in vantaggi concreti sulla pista. Red Bull ha quindi sfruttato competenze provenienti dal mondo virtuale per ottimizzare le prestazioni della vettura reale, un nuovo approccio che potrebbe rivoluzionare il motorsport.
Chi è Rudy Van Buren e come ha contribuito alla vittoria di Verstappen a Suzuka
Rudy Van Buren, trentatreenne olandese, ha costruito un percorso professionale particolare nel mondo del motorsport. La sua carriera è iniziata nei kart reali, per poi subire un'interruzione dovuta a limitazioni economiche. La passione per la velocità, tuttavia, lo ha portato a eccellere nel sim racing, diventando uno dei migliori piloti virtuali al mondo. Nel 2017, Van Buren ha vinto la competizione "World's Fastest Gamer" battendo oltre 30 mila concorrenti e guadagnandosi un contratto come pilota di simulatore per McLaren. Il legame con Red Bull Racing è nato successivamente, quando il team ne ha riconosciuto le capacità analitiche e di messa a punto del simulatore. Attualmente, Van Buren collabora con la scuderia austriaca come pilota di sviluppo al simulatore, lavorando a stretto contatto con i tecnici per ottimizzare gli assetti delle monoposto.
L'amicizia tra Van Buren e Verstappen rappresenta un elemento chiave di questa collaborazione: i due connazionali condividono non solo la passione per il motorsport, ma anche una profonda comprensione tecnica delle dinamiche di guida. Durante il weekend del Gran Premio del Giappone, Verstappen ha trovato difficoltà nell'ottenere l'assetto ideale per le qualifiche e la gara e la soluzione è arrivata proprio da Van Buren che, analizzando i dati telemetrici e lavorando intensamente al simulatore durante la notte tra venerdì e sabato, ha elaborato una configurazione alternativa. Le modifiche proposte hanno riguardato principalmente l'aerodinamica e il bilanciamento della vettura, aspetti cruciali sul tracciato tecnico di Suzuka.
L'efficacia di questo lavoro è stata confermata dalla prestazione domenicale di Verstappen, che ha dominato la gara dall'inizio alla fine. L'episodio dimostra come i confini tra motorsport virtuale e reale stiano diventando sempre più sottili, con un trasferimento di competenze e tecnologie in entrambe le direzioni. La collaborazione tra Verstappen e Van Buren rappresenta quindi un esempio di come il talento, indipendentemente dal contesto in cui si sviluppa, possa trovare applicazione ai massimi livelli dello sport automobilistico, e chissà se questo modello verrà replicato anche dalle altre scuderie che competono contro Red Bull per il titolo in Formula 1.
12 Commenti
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Buona notizia.
hahaha
non so se hai guardato cosa è successo nei test del venerdì...
un altro pilota ha seguito i consigli del simulatore e ha lasciato il DRS aperto in curva 1 e ha fatto un fascio.
suvvia.. si possono essere certamente utili nella realtà le simulazioni.. se pensi che al posto della galleria del vento in molti le usano.. ma il mondo reale è ancora diverso da quello virtuale .. non siamo in matrix.. ma di certo i computer continuano ad aiutare .. e anche in questo caso un'elaborazione al computer ha aiutato a fare un setup auto..
non so se hai guardato cosa è successo nei test del venerdì...
un altro pilota ha seguito i consigli del simulatore e ha lasciato il DRS aperto in curva 1 e ha fatto un fascio.
suvvia.. si possono essere certamente utili nella realtà le simulazioni.. se pensi che al posto della galleria del vento in molti le usano.. ma il mondo reale è ancora diverso da quello virtuale .. non siamo in matrix.. ma di certo i computer continuano ad aiutare .. e anche in questo caso un'elaborazione al computer ha aiutato a fare un setup auto..
Senza considerare che il 99% della differenza la fa Max, se dai la stessa macchina a uno degli altri NON ti domina la gara così.
Basta vedere come andava Perez quando la RedBull ha cominciato a non essere più la macchina da battere, o Lawson nelle prime gare, o Tsunoda a Suzuka.
Basta vedere come andava Perez quando la RedBull ha cominciato a non essere più la macchina da battere, o Lawson nelle prime gare, o Tsunoda a Suzuka.
è che non fa figo dire che al di la della macchina su cui ha contribuito anche questo stipendiato della Red Bull poi è il pilota a fare la differenza come si vede da molti anni.. vorrebbe dire che gli umani analogici sono ancora importanti in formula 1
p.s. ricordo che lo stesso Max gioca con i simulatori
non so se hai guardato cosa è successo nei test del venerdì...
un altro pilota ha seguito i consigli del simulatore e ha lasciato il DRS aperto in curva 1 e ha fatto un fascio.
suvvia.. si possono essere certamente utili nella realtà le simulazioni.. se pensi che al posto della galleria del vento in molti le usano.. ma il mondo reale è ancora diverso da quello virtuale .. non siamo in matrix.. ma di certo i computer continuano ad aiutare .. e anche in questo caso un'elaborazione al computer ha aiutato a fare un setup auto..
Detto ciò, credo sia ovvio che questa notizia lascia il tempo che trova: al netto di tutto, Verstappen ha vinto il GP di Giappone perchè è semplicemente un fenomeno, una delle massime punte di talento mai viste in F1, siamo nell'Olimpo dei migliori in assoluto della storia e parliamo di una cerchia ristretta in cui possiamo fare giusto 4-5 nomi.
E questo al di là dei suoi comportamenti, delle scorrettezze e del suo modo di porsi: sarà uno spocchioso borioso antipatico, ma quello che conta è come guida. Ed è l'unico che riesce a dare concretamente quel di più che quasi mai si riesce a dare per via del peso che ha sulle prestazioni il mezzo di cui si dispone.
Detto ciò, credo sia ovvio che questa notizia lascia il tempo che trova: al netto di tutto, Verstappen ha vinto il GP di Giappone perchè è semplicemente un fenomeno, una delle massime punte di talento mai viste in F1, siamo nell'Olimpo dei migliori in assoluto della storia e parliamo di una cerchia ristretta in cui possiamo fare giusto 4-5 nomi.
E questo al di là dei suoi comportamenti, delle scorrettezze e del suo modo di porsi: sarà uno spocchioso borioso antipatico, ma quello che conta è come guida. Ed è l'unico che riesce a dare concretamente quel di più che quasi mai si riesce a dare per via del peso che ha sulle prestazioni il mezzo di cui si dispone.
ma certo che gli allenamenti al simulatore sono importanti.. lo erano anni fa e non era mai stato un segreto.
i nuovi piloti si allenavano ai simulatori per conoscere piste mai viste prima di scendere finalmente in pista nel weekend di gara
ma tutta questa enfasi al simulatore non la darei.. manca anche altro al simulatore.. il rischio..
https://www.fanpage.it/sport/motori...del-simulatore/
giusto perchè si fa finta che sia tutto rose e fiori..
lo aveva fatto nel simulatore.. credeva che avrebbe funzionato.. ha distrutto una vettura e a momenti ci lascia le penne.. non male come assetto creato al simulatore
mi sembra che stai un po' esagerando. Non seguo più la F1 da 10 anni lo ammetto, sicuramente è migliorato come pilota ma se avessi visto correre Schumacher e Senna dei tempi, quelli erano campioni. Questo quando ha debuttato in formula 1 ha passato anni a fare incidenti alla prima curva, rovinando le gare degli altri piloti.. non l'ho mai visto come un campione...
La qualità di un campione si misura con le sue vittorie.
Verstappen, che ha iniziato sicuramente in maniera un po' turbolenta, è senza dubbio un campione.
Sicuro!
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