First Playable Fund nel DL Rilancio: quattro milioni a fondo perduto per produrre videogiochi
La misura consiste in un fondo per il finanziamento di prototipi di videogiochi e ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo dell’industria dei videogiochi a livello nazionale
di Rosario Grasso pubblicata il 20 Maggio 2020, alle 15:01 nel canale VideogamesUn sostegno per gli sviluppatori di videogiochi italiani fa parte del Decreto Rilancio comprendente una serie di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e firmato dal Presidente Sergio Mattarella nella giornata di ieri. Il DL Rilancio prevede una dotazione finanziaria iniziale di 4 milioni di euro per il 2020 destinata a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi.
"Al fine di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale, è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il fondo per l’intrattenimento digitale denominato «First Playable Fund», con dotazione iniziale di 4 milioni di euro per l’anno 2020" si legge nel testo del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
"Il Fondo di cui al comma 12 è finalizzato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo".
Per prototipo, o prima versione giocabile, si intende fondamentalmente una "versione beta" del gioco che possa essere mostrata a un eventuale finanziatore. In altri termini, si parla di uno strumento fondamentale per gli autori di videogiochi, che hanno la necessità di presentare il loro progetto di sviluppo a editori e investitori e ottenere gli investimenti iniziali per entrare nella fase di produzione e per la distribuzione.
Benzina per la parte di concezione e prima concretizzazione dei videogiochi, in altre parole, nella misura di un importo che va da 10 a 200 mila euro per singolo prototipo. L'importo concesso a fondo perduto viene stabilito sulla base delle spese che l'azienda sviluppatrice del videogioco deve sostenere. "I contributi erogati a valere sul Fondo di cui al comma 12 vengono assegnati dietro presentazione di una domanda da parte delle imprese che abbiano i requisiti di ammissione di cui al successivo comma 16. I contributi potranno essere utilizzati esclusivamente al fine della realizzazione di prototipi" si legge sulla Gazzetta Ufficiale.
A tal fine si considerano come spese ammissibili:
a) prestazioni lavorative svolte dal personale dell’impresa nelle attività di realizzazione di prototipi;
b) prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti o ad altre imprese finalizzate alla realizzazione di prototipi;
c) attrezzature tecniche (hardware) acquistate per la realizzazione dei prototipi;
d) licenze di software acquistate per la realizzazione dei prototipi.
"Un recente studio della federazione europea degli sviluppatori EGDF sull’impatto dell’emergenza Covid-19 sugli studi di sviluppo in Europa, mostra come i team basati in sud Europa siano i più pessimisti riguardo al loro futuro, con un rischio concreto di chiusura di molti studi indipendenti già nel corso di quest’anno" si spiega in un comunicato diramato da IIDEA, l'Associazione che rappresenta l'industria dei videogiochi in Italia promotrice dell'iniziativa. "Ciò si spiega non solo con il fatto che i paesi del Sud Europa, compresa l’Italia, siano i più colpiti dall’emergenza stessa, ma anche per la scarsità di sostegno pubblico al settore che caratterizza in particolar modo il nostro Paese".
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoandatelo a spiegare a chi non sta prendendo i 600 euro.
andatelo a spiegare a chi non sta prendendo i 600 euro.
Eh si, perchè quelli che lavorano nel settore mangiano speranze...
Se non avesse tirato fuori neanche un euro, eccoli lì, anche in quel caso, col fucile pronto a sparare boiate in senso opposto: "non fate nulla per il settore dell'intrattenimento digitale".
Mi meritate l'oblìo.
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