Esport troppo impegnativi per chi ha più di 24 anni? Si, ma ci sono dei rimedi

Esport troppo impegnativi per chi ha più di 24 anni? Si, ma ci sono dei rimedi

Uno studio pubblicato dalla Simon Fraser University evidenzia come a partire dall'età di 24 anni inizi un costante declino per quanto riguarda il tempo di reazione dei giocatori. Ne abbiamo parlato con lo psicologo dello sport e dell'eSport Mauro Lucchetta

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Videogames
 

Secondo lo studio realizzato dalla canadese Simon Fraser University e pubblicato qui, diversi fattori influenzano i tempi di reazione dei giocatori, ma l'età rimane quello più preponderante. Si tratta di fattori fisici, come la destrezza del polso, e socio-culturali, ovvero l'ambiente in cui si vive e le eventuali pressioni sociali. Ma sono fattori collaterali rispetto al declino cognitivo che, sebbene non possa essere prevenuto al 100%, può essere in qualche modo ammorbidito ricorrendo ad alcuni espedienti strategici.

Per capire meglio la relazione tra età e tempo di reazione, il team di ricerca universitario ha fatto ricorso a Starcraft 2, sottoponendolo a giocatori di fascia d'età differente e misurando le latenze tra ciò che viene visto e la conseguente reazione. Starcraft 2 è un buon banco di prova da questo punto di vista, perché è un gioco complesso che richiede tempi di reazione particolarmente bassi oltre che capacità di previsione rispetto a ciò che potrebbe accadere subito dopo.

Daigo Umehara

Daigo Umehara, uno dei più famosi e abili giocatori di Street Fighter ha 37 anni

Secondo lo studio, un giocatore di 39 anni con grande esperienza a Starcraft 2 mediamente è più lento di 150 millesimi di secondo rispetto a un ragazzo di 24 anni, concedendogli così un vantaggio di circa 30 secondi ogni 15 minuti di gioco. Potrebbe sembrare un vantaggio irrisorio ma chi conosce Starcraft 2 invece sa bene come un ritardo del genere possa tranquillamente discriminare tra sconfitta e vittoria.

Il declino cognitivo, sebbene non possa essere prevenuto al 100%, può essere in qualche modo ammorbidito ricorrendo ad alcuni espedienti strategici
Alcuni giocatori professionisti sono capaci di eseguire 10 e più azioni in un secondo: per cui il dato precedente si traduce in un vantaggio competitivo decisamente consistente sul lungo periodo. In uno sparatutto in prima persona multiplayer come CS:GO molti meno millesimi di secondo fanno la differenza tra chi vive e chi muore, mentre nei MOBA i riflessi sono molto importanti nella gestione delle risorse e nei titoli come come PUBG o Fortnite aiutano molto viste le tante cose da fare.

Tuttavia, lo studio ha evidenziato come i giocatori con qualche anno in più rispondano a questa perdita di riflessi con una migliore pianificazione strategica e con qualche accortezza in più. Ad esempio, fanno un uso maggiore delle scorciatoie da tastiera, aggiungendo maggiore complessità alle loro strategie. Secondo lo studio, una strategia solida non può prescindere dalla salute del corpo e del cervello.

Abbiamo sentito lo psicologo dello sport e dell'eSport Mauro Lucchetta per capire meglio alcuni punti dello studio. "È molto interessante perché si basa su un principio di fondo corretto", ci ha detto. "Così come negli sport tradizionali, nello scenario eSport si assisterà ad un aumento anche dei player più vecchiotti ma performanti. Solo che è una coperta corta: io posso lavorare sulle mie abilità se quella è la mia professione e ne vale la pena".

Una strategia solida non può prescindere dalla salute del corpo e del cervello
"Per cui, al momento è più facile assistere ad un continuo ricambio generazionale che mediamente arriva fino ai primi anni universitari, un po' il crocevia della contrapposizione "o studio o gioco". Però, rimane la possibilità di poter arrivare anche a 40 anni con ottimi riflessi, come conferma anche l'ambito del motorsport".

"Sicuramente negli RTS e nei MOBA il declino fisiologico può essere aggirato", continua Lucchetta. "Ma questo può valere anche per gli FPS o i picchiaduro: basti guardare al fenomeno Daigo Umehara".

"I riflessi sono determinati da un percorso neuromotorio: in altri termini, 'più il percorso è pulito, più sono rapido'. E la pulizia è un mix di interconnessioni sviluppate favorite dal movimento (anche fine) e dalla qualità del canale, cioè la parte fisiologica", spiega Lucchetta. "Se sono in sovrappeso il mio canale è già più lento e lo stesso vale se non alleno il movimento specifico con la ripetizione".

"Inevitabilmente siamo destinati a peggiorare, ma se ne avessimo la possibilità, quindi potessimo continuare a giocare senza nessun tipo di vincolo lavorativo, familiare, sociale, ecco che assisteremmo ad un aumento della longevità del player".

"Io stesso sto utilizzando delle metodologie per aumentare i riflessi basate su un metodo di training percettivo e visivo attraverso pannelli visivi" (si riferisce a SVTA ndr)".

Dal punto di vista biologico come si spiega la perdita di riflessi con l'avanzare dell'età? "Qui entriamo nella sfera dell'invecchiamento e ci sono diverse teorie", ha risposto Lucchetta. "Sicuramente il corpo inizia un processo in cui pian piano diventa sempre meno performante e abile. Le cellule si riproducono più lentamente e le sostanze di scarto sono smaltite più lentamente. Ma è molto difficile capire cosa accada, e per il cervello è ancor più complicato".

"Si consideri che che sulla neuroplasticità, cioè la capacità di creare nuove interconnessioni quando vengono perse aree funzionali, sappiamo davvero poco e ci stupisce ogni volta. Una volta si pensava che le cellule del cervello, raggiunta l'età adulta, smettessero i processi rigenerativi, ma in realtà il cervello non smette mai di crescere, e il nostro comportamento può determinare anche il dove cresca".

Per altri dettagli sulla psicologia dello sport e degli eSport vi rimandiamo al canale Psicologia Fly del Dott. Mauro Lucchetta con una collezione di oltre 200 video.

Tornando allo studio, ci sono alcuni espedienti che rendono possibile mitigare gli effetti dell'invecchiamento e contenere il più possibile i tempi di reazione. Negli sport tradizionali è assodato che l'unico modo per mantenere veramente un vantaggio competitivo riguarda lo stato di salute del corpo e della mente. E per gli eSport non è molto diverso. I giocatori professionisti, inoltre, si rivolgono a pratiche come la meditazione per incrementare la lucidità mentale, calmare i nervi e mantenere un equilibrio emotivo il più stabile possibile.

Per questi motivi, anche per i giocatori di eSport, gli esercizi fisici e aerobici sono particolarmente indicati per migliorare i riflessi motori e conseguentemente i tempi di reazione perché migliorano le prestazioni a tutto tondo, specialmente quando si tratta di resistenza. In questo, le diete salutari sono fondamentali, in quanto favoriscono una funzione cerebrale più elevata e un senso generale di benessere.

Possono essere controproducenti il sonno non ottimale, una dieta scadente che si compone di fast food, lo scarso esercizio fisico e l'uso eccessivo di stimolanti malsani. Fare uso di troppi zuccheri, dormire meno di 8 ore al giorno ed essere sottoposti a tante notifiche da parte dello smartphone sono abitudini da evitare, per quanto sia molto difficile nella vita di oggi.

Abbiamo già parlato di psicologia e videogiochi in altre occasioni: a proposito di CS:GO e preparazione per gli eSport e degli impatti sul cervello.

120 Commenti
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LukeIlBello21 Gennaio 2019, 16:26 #1
l'ho vissuto sulla mia pelle
fino ai 30 anni ero uno "fortino" a pes (giocavo su ESL con un clan noto), poi è cominciato il declino...e guarda caso ho cominciato a peredere proprio dai ragazzini più giovani, mentre gli "adulti" ancora riuscivo a stenderli..
ho capito subito che era colpa dell'età
nickname8821 Gennaio 2019, 16:38 #2
Originariamente inviato da: LukeIlBello
l'ho vissuto sulla mia pelle
fino ai 30 anni ero uno "fortino" a pes (giocavo su ESL con un clan noto), poi è cominciato il declino...e guarda caso ho cominciato a peredere proprio dai ragazzini più giovani, mentre gli "adulti" ancora riuscivo a stenderli..
ho capito subito che era colpa dell'età

Che i tuoi riflessi fossero penosi lo si vedeva anche dal fatto che snobbi gli FPS arena a discapito dei camping shooters, chiaro segno che nei primi fai pena e ripieghi negli ultimi, di fatto sono molto lenti e il problema non si pone.

Oltre a questo il declino è normale fino ad un certo punto, uno sportivo che segue diete mirate è tutta un altra storia rispetto a qualche svogliato ( e non faccio nomi ), dubito che questi giocatori di Starcraft & Co. abbiano mai preso seriamente una cultura fisica.
LukeIlBello21 Gennaio 2019, 16:58 #3
Originariamente inviato da: nickname88
Che i tuoi riflessi fossero penosi lo si vedeva anche dal fatto che snobbi gli FPS arena a discapito dei camping shooters, chiaro segno che nei primi fai pena e ripieghi negli ultimi, di fatto sono molto lenti e il problema non si pone.

Oltre a questo il declino è normale fino ad un certo punto, uno sportivo che segue diete mirate è tutta un altra storia rispetto a qualche svogliato ( e non faccio nomi ), dubito che questi giocatori di Starcraft & Co. abbiano mai preso seriamente una cultura fisica.


ma invece negli FPS me la cavo ancora abbastanza bene, per quanto tu faccia ironia
sarà anche perchè non ho mai giocato agli ARENA (eccezion fatta per UT e quake3), non in maniera competitiva, tant'è che da "pischello" (ossia alla tua età e anche prima) mi dilettavo co america's army che certo non è un fps tipico..

oggi prediligo i BR perchè sono più emotivi, c'è piu partecipazione quando si avvicina il momento del "last man standing"
tranquillo comunque che, diete a parte, tocca a tutti.. pure a te capiterà di prendere sonore sveglie nel giro di poco tempo, vedrai, e arriveranno sempre dai ragazzetti più giovani
nickname8821 Gennaio 2019, 17:03 #4
Originariamente inviato da: LukeIlBello
ma invece negli FPS me la cavo ancora abbastanza bene, per quanto tu faccia ironia
sarà anche perchè non ho mai giocato agli ARENA
Un po' come affermare di essere un pilota veloce prima e poi dire di non aver mai provato una vettura sportiva dopo

tranquillo comunque che, diete a parte, tocca a tutti.. pure a te capiterà di prendere sonore sveglie nel giro di poco tempo, vedrai, e arriveranno sempre dai ragazzetti più giovani
Tranquillo che arriverà molto più avanti rispetto a te, sottolineo la parola "[I][U]molto[/U][/I]".
LukeIlBello21 Gennaio 2019, 17:17 #5
Originariamente inviato da: nickname88
Un po' come affermare di essere un pilota veloce prima e poi dire di non aver mai provato una vettura sportiva dopo

non esistono solo gli arena, ti ripeto che AA non lo era eppure era un signor FPS
Tranquillo che arriverà molto più avanti rispetto a te, sottolineo la parola "[I][U]molto[/U][/I]".



come fai a prevedere l'invecchiamento fisiologico dei riflessi?
chi sei jucas casella?
pure il berlusca vaneggia di farsi 5-6 sveltine a notte a 82 anni, ecco
ti ci vedo a 40 anni a usare cheattoni ( o chiacchiere come il berlusca) per
non ammettere il naturale decadimento dei tuoi riflessi
Maxt7521 Gennaio 2019, 17:51 #6
Fortunatamente per gli stagionati dei videogames, esiste sempre la parola ...offline... che dà molte e troppe più soddisfazioni, rispetto ai rabbioni dilaganti nell'online, causati da vari motivi, uno di questi, ampiamente descritto qui
Flortex21 Gennaio 2019, 18:42 #7
Vedendo la questione da un altro lato, questo può significare che anche i videogiochi possono costituire un valido strumento per mantenersi "allenati" - almeno dal punto di vista mentale - contrastando così il declino dell'invecchiamento.

E, aggiungerei, anche che possono essere un metodo di gioco utile negli anni dello sviluppo.
Non completo, si intende, ma niente affatto da buttare o da dipingere in modo negativo come spesso viene fatto.
LukeIlBello21 Gennaio 2019, 19:27 #8
Originariamente inviato da: Maxt75
Fortunatamente per gli stagionati dei videogames, esiste sempre la parola ...offline... che dà molte e troppe più soddisfazioni, rispetto ai rabbioni dilaganti nell'online, causati da vari motivi, uno di questi, ampiamente descritto qui


tu si che mi capisci... quel 75 finale poi, è una cosa che abbiamo in comune
LukeIlBello21 Gennaio 2019, 19:30 #9
Originariamente inviato da: Flortex
Vedendo la questione da un altro lato, questo può significare che anche i videogiochi possono costituire un valido strumento per mantenersi "allenati" - almeno dal punto di vista mentale - contrastando così il declino dell'invecchiamento.

E, aggiungerei, anche che possono essere un metodo di gioco utile negli anni dello sviluppo.
Non completo, si intende, ma niente affatto da buttare o da dipingere in modo negativo come spesso viene fatto.


questo è STRA-vero, e non vale solo per i vg, ma anche per i giochi di tavola/carte complessi.. per es, il bridge o il backgamon..
mia zia ultranovantenne era piu lucida di piero angela, e lei diceva sempre che di tutte le sue amiche arrivate a quell'età, solo le "cartare" avevano conservato grande lucidità e memoria.. quindi assolutamente vero
Bestio21 Gennaio 2019, 20:18 #10
Io ormai a 46 anni non riesco nemmeno più a giocare i single player frenetici, figuriamoci i competitivi online!

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