Ecco come è stato censurato Diablo III per consentirne la commercializzazione in Cina
La censura cinese ha chiesto a Blizzard di fare una serie di modifiche prima di consentire la commercializzazione di Diablo III nel paese.
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Luglio 2014, alle 10:41 nel canale VideogamesBlizzardDiablo
Nonostante sia uscito in occidente più di due anni fa, Diablo III è finalmente sbarcato in Cina negli ultimi giorni, grazie alla collaborazione tra Blizzard e il distributore locale NetEase. Questo ritardo è dovuto principalmente alla lentezza del processo di approvazione della Cina, la quale richiede ai produttori occidentali una serie di censure sui contenuti troppo espliciti del gioco prima di consentirne la commercializzazione all'interno del paese.
Naturalmente, moltissimi giocatori cinesi hanno già giocato Diablo III perché dalla Cina non è difficile collegarsi ai server di gioco stranieri. Ma NetEase, come abbiamo visto nella news precedente, ha adesso aperto i server ufficiali cinesi di Diablo III. Ma come è stato modificato il gioco? Games in Asia risponde in maniera molto esaustiva a questa domanda.
NetEase ha richiesto a Blizzard di ridurre la presenza di sangue sullo schermo e di elementi macabri, come le ossa esposte. Non è la prima volta che accade per un gioco occidentale e non è la prima volta che accade per un gioco Blizzard, visto che anche i precedenti hanno ottenuto l'autorizzazione alla diffusione sul territorio cinese dopo adeguamenti di questo tipo.
Ma non è il governo cinese a interloquire direttamente con i produttori occidentali, perché invia le sue richieste tramite i distrubutori locali ai quali quelli occidentali devono fare affidamento se vogliono commercializzare i loro prodotti in Cina. È quindi NetEase che chiede a Blizzard di modificare certi contenuti, in modo da poter presentare agli occhi dei giudici del governo un prodotto finale il più possibile "pulito" .
La lentezza del processo di approvazione spinge i giocatori cinesi a entrare in contatto con i contenuti videoludici tramite fonti straniere. Più è lento questo processo, insomma, e più diventa probabile che i giocatori abbiano accesso ai giochi in maniera illecita, usufruendo così dei contenuti originali come li aveva pensati lo sviluppatore occidentale. È per questo che i distributori locali sono particolarmente cauti nel proporre i contenuti all'approvazione, fornendoli nella versione più edulcorata possibile. Anche perché, altrimenti, dovrebbero rinunciare alla propria parte di introito.
I giocatori cinesi, inoltre, sono perfettamente consapevoli dell'operato della censura, tanto che l'immagine che vedete in questa pagina proviene proprio da un sito videoludico cinese.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa sono ritardati?
boh.
sono cose che proprio non capisco, manco se mi impegno.
Ma sono ritardati?
oltretutto diablo 3 non è che sia poi tanto splatter, con sta visione dall'alto...
Strano, eppure...
... chissà cos'hanno detto quando hanno visto questo gioco
-> http://geektyrant.com/news/2010/3/2...10-upgrade.html
... comunque anche Blizzard, poteva pensare fin da subito ad un'opzione "Show blood: Y/N" e far attivare di conseguenza le texture/vestiti.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".