Ecco come è stato censurato Diablo III per consentirne la commercializzazione in Cina

Ecco come è stato censurato Diablo III per consentirne la commercializzazione in Cina

La censura cinese ha chiesto a Blizzard di fare una serie di modifiche prima di consentire la commercializzazione di Diablo III nel paese.

di pubblicata il , alle 10:41 nel canale Videogames
BlizzardDiablo
 
21 Commenti
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banryu7927 Agosto 2014, 16:46 #21

Tristezza?

La cosa più triste di tutte è constatare che la maggior parte degli utenti non si prende nemmeno la briga di capire quello che legge.

Esempi:
Originariamente inviato da: xxxx
[SIZE="1"]Posso dirlo?[/SIZE]
Ma sono ritardati?


Originariamente inviato da: xxxx]!?!?

boh.
sono cose che proprio non capisco, manco se mi impegno. [/QUOTE]

Originariamente inviato da: xxxx]oltretutto diablo 3 non è

[QUOTE=xxxx]Il partito ha ragione, è
... cioè
http://geektyrant.com/news/2010/3/26...0-upgrade.html[/url]


... comunque anche Blizzard, poteva pensare fin da subito ad un'opzione "Show blood: Y/N" e far attivare di conseguenza le texture/vestiti.


Originariamente inviato da: xxxx]Nella cultura popolare cinese i resti umani sono considerati sacri, quindi non è

[QUOTE=xxxx] @ marezza
... in india ci giocano (e giocavano a D2) ed il levelcow lo facevano senza tanti problemi


... il problema non è il gioco, è la voglia di usare la mentalità/scusa a piacimento quando vogliono per le loro manie

e ce ne sono altri così...

E dire che per capire le motivazioni bastava andare al link presente nell'immagine allegata all'articolo:
http://www.gamesinasia.com/diablo-3-china-censorship/
e leggere...

[QUOTE]
...
In the case of Diablo 3, the game’s censorship was actually performed by Netease, Blizzard’s Chinese distribution partner. But Netease was not (as far as we know) acting in accordance with any particular Chinese law or government regulation; plenty of Chinese-made video games include blood and skeletons and can still be legally sold in China. Instead Netease, like many Chinese publishers of foreign games, censors its games conservatively before they’re submitted for government approval to help ensure the approval process goes smoothly, so the game can be released as fast as possible.

Chinese companies almost always err on the side of caution when it comes to foreign games, because if China’s Ministry of Culture does have a problem with a foreign game that’s submitted for approval, that will delay the game’s domestic release even further. And the longer after global release that a game is released in China, the more likely its Chinese fans are to have stopped caring or figured out a way to sneak onto the overseas servers, cutting the Chinese publisher out of the equation (and thus cutting into the publisher’s earnings).


Ah già, scusate, è in inglese.

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