Dragon Age 3: il punto di riferimento sarà Skyrim

Il co-fondatore Ray Muzyka ha spiegato, nel corso di un'intervista a Wired, che il prossimo episodio del franchise terrà presenti non solo i feedback dei fan ma anche le novità interessanti introdotte dalla concorrenza.
di Davide Spotti pubblicata il 23 Dicembre 2011, alle 14:10 nel canale Videogames
50 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl gioco che da questo punto di vista mi coinvolse di più è stato Kotor, che de facto ha anch'esso una struttura a party, così come Mass Effect.
Cioè, portare Anders da Flemeth e sentirli parlare di demoni è stato wow. Gli stessi compagni sono molto più profondi e vivi a mio parere.
Awakening è stato purtroppo un dissipare un potenziale ENORME. Nel senso che per quanto c'era poteva essere awakening il 2 e sarebbe stata abbastanza carne al fuoco.
Per il resto DA3 per come nasce più si presta alle tematiche open world per come ci ha lasciati il 2.
Cosa vorrei??
Più storie!
Nel senso parti con un personaggio e dopo 20h ne devi fare un altro e le storie si incrociano e il tuo personaggio precedente reagisce in modo logico alle scelte che avevi fatto fino ad allora. Templare/mago/sorella della chiesa/convertito/a al qun/Orlesiano/Magister... Ma è un sogno vabbé.
Buon natale!
Doveva essere morta per come ho giocato il primo.
Più che d'accordo!
E invece devo dire che il titolo mi sta coinvolgendo e divertendo abbastanza (per precauzione l'ho subito iniziato a livello difficile).
Sono state introdotte diverse semplificazioni, è vero, ma la sua anima rimane comunque saldamente quella di un rpg: ci sono le statistiche e le abilità da distribuire per ogni pg, c'è l'inventario, il diario, ci sono le armi, armature, scudi, anelli, cinture, guanti, pozioni, rune di potenziamento, ecc., ci sono tantissime subquest, c'è da gestire un party, ci sono le tattiche personalizzabili, i livelli di amicizia/rivalità dei pg della squadra nei nostri confronti... Insomma, gran parte dei classici elementi degli rpg all'occidentale sono lì. Semplicemente l'azione è stata resa un po' più frenetica (grazie a delle semplificazioni strutturali e di interfaccia) e visivamente spettacolare (la sensazione di "fare danni" in DA2 è molto più accentuata).
L'unica cosa che mi ha fatto storcere parecchio il naso è stata l'impossibilità di avere una camera tattica dall'alto, da poter muovere liberamente, che in Origins era utile specie quando si eseguivano le magie ad area... Tuttavia, ho visto che in DA2 c'è un trucco per risolvere parzialmente: clicco sull'icona della magia da effettuare, in modo da farmi comparire il cerchio giallo dell'area interessata, e poi cambio il personaggio con i tasti funzione F1,F2,F3... La visuale in questo caso si sposterà verso il personaggio selezionato, ma il cerchio giallo continuerà ad essere presente ed utilizzabile per sparare una magia ad una distanza maggiore.
Finora gli ho dedicato un 7-8 ore, e come trama effettivamente non mi è parso sto granché (al momento la storia mi sembra molto incentrata sul protagonista e i problemi finanziari della sua famiglia...), però la solita curatissima sceneggiatura dei giochi Bioware (con le solite ottime sequenze di stampo cinematografico) riesce in parte a compensare la carenza di idee.
Insomma, DA2 non è un capolavoro (ma per quanto mi riguarda, non lo era neanche Origins, che assomigliava troppo a Neverwinter Nights 2, fortunatamente senza i suoi fastidiosi bug), e le sue semplificazioni le ho gradite solo in parte, eppure questa sorta di "spin-off" della serie mi sta facendo divertire, e alla fin fine è questo ciò che conta in un videogioco, o no?
Relativamente a Dragon Age 3, io credo che rispetto ai predecessori, creeranno un vasto mondo da esplorare senza soluzione di continuità... Non più quindi una mappa disegnata a mano con i cerchietti su cui cliccare per spostarsi nelle aree visitabili, ma un vero e proprio mondo 3D liberamente esplorabile, tipo Risen, Morrowind, Oblivion e compagnia...
Non puoi avere una storia con eventi e compagni memorabili in un open-world, per farla funzionare è inevitabile che il gioco ti prenda per mano e ti accompagni, almeno per certi tratti. DA
Se vogliono copiare il sistema delle professioni, o la maestosità delle ambientazioni, o IL SISTEMA DI CONVERSAZIONE, DOVE QUELLO CHE C'è SCRITTO E' QUELLO CHE DICI benissimo, ma non venite a parlarmi di sandbox in DA.
.....ma non è che si sono accorti che non possono più smerdare gli utenti PC dopo che Skyrim ha venduto più di 10 milioni di copie solo per quella piattaforma? E cercano di ricreare le condizioni di questo immenso successo finanziario?
Cioè, portare Anders da Flemeth e sentirli parlare di demoni è stato wow. Gli stessi compagni sono molto più profondi e vivi a mio parere.
Awakening è stato purtroppo un dissipare un potenziale ENORME. Nel senso che per quanto c'era poteva essere awakening il 2 e sarebbe stata abbastanza carne al fuoco.
Per il resto DA3 per come nasce più si presta alle tematiche open world per come ci ha lasciati il 2.
Cosa vorrei??
Più storie!
Nel senso parti con un personaggio e dopo 20h ne devi fare un altro e le storie si incrociano e il tuo personaggio precedente reagisce in modo logico alle scelte che avevi fatto fino ad allora. Templare/mago/sorella della chiesa/convertito/a al qun/Orlesiano/Magister... Ma è un sogno vabbé.
Buon natale!
I problemi maggiori di DA2 sono stati:
1) Hawke.....rimuovere tutte le origin story e le razze è
stata una cazzata pazzesca.
2)Dialoghi alla Mass Effect: in DA
3) Il combattimento: all'inizio (nel demo) credevo fosse migliore di DA
4)Kirkwall...e basta: nulla rompe l'immersione in un RPG come ambienti riciclati.....è come se l'attore di un film facesse crollare la parete finta, rivelando a tutti gli spettatori le impalcature, le telecamere e tutto il bordello. Sono stati di una pigrizia schifosa, ma si sono fatti pagare il prezzo intero.
5)Non c'è una storia: cosa spinge le azioni di Hawke, qual'è l'obiettivo? Boh. (potrei farci un libro su questo ma è mezzora che scrivo)
6)I compagni ti parlano...quando garba al gioco: in DA
E la pianto qui.
Io l'ho preso da poco a prezzo budget, e posso senz'altro dire che i soldi spesi li vale tutti.
Come già detto, di Skyrim sicuramente Bioware ha intenzione di prendere la libertà esplorativa, ma sempre mantenendo una struttura narrativa solida, credo (o almeno spero... Di Elder Scrolls ci bastano e avanzano quelli della Bethesda...).
P.S.: [COLOR="Red"]Buon Natale a tutti![/COLOR]
Non puoi avere una storia con eventi e compagni memorabili in un open-world, per farla funzionare è inevitabile che il gioco ti prenda per mano e ti accompagni, almeno per certi tratti. DA
Se vogliono copiare il sistema delle professioni, o la maestosità delle ambientazioni, o IL SISTEMA DI CONVERSAZIONE, DOVE QUELLO CHE C'è SCRITTO E' QUELLO CHE DICI benissimo, ma non venite a parlarmi di sandbox in DA.
.....ma non è che si sono accorti che non possono più smerdare gli utenti PC dopo che Skyrim ha venduto più di 10 milioni di copie solo per quella piattaforma? E cercano di ricreare le condizioni di questo immenso successo finanziario?
I problemi maggiori di DA2 sono stati:
1) Hawke.....rimuovere tutte le origin story e le razze è
stata una cazzata pazzesca.
2)Dialoghi alla Mass Effect: in DA
3) Il combattimento: all'inizio (nel demo) credevo fosse migliore di DA
4)Kirkwall...e basta: nulla rompe l'immersione in un RPG come ambienti riciclati.....è come se l'attore di un film facesse crollare la parete finta, rivelando a tutti gli spettatori le impalcature, le telecamere e tutto il bordello. Sono stati di una pigrizia schifosa, ma si sono fatti pagare il prezzo intero.
5)Non c'è una storia: cosa spinge le azioni di Hawke, qual'è l'obiettivo? Boh. (potrei farci un libro su questo ma è mezzora che scrivo)
6)I compagni ti parlano...quando garba al gioco: in DA
E la pianto qui.
Straquoto. Non avrei saputo dirlo meglio.
E aggiungo che uno che mi dice "prenderemo il meglio di questo, il meglio di quest'altro, il frutto delle critiche di quest'altro ancora ... " mi fa pensare che in realtà siano ancora più a corto di idee di quando hanno fatto il due.
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