Diablo III: chiude la casa d'aste

A poche settimane dal BlizzCon, la Blizzard anticipa che dal 18 marzo 2014 in Diablo III non sarà più presente la (assai discussa) casa d'aste.
di Antonio Rauccio pubblicata il 18 Settembre 2013, alle 08:40 nel canale VideogamesBlizzardDiablo
E' stata una delle scelte più controverse operate dagli sviluppatori del terzo capitolo di Diablo, additata come pomo della discordia dalla maggior parte dei detrattori del titolo, in tutt'uno con un sistema di loot discutibile, che soprattutto nell'end-game rendeva palese come i migliori oggetti non si ottenessero giocando.
Blizzard ammette il proprio errore e torna sui suoi passi: dal 18 marzo del 2014, sia la casa d'asta a denaro virtuale, che quella a valuta reale, saranno rimosse da Diablo III.
"Quando abbiamo inizialmente progettato e realizzato la case d'aste, l'obiettivo era quello di fornire un sistema comodo e sicuro per lo scambio di oggetti", ha annunciato oggi Blizzard. "Ma si è dimostrata un'arma a doppio taglio, e proprio per i vantaggi offerti e l'eccessiva comodità, il sistema della casa d'aste ha compromesso il cuore dell'esperienza di Diablo: uccidere mostri e demoni per ottenere oggetti epici".
Dopo aver provato, senza molto successo, ad aggiustare il tiro con diverse patch per incentivare il gaming puro a discapito della casa d'aste, prima la versione console di Diablo III (priva della casa d'aste), e poi l'annuncio del Loot 2.0 in prossimità dell'espansione di Reaper of Souls, sono stati segnali che conducevano alla decisione espressa oggi.
Non ci resta che sperare che al BlizzCon annuncino l'eliminazione della connessione permanente e l'aggiunta del Negromante tra i personaggi giocabili dell'espansione...
Di seguito il link al video ufficiale dell'annuncio da parte di Josh Mosqueira (direttore del gioco) e John Hight (direttore di produzione di RoS), sottotitolato in italiano.
62 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTogliere la connessione permanente potrebbe essere un passo futuro e ora non c'è piu nessuna scusa per mantenerla tutto dipenderà dal numero di utenti rimasti a giocare sulla versione Pc, sembra infatti che quella su console abbia una gestione migliore dei drop.
tutto è possibile ma qui si pensa al "gomblotto totale"
molto probabilmente il nuovo lead designer è arrivato a capire (pure lui aggiungo) quali sono le cose da sistemare
Togliere la connessione permanente potrebbe essere un passo futuro e ora non c'è piu nessuna scusa per mantenerla tutto dipenderà dal numero di utenti rimasti a giocare sulla versione Pc, sembra infatti che quella su console abbia una gestione migliore dei drop.
Non migliore, semplicemente drop esagerati a Go-Go!
In 70 ore si fa un PG che sul PC è praticamente impossibile ottenere, in linea con i giochi console che si finiscono in 4 balletti e poi si abbandonano a prender polvere per passare al gioco dopo.
molto probabilmente il nuovo lead designer è arrivato a capire (pure lui aggiungo) quali sono le cose da sistemare
Però la casa d'aset non era una cattiva idea, ottima per scambiare oggetti in maniera sicura senza ore ed ore di trade channel, forum esterni e rischi fregature.
Dopotutto lo scambio fa parte del tipo di gioco, anzi ne è una componente fondamentale.
Il problema vero è alle fondamenta, ovvero la dipendenza totale dalle stat sugli oggetti ed il fatto che le stat veramente utili sono una frazione minima di quelle ottenibili, sono comuni a tutti i pg, e la varianza sui roll è troppo elevata. Questo ha portato ad avere pochi oggetti ricercati e con roll praticamente fissati e difficili da ottenere.
Tutto il resto diviene automaticamente spazzatura.
Probabilmente entrambe le cose, hanno un'espansione in arrivo e si saranno accorti che i giocatori sono calati notevolmente dopo il botto iniziale. Quindi per cercare di far ritornare un pò di gente (e vendergli l'espansione) hanno pensato di eliminare una funzione estremamente criticata (eufemismo).
Guarda io ho reinstallato diablo 2, il 3 forse quando offline ed a prezzo umano.
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