Cresce la spesa dei giocatori per i giochi di carte collezionabili
Titoli come Hearthstone e Solforge sono alla base del successo di questo genere di gioco, che sembra adesso uno dei più seguiti dalla community dei giocatori.
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Settembre 2015, alle 14:01 nel canale VideogamesBlizzard
Chi spende denaro per i titoli free-to-play, è cosa nota, tende a spenderne in grandi quantità. E questo principio sembra valere anche per i giochi di carte collezionabili, semplicemente per il fatto che anch'essi sono free-to-play. Ma quello che adesso sembra destinato a cambiare è il fatto che i giochi come Hearthstone e SolForge cominciano a diventare molto popolari presso la community dei giocatori, mentre nel settore del mobile gaming free-to-play si inizia ad avvertire una prima contrazione.
Secondo un report realizzato da RapidPolls, i giocatori che spendono denaro sui giochi di carte digitali spendono in media 90 dollari l'anno. Se dal computo venissero esclusi tutti coloro i quali non spendono nulla, invece, la media calerebbe, a una comunque ragguardevolissima, quota di 38,53 dollari.
Numeri che confermano la vitalità del settore delle carte collezionabili, che ha raggiunto un valore di 1,2 miliardi di dollari nel 2014, e che secondo le previsioni è destinato a crescere fino a 1,3 miliardi nell'anno in corso.
RapidPolls ha raccolto questi dati dopo aver interpellato sulle loro abitudini 400 giocatori di giochi di carte collezionabili. Definisce "balene" quei giocatori disposti a spendere oltre 250 dollari in un anno, i quali rappresentano solamente il 5% rispetto al computo complessivo dei giocatori di questo genere di giochi, ma sono responsabili della maggior parte della spesa complessiva.
"È un fenomeno tipico per il free-to-play", si legge nel report. "Le balene sono responsabili di una quota significativa della spesa complessiva". Dopo le balene troviamo la fascia di pubblico che spende dai 25 ai 100 dollari annuali, e loro costituiscono circa il 30% della spesa complessiva. I rimanenti 2/3 dei giocatori di giochi di carte collezionabili spendono meno di 10 dollari l'anno, e rappresentano solamente il 2% della spesa.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnche io lo trovo triste
Preferisco di gran lunga pagare un gioco completo e fine. Per principio non compro bustine/dlc/unlocks ecc. ma credo sia una questione di punti di vista in quanto, molti, pagano
Se il prodotto per il quale acquisto il booster virtuale è valido, e mi ispira fiducia, come lo è per MtgOnline o Hearthstone, per me non ci sono differenze, al pari delle copie digitali che acquisto su Steam al posto di quelle fisiche.
E' una cosa che faccio da sempre, con tutti i giochi free to play, con possibilità di acquisti in-game. Li provo, ci gioco e li valuto. Se dopo un po' vedo che meritano, trovo corretto fare degli acquisti per ripagare la software house del loro prodotto. Non vedo perché HS dovrebbe far eccezione. Solo perché sono "bustine virtuali"? E quindi, quando si comprano app e giochini per cellulare, cosa si ottiene, un bene reale?
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