Cina: obbligati a giocare su internet
In Cina la pratica del lavoro carcerario a vantaggio delle guardie è ancora molto diffusa. Nell'ultimo periodo si sta allargando anche sul 'gold farming'.
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Maggio 2011, alle 15:01 nel canale Videogames
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa Blizzard se la ride davanti a queste situazioni che riguardano i diritti umanitari. Anche se il discorso è un altro, Starcraft 2 uscirà in tre mandate nell'arco di cinque anni. Questi mica so stupidi, l'industria dei videogiochi ha sorpassato quella del cinema. Fortuna che esistono i to.....
Guarda, quella di far uscire i 3 episodi in 5 anni e' una cosa che mi ha fatto girare le palle in un modo allucinante.
Tra l'altro SC2 mi ha deluso abbastanza, e' vero che a me i RTS fanno schifo, ma SC1 mi aveva preso comunque...
Il 2 ha il solito gameplay di tutti.
In ogni caso a queste sw house va bene così, creano più mercato in questo gioco. Di per sè producono già un prodotto altamente negativo quindi... E pensare che c'è gente comune che si schiavizza da sola alle 12 ore a questo gioco...
Io proporrei un provvedimento legale volto a limitare ampiamente (ad es 2h al gg) la possibilità di questo "svago", per lo meno per i minorenni.
Personalmente penso che le aziende come blizzy facciamo tanto rumore ma poi chiudano un occhio perche gli fa comodo...
Io in tutti i giochi ho sempre avuto la passione per il far soldi...se poi c'era gente che se li voleva comprare perche era pigra o non sapeva come fare avrei dovuto dirgli no? è come se aiuti un amico...solo che invece di offrirti una pizza ti fa una ricarica o un bonifico...
Quanti giochi mi sono ripagato cosi...e spero che continui...e si...sono una brutta persona ma mi sta bene
Approssimando (molto), una cifra simile può realisticamente esser guadagnata soltanto da un gruppo di ±50 persone.
Quello che mi chiedo è perchè - attività illegale per attività illegale - non usino bot piuttosto che manodopera umana. In fin dei conti, laddove un singolo PC ha l'evidente limite di poter far lavorare un solo essere umano alla volta, coi bot questo problema non si pone (e - vista la leggerezza e scalabilità di WoW - non servono nemmeno configurazioni estreme per far girare 5-6 istanze del programma).
Perchè è comunque vista come una forma di lavoro forzato, che rientra nel complesso della pena inflitta al detenuto. I bot non sono carcerati....
La Blizzard se la ride davanti a queste situazioni che riguardano i diritti umanitari. Anche se il discorso è un altro, Starcraft 2 uscirà in tre mandate nell'arco di cinque anni. Questi mica so stupidi, l'industria dei videogiochi ha sorpassato quella del cinema. Fortuna che esistono i to.....
Vi ringrazio e ricambio.
Il problema è che ci dovrebbe essere un qualche tipo di controllo. Certo è difficile però almeno per evitare episodi di questo tipo.
Ho letto, correggetemi se sbaglio, che i più accaniti di SC2 sono Coreani e Cinesi. Io non dico che non bisogna divertirsi ma far diventare un gioco da passatempo per rilassarsi e lasciarsi la sera le stressature della giornata in una droga che rovina la gente fino a far accadere cose del genere o far dimenticare che esiste anche una vita reale, bhè non saprei proprio cosa pensare. Già la vita ahimè è una, poi la si passa così, cosa resterà??
Ma scusate si punisce chi fabbrica un arma solo perchè la fabbrica?
e si punisce chi vende un arma in modo legale e legittimo?
la risposta è "NO".
Si punisce chi usa l'arma in modo scorretto. Ergo la blizzard non fa nulla di scorretto vende un prodotto . I giocatori comprando crediti con soldi reali non fanno nulla di scorretto (se poi siano nerd sono fatti loro). Gli unici che sono in fallo sono coloro che sfruttano obbligando.
La mia soluzione? Lasciare libere queste compra/vendite se tra privati/occasionali e tassare/controllare chi invece le fa' sul larga scala
Ma scusate si punisce chi fabbrica un arma solo perchè la fabbrica?
e si punisce chi vende un arma in modo legale e legittimo?
la risposta è "NO".
Si punisce chi usa l'arma in modo scorretto. Ergo la blizzard non fa nulla di scorretto vende un prodotto . I giocatori comprando crediti con soldi reali non fanno nulla di scorretto (se poi siano nerd sono fatti loro). Gli unici che sono in fallo sono coloro che sfruttano obbligando.
La mia soluzione? Lasciare libere queste compra/vendite se tra privati/occasionali e tassare/controllare chi invece le fa' sul larga scala
Il discorso non è così semplice. Ad esempio nel commercio di droga si punisce chi la produce e la spaccia solo perchè distribuiscono qualcosa di dannoso (tralasciando il fatto che non pagano le tasse...) e si punisce molto meno (o proprio per nulla) chi la consuma. La droga può sembrare solo autolesionismo ma se chi la consuma è un genitore o ad esempio un manovratore di gru il discorso cambia, senza contare le spese del SSN per il recupero ed un'eventuale pensione di invalidità. Sarebbe cmq possibile lasciar vendere la droga come una qualunque pistola. Il danno in se è dovuto al consumo, qualcuno potrebbe decidere di comprarla giusto per il gusto di farlo. Con questo metedo si potrebbe lasciar vendere di tutto... medicine per abortire al 7 mese ecc...
Tuttavia si cerca di prevenire il danno perchè non tutti hanno coscienza, per cui nell'esempio delle armi da fuoco occore ottenere il porto d'armi che garantisce un minimo che la persona che possiede l'arma non sia uno schizzofrenico o altro.
In questo caso questa società fornisce con il suo gioco sistemi che possono portare all'innesco di meccanismi descritti nell'articolo. Non dico di far chiudere la società ma perlomeno imporre la modifica delle modalità di pagamento affinchè si blocchino queste possibilità di gioco.
Poi andrebbe fatto anche un discorso su quello che quel determinato gioco (e affini) provoca nella maggior parte dei giocatori. In paesi orientali esistono cliniche per "drogati" da videogiochi e le grosse dipendenze sono date principalmente da questo tipo di giochi. Andrebbero limitati pesantemente. E' impensabile che un ragazzino di 13 anni tornato da scuola dopo mangiato si incolli al pc e si stacchi a mezzanotte o all'una per vivere 12 ore in una realtà virtuale. Ma anche uno di 14...15... ecc... Un ragazzo di questo tipo "impazzirà" nel giro di qualche tempo, nel senso che perderà capacità di relazione e comunicazione, rimarrà imprigionato mentalmente in questo mondo anche quando non è al PC subendo anche un assopimento delle capacità intellettive dovute al non uso del suo cervello con ripercussioni sulle sue capacità scolastiche. E anche le sue gambe non saranno molto contente...
Il fatto è che non tutti oramai hanno un genitore a casa che li più curare perchè al lavoro, quindi questi ragazzi non si trovano di fronte a nessun tipo di limite. Come ho già detto bisognerebbe imporre un limite temporale sugli account minorenni (e magari anche maggiorenni visto che ci sono 25enni-30enni che pure loro restano su anche 10 ore...)
Anche della droga un genitore se ne deve accorgere ma questa è illegale. Certe norme servono per prevenire che è meglio che punire o peggio dover curare.
La droga psicologica può essere qualsiasi cosa; se bisogna prevenire tutto , non potresti ne mangiare ne bere ne fare niente. Per me bere thè è una droga, finito uno ne comincerei un altro allora cosa facciamo lo togliamo dal commercio? Gli MMoRPG non sono droghe, è il cercello di alcuni che le rendono tali. Quanti conosci che in una giornata bevono 6-8caffè? Il caffè è una delle droghe più comuni e diffuse.
Nessuno ti sa dire cosa sia giusto o meno fare ma il discorso dipendeze è molto + complicato di quello che ti dicono alla tv, ed è molto + esteso di quello che sembra.Però ti dico che non è leggittimo rompere le palle alla blizard&co perchè fa giochi, a meno di scoprire che dentro ci mettono una sostanza che ti da dipendenza fisica.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".