Borderlands 4: la commovente storia di un malato terminale che potrà vederlo prima che il cancro glielo impedisca
Un fan di Borderlands affetto da cancro in fase terminale è stato invitato direttamente da Randy Pitchford, CEO di Gearbox, a provare una build in fase di sviluppo di Borderlands 4. Sarà esaudito il suo desiderio di vedere il gioco prima che la malattia glie lo impedisca.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 30 Ottobre 2024, alle 15:31 nel canale VideogamesGearbox SoftwareBorderlands
Dopo che la sua storia ha fatto il giro del web, è arrivato il lieto fine per Caleb McAlpine, un fan sfegatato di Borderlands affetto da un male sfortunatamente incurabile. Il ragazzo è stato invitato negli studi di Gearbox per provare una build in fase di sviluppo di Borderlands 4.
La vicenda di Caleb è presto diventata virale e ha visto streamer e content creator che aveva sempre seguito sul web offrire il proprio supporto nella sua battaglia contro il cancro. C'era però un pensiero che tormentava Caleb: la possibilità che la malattia lo strappasse alla vita prima di poter mettere le mani sul nuovo capitolo del suo gioco preferito: Borderlands 4.
La storia di Caleb non ha impiegato molto per arrivare all'attenzione di Randy Pitchford, CEO di Gearbox, che ha prontamente scritto una e-mail al ragazzo. McAlpine ha raccontato la vicenda ai colleghi di GamesRadar confermando il suo viaggio a Frisco per partecipare alla prova.
"Onestamente non mi aspettavo che la cosa arrivasse fino a questo punto" ha spiegato Caleb. "Ho ricevuto migliaia di notifiche e commenti da streamer di cui guardavo i video. Ma quando ho visto arrivare una e-mail da Randy [Pitchford] non potevo crederci. È meraviglioso vedere il CEO di Gearbox scrivermi e dirmi che avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarmi. Sono rimasto semplicemente incredulo ad essere sincero. In senso positivo. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Sembrava quasi un sogno, a dire il vero".
Caleb ha poi raccontato che la passione per Borderlands è nata sotto le armi, quando a casa o in caserma giocava in lan con i propri commilitoni. "Organizzavo feste a tema Borderlands a casa o in caserma. Mettevamo insieme tre o quattro TV e giocavamo in quel modo". Il ragazzo ha anche condiviso un'immagine della configurazione in caserma.
Ha spiegato, poi, che in questo momento di enorme difficoltà, trova conforto nei videogiochi che "sono tutti belli, a modo loro". Non a caso, quando si trova in ospedale per le chemioterapie, porta sempre con sé una Nintendo Switch per la quale, ovviamente, ha acquistato l'intera saga di Borderlands.
Inutile dire che quello che sta vivendo Caleb è una delle esperienze più difficili e faticose che si possano presentare nella vita di una persona. Tuttavia, siamo felici che almeno potrà realizzare il suo grande sogno di poter vedere l'atteso quarto capitolo di Borderlands dato che, come ha spiegato lui stesso, quello di una famiglia e dei figli gli è già stato portato via.
0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".