Atari, vacilla la produzione della retro console VCS. Quale futuro l'attende?

La produzione della retro console Atari VCS sta vivendo momenti difficili ma l'azienda si dichiara pronta a sostenere ed espandere il progetto dopo una riorganizzazione del business e della strategia commerciale.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 22 Dicembre 2022, alle 07:11 nel canale VideogamesAtari
La storia a volte si ripete e quella dell'Atari VCS, la retro console finanziata dal 2018 su Indiegogo e arrivata sul mercato in notevole ritardo nel 2021, senza stupire particolarmente, non sembra voler prendere una piega positiva. Gli ultimi risultati finanziari semestrali di Atari hanno dipinto un futuro incerto per la console.
Atari ha registrato un fatturato di 4,3 milioni di euro, in calo del 27% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. A colpire maggiormente in negativo, però, sono le entrate legate all'hardware, crollate del 92% su base annua da 2,3 milioni di euro a sole 200 mila euro. Una riduzione attribuibile all'andamento ampiamente negativo delle vendite delle cartucce collezionabili e della VCS.
Di conseguenza, Atari ha avviato una riorganizzazione del business hardware e gettato le basi per una nuova strategia commerciale. "Come parte della riorganizzazione", sapere la società, "abbiamo sospeso il nostro rapporto con il partner produttivo originario dell'Atari VCS ma continuiamo a mantenere l'inventario e soddisfare i nuovi ordini".
"Atari rimane fedele alla piattaforma VCS. Abbiamo fornito ulteriore supporto agli sviluppatori di giochi e continuiamo ad aggiungere nuovi giochi allo store. L'hardware è una parte importante del passato di Atari e continuerà a far parte della nostra strategia a lungo termine".
"Abbiamo diversi progetti hardware e software in fase di sviluppo, con contratti di licenza, che espanderanno l'ecosistema VCS e creeranno ulteriori vantaggi per gli utenti", conclude una nota di Atari. In altre parole, potremmo vedere joystick, controller e altri accessori di terze parti per il VCS. Oppure Atari potrebbe concedere in licenza il suo nome per l'uso in progetti destinati ad altre console gaming.
Nel frattempo, la società prevede di continuare a lanciare nuovi "giochi premium" basati sulle sue proprietà intellettuali e provare a fare cassa con "nuove iniziative NFT" e altri progetti relativi alla blockchain. Le entrate legate ai giochi sono aumentate del 10% grazie a RollerCoaster Tycoon e ai nuovi titoli della serie Recharged. I ricavi legati alle licenze sono diminuiti del 18%, mentre quelli afferenti alla blockchain (NFT) sono aumentati da 400.000 a 700.000 euro.
L'obiettivo della nuova strategia è risollevare i conti, ma non sarà facile: nei risultati finanziari si parla di "un deficit di liquidità e ulteriori esigenze di finanziamento" che potrebbero comportare iniezioni di denaro da parte degli azionisti o il ricorso alla quotazione. Basterà per salvare il VCS? Lo scopriremo in futuro.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infolo so che la risposta é no, perché fintanto che c'é chi compra si può vendere anche la merda con dentro un chip - ma dico… non é un po' "inutile"?
Da sviluppatore embedded ti dico si
L'idea in sè è molto carina ma crea una frammentazione pazzesca (tra i nintendo, sega, atari, etc...). Se invece di fare hardware "ad hoc" per ogni console iniziassero a vendere i file di immagini dei singoli giochi allora sarebbe molto più economico (in termini di costi, utilizzo chip e volumi rae) e sostenibile per noi utenti.
Tuttavia il mercato...
Pensassero a fare giochi come si deve semmai... che qui, oltre ad Atari, mi hanno rovinato pure Infogrames.
ricordiamola così...
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Sono disponibili da oltre vent'anni in set di ogni sorta, non credo ci sia da guadagnarci. L'appassionato può spendere in oggetti da utilizzare, esporre, anche solo guardare per evocare un ricordo. Ma per le ... sequenze di Bit, è stato fatto già tutto !
non sono altro che emulatori che girano su hardware completamente diverso da quello originale, sfruttando i già citati dump delle cartucce che, come detto, sono ormai disponibili da 20 e passa anni.
pigliatevi un raspberry o, in caso di pigrizia, una pandora box e tanti saluti.
a meno che, ovviamente, non vi piaccia il feticcio della stessa cosa impacchettato alle meno peggio in una plasticaccia pressofusa a forma di vcs2600 o quel che è.
Assolutamente, il mio era un riferimento alla diffusione legale e non pirata
Ma vendere immagini di ROM, oggi, è più o meno come commerciare comune acqua in bottiglia senza la bottiglia !
beh, mettiamola così... allora sul marketplace di Amazon vendono materiale pirata
Si e no. I copyright delle ROM sono un po' vaghi, ma volendo restare nella sfera legale si può utilizzare i dump delle ROM solo se hai acquistato un supporto del gioco (dettagli in merito https://www.maketecheasier.com/obta...ideo-game-roms/). L'emulatore invece è liberissimo.
Il materiale a cui ti riferisci magari è stato creato da qualcuno che i videogiochi li ha comprati ed ha fatto i vari dump e creato la retro-console. Nel momento in cui si acquista la retro-console, allora spetta al compratore dimostrare di essere nel giusto avendo i supporti originali dei giochi.
Ma vendere immagini di ROM, oggi, è più o meno come commerciare comune acqua in bottiglia senza la bottiglia !
Non sono del tutto d'accordo. Nell'ipotesi di acquistare un'immagine del gioco a prezzi molto ridotti avendo la libertà di poterla eseguire con l'emulatore che vogliamo nel dispositivo che vogliamo, può portare ad un suo più appetibile utilizzo.
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