Recensione South of Midnight: un viaggio nel profondo Sud americano tra folklore e magia

Sviluppato da Compulsion Games, autori di Contrast e We Happy Few, South of Midnight catapulta i giocatori nel profondo Sud degli Stati Uniti, dove fiabe e leggende prendono magicamente vita. Il titolo pubblicato da Xbox convince con il suo incantevole comparto artistico, ma inciampa in un gameplay privo di mordente. Vi raccontiamo la nostra esperienza di gioco.
di Pasquale Fusco pubblicato il 08 Aprile 2025 nel canale VideogamesXboxSteam
Fondata in quel di Montréal da Guillaume Provost, ex Arkane Studios, Compulsion Games è una software house relativamente piccola, ma anche estremamente talentuosa.
In poco più di 15 anni lo studio canadese ha realizzato due soli titoli originali, tali Contrast e We Happy Few, accomunati da un world building ispirato, strano e al tempo stesso familiare. Con le sue creazioni, il team di Compulsion ha dimostrato di possedere grandi doti artistiche e di essere in grado di ammaliare i giocatori con le sue storie originali e coinvolgenti.
Elementi e talenti che ritroviamo in South of Midnight, terza fatica di Provost e soci e, indiscutibilmente, la loro migliore opera. Un'avventura che affonda le radici nell'affascinante folklore del profondo Sud degli Stati Uniti, qui fantasticizzato per regalare ai giocatori un'esperienza videoludica a tratti memorabile. Il tutto sotto l'egida degli Xbox Game Studios, essendo Compulsion Games parte dell'allargata famiglia del colosso di Redmond.
In vista del lancio - previsto per oggi, 8 aprile, su PC, Xbox Series X e Series S - abbiamo sviscerato l'action/adventure di Compulsion, mettendolo alla prova su Windows grazie a un codice Steam fornito da Microsoft. Ecco le nostre impressioni a freddo.
(Deep) South of Midnight: la nuova Tessitrice di Prospero
L'opera ci trasporta nella fittizia Prospero, un luogo ricco di storia e cultura, ma che è anche afflitto dagli uragani che periodicamente si abbattono sulla cittadina. Dopo pochi istanti ci caliamo subito nei panni di Hazel Flood, una giovane donna dalla battuta facile e dalla generosità spiccata. Orfana di padre, per tutta la sua vita Hazel ha convissuto con la madre Lacey, un'assistente sociale che ogni giorno deve affrontare i traumi associati al suo lavoro.
L'umile routine dei Flood viene bruscamente interrotta da una violenta alluvione che travolge la loro casa portando con sé anche la stessa Lacey, rimasta intrappolata nell'abitazione. Sconvolta dall'apparente morte della madre, Hazel non si dà per vinta e parte all''inseguimento' di ciò che resta della sua casa, addentrandosi nella vallata ai confini di Prospero.
È proprio in questi frangenti che la giovane protagonista risveglia i suoi straordinari poteri latenti. Hazel è infatti una Tessitrice, l'ultima discendente di una longeva stirpe di guerriere capaci di manipolare i fili eterei del Grande arazzo. Dopo aver acquisito un paio di uncinetti magici appartenuti all'ultima Tessitrice di Prospero, Hazel inizia ad apprendere le sue capacità, che le permetteranno non solo di combattere creature demoniache, ma anche di ricostruire frammenti di memoria e passato, svelando storie di dolore, perdita e resilienza.
Il comparto narrativo coincide con uno dei più grandi pregi di South of Midnight: nonostante la matrice fantasy, quella di Hazel è una storia matura e coinvolgente e ci racconta in maniera realistica il suo percorso di crescita, come Tessitrice e, soprattutto, come donna. È un personaggio tutt'altro che perfetto e come tale commette degli errori, spesso dettati dall'ingenuità ma anche dalla paura e dall'ansia. L'eroina di Compulsion Games è a parer nostro eccezionale e ci consente di affacciarci a questo duro mondo con la giusta delicatezza.
Mentre esplorerà foreste oscure e colline bucoliche, Hazel entrerà in contatto con personaggi eccentrici e creature mitiche. Alle volte, i racconti di queste figure secondarie riescono a colpire più degli eventi che coinvolgono in prima persona la protagonista. Sono, come anticipatovi, storie terribili, bocconi amarissimi che Hazel ingoierà prima di poter risanare le ferite di chi sceglierà di aiutare, siano essi vittime innocenti o carnefici redenti.
Basti menzionare la storia di Benji, un curioso ragazzino bistrattato dalla gente di Prospero e infine tradito da suo fratello Rhubarb, il quale decise di 'imprigionarlo' nel tronco di un vecchio albero. Conserveremo un bel ricordo anche di Laurent, un uomo apparentemente normale afflitto da una terribile maledizione che lo trasforma in una bestia alata alimentata da odio e sofferenza.
Riscopriremo poi altre note leggende del profondo Sud, come quelle di Tom due Dita e Huggin' Molly, reinterpretate - narrativamente e stilisticamente - con modalità sempre originali. Le creature del folklore meridionale diventano metafore potenti del dolore umano e la capacità di Hazel di 'tessere' le storie altrui rappresenta la possibilità di guarigione e redenzione.
Se c'è un difetto nella narrazione, è forse una certa mancanza di coesione in alcuni punti. Alcuni personaggi e trame secondarie vengono introdotti e risolti troppo rapidamente, lasciando la sensazione che manchi qualche tassello importante.
Il team di sviluppo ha creato un'ambientazione che riesce a catturare l'essenza del Sud americano con una precisione sorprendente. Il gioco non teme di affrontare argomenti complessi come gli strascichi della schiavitù e della Ricostruzione statunitense, mostrando come questi eventi storici continuino a influenzare il presente. Allo stesso tempo, non cade mai nel didascalico o nel predicatorio, preferendo raccontare storie umane con empatia e comprensione.
Non si tratta insomma del solito stereotipo fatto di piantagioni e bourbon, ma di un ritratto autentico e rispettoso che mostra tanto le cicatrici della storia quanto la bellezza di quei luoghi. Dalle case abbandonate con avvisi di sfratto alle comunità che lottano per sopravvivere, ogni dettaglio contribuisce a creare un'atmosfera densa e avvolgente.
La direzione artistica di South of Midnight è semplicemente stupefacente. Lo stile pittorico e le animazioni in stop-motion - che possono essere disattivate per chi le trovasse troppo stranianti - conferiscono al gioco un carattere unico, perfettamente in linea con l'atmosfera gotica e fiabesca della narrazione. I volti espressivi dei personaggi e la cura nei dettagli ambientali rendono Prospero un luogo vivo e pulsante, nonostante le sue piaghe putrescenti.
In merito all'utilizzo della tecnica a passo due, la sua resa è più efficace nelle cutscene - che, almeno su PC, vengono limitate a 30 fotogrammi al secondo. Addirittura, lo stop-motion passa quasi inosservato durante l'azione, mentre impreziosiscono le sezioni esplorative, sebbene queste ultime, come vedremo a brevissimo, offrano ben poco in termini di pura esplorazione.
Originale sul fronte audiovisivo, banale su quello ludico
Per quanto concerne il gameplay, South of Midnight punta a una semplicità eccessiva.
Si tratta di un'avventura action estremamente lineare, che alterna sezioni di piattaforme a combattimenti contro gli Spettri, manifestazioni demoniache del dolore e della sofferenza umana. Oltre ad essere alquanto anonime da un punto di vista estetico, queste creature non sono presenti in grande varietà e si differenziano principalmente per dimensioni e pattern d'attacco. Gli scontri con gli Spettri avranno sempre luogo in aree circoscritte di ogni livello e mai al di fuori di esse, il che rende queste sezioni ancora più monotone e tediose.
Speravamo di ritrovare un po' di divertimento nei poteri della Tessitrice, ma non è stato così - non del tutto almeno. La protagonista può utilizzare diversi tipi di attacchi tessendo fili magici, stordendo i nemici e sfruttando il suo pupazzo Crouton per controllare temporaneamente gli avversari. Tutto qui, non c'è molto altro. Purtroppo, le abilità speciali che Hazel può impiegare in battaglia sono davvero poche, proprio come i potenziamenti disponibili.
Insomma, il sistema di combattimento di South of Midnight non riesce mai a decollare, ma la situazione non migliora affatto spostando l'attenzione sulle numerose sezioni platform dell'action in terza persona. Anche qui Compulsion Games sceglie un approccio molto 'scolastico' e rinuncia, infatti, a qualsivoglia innovazione. Al contrario, pad alla mano sembra di tornare indietro di qualche generazione, negli anni in cui spopolavano giochi come Jak and Daxter.
I problemi delle sezioni platform non riguardano solo la loro semplicità o il banalissimo level design, ma anche il ritmo. Pensate che c'è un intero capitolo in cui Hazel parte da un punto A per raggiungere un punto B sfruttando, per il 90% del tempo, un unico elemento ambientale - peraltro 'abusato' in tanti altri giochi. Una missione noiosa e riempitiva che finisce per compromettere l'intero flow narrativo, il quale sembrava anche procedere senza intoppi durante le prime ore.
Tutto questo genera un enorme squilibrio: da un lato abbiamo un comparto artistico semplicemente eccellente, che trasuda creatività e audacia; dall'altro abbiamo una formula ludica piatta, che sa di già visto e che compie pochi sforzi nel tentativo di sorprendere il giocatore.
Ad ogni modo, parliamo pur sempre di un'esperienza di gioco tutto sommato proporzionata, che rispecchia la natura 'AA' della produzione. Bastano poco più di 12 ore per completare l'avventura, a cui vanno aggiunte un paio di ore per dedicarsi alla raccolta dei vari collezionabili disseminati nel mondo di gioco, come le lettere e i diari lasciati dagli abitanti di Prospero.
Cullati dalle ipnotiche melodie del Bayou
Uno degli elementi più riusciti del gioco è senza dubbio la colonna sonora. Mescolando bluegrass, blues, jazz e folk americano, la musica di South of Midnight diventa parte integrante della narrazione. I momenti chiave della storia sono accompagnati da brani che sembrano raccontare le esperienze dei personaggi, creando un legame emotivo profondo con il giocatore.
L'uso di strumenti tradizionali come banjo, violini e organi da chiesa non è solo un vezzo stilistico, ma un modo per sottolineare l'importanza della musica nella cultura del Sud. È raro trovare un videogioco che utilizzi la colonna sonora in modo così efficace, trasformandola in un vero e proprio strumento narrativo.
Il gioco colpisce anche per la qualità degli effetti sonori e per la gestione dell'audio 3D. Giocato con un buon impianto home theater o con un paio di cuffie di fascia alta, South of Midnight riesce davvero ad esprimersi al meglio, regalandoci un'esperienza a dir poco immersiva.
Osservando il lavoro svolto sul fronte tecnico, non ci sono particolari problemi da segnalare. Su un PC equipaggiato con un processore AMD Ryzen 7800X3D e con una scheda NVIDIA GeForce RTX 3080, il titolo basato su Unreal Engine 5 viene riprodotto a 1440p con i più alti preset grafici senza compiere alcuno sforzo. Abbiamo solo riscontrato qualche calo di frame rate in alcuni frangenti dell'avventura, ma nulla che potesse compromettere l'esperienza di gioco.
In merito alle tecnologie adottate, il titolo di Compulsion Games supporta tecniche di upscaling come NVIDIA DLSS e TAAU (Temporal Anti-Aliasing Upscaling). Purtroppo il gioco non offre un'ampia personalizzazione grafica, a giudicare dal numero esiguo di opzioni.
South of Midnight stupisce ed emoziona, ma non diverte
Ciò che rende South of Midnight davvero speciale è la sua capacità di trascendere i confini del medium videoludico. Non è solo un gioco ambientato nel profondo Sud americano, ma un'esperienza che permette di connettersi emotivamente con una cultura spesso fraintesa o ridotta a stereotipi. Un'opera videoludica che reinterpreta con grande rispetto tradizioni e leggende che solo raramente abbiamo trovato in quest'ambito.
La cura con cui Compulsion Games ha trattato questo materiale è encomiabile.
Non è stata rivolta la stessa attenzione, invece, al comparto prettamente ludico. Qui South of Midnight mostra il fianco a diverse criticità, a partire da un sistema di combattimento ripetitivo e tedioso. Pecca d'innovazione, preferendo forrmule e meccaniche già ampiamente rodate e impiegandole sia nei suddetti scontri sia nelle (piatte) sezioni esplorative.
È evidente che South of Midnight sia un lavoro che brilla esclusivamente per la sua visione artistica e narrativa. Con il suo stile visivo distintivo, la sua narrazione empatica e la sua strepitosa colonna sonora, la creazione di Compulsion rappresenta uno dei titoli più interessanti nel panorama Xbox di questa generazione. Non è chiaramente un gioco perfetto, ma è senz'altro un'esperienza che merita di essere vissuta, soprattutto per chi cerca qualcosa di diverso dal solito.
8 Commenti
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Mi ha piaciuto molto, gioco interessante corto ma avvolgente 👍❤️concordo che l'effetto stop-motion durante il gameplay fa più danno che altro, per cui ti suggerisco di disattivarlo nel menu 'Gameplay'. detto ciò, mi sa che PS1 e PS2 te le ricordi male male male...
credo che non hai letto bene la recensione, qui hai una belklissima storia da vivere giocando, dove grafiocamente si usa uno stile molto particolare (personalmente amo la parte effetto "pittura" ma odio lo stop motion perchè mi sembra come giocare ad un gioco che stuttera pesantemente)
credo che non hai letto bene la recensione, qui hai una belklissima storia da vivere giocando, dove grafiocamente si usa uno stile molto particolare (personalmente amo la parte effetto "pittura" ma odio lo stop motion perchè mi sembra come giocare ad un gioco che stuttera pesantemente)
e quale sarebbe la parte del tuo commento che smentisce o è in contrasto col mio?
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