Indiana Jones e l'Antico Cerchio: lo abbiamo provato. Ecco com'è andata
Bethesda ci ha invitato a Londra per provare il nuovo Indiana Jones e l'Antico Cerchio, prossima avventura sviluppata da MachineGames che ha come protagonista l'archeologo più famoso del cinema. Nonostante un po' di scetticismo iniziale, il gioco ci ha colpito positivamente e si prospetta come uno dei migliori single-player di questo 2024. L'atmosfera, le ambientazioni e il gameplay immergono alla perfezione il giocatore nei panni di Indiana Jones.
di Vittorio Rienzo pubblicato il 29 Ottobre 2024 nel canale VideogamesBethesda
Qualche settimana fa, su invito di Bethesda, siamo volati a Londra per provare uno dei titoli più attesi in questa chiusura di 2024. Stiamo parlando, naturalmente, di Indiana Jones e l'Antico Cerchio, un'avventura in prima persona in arrivo il prossimo 9 dicembre.
Il nuovo gioco dedicato all'archeologo più famoso della storia del cinema è sviluppato da MachineGames, già responsabile degli ultimi capitoli di Wolfenstein. Parliamo di un team che ha dato nuova linfa alla serie di sparatutto di Bethesda, la quale appartiene a un genere ben diverso da quello di un gioco come Indiana Jones.
È stato decisamente interessante, quindi, vedere il modo con cui lo studio si è approcciato a un gioco che ruota intorno all'avventura e agli enigmi piuttosto che alle sparatorie e alle scazzottate. Partiti con un po' di scetticismo verso l'opera di MachineGames, siamo tornati a casa sorpresi e con aspettative davvero alte. Ma bando alle ciance e analizziamo, pad alla mano, come si è presentato Indiana Jones e l'Antico Cerchio.
La trama
Indiana Jones e l'Antico Cerchio rientra nel canone della storia e gli eventi del gioco si posizionano tra "I Predatori dell'Arca Perduta" e "L'ultima Crociata". A seguito di un'effrazione al famoso Marshall College, Indy si ritrova faccia a faccia con un gigante che, alla fine, riuscirà ad allontanarsi portando con un sé un antico, e apparentemente insignificante, manufatto.
Jones decide quindi di mettersi in viaggio per scoprire i segreti celati dietro questo furto. Durante il suo cammino, incontrerà Gina Lombardi – interpretata da Alessandra Mastronardi – una fotoreporter italiana che indaga sulla scomparsa di sua sorella. Tuttavia, Gina, non sarà l'unico personaggio di rilievo durante la nostra avventura.
Lungo il percorso stringeremo numerose alleanze, oltre a farci nemici di spessore. In primis Klaus Voss, un occultista tedesco sulle tracce di un potere ancestrale. Naturalmente, i nazisti vanno fermati e questo arduo compito può ricadere su una sola persona: Indiana Jones.
Ambientazioni mozzafiato
Una volta raggiunte le postazioni di gioco, ad accoglierci c'era Axel Torvenius, direttore artistico del gioco, che ci ha fatto una premessa fondamentale: "Indiana Jones e l'Antico Cerchio non è un action-adventure, ma un adventure-action". In buona sostanza, il titolo non ruota intorno all'azione adrenalinica e agli scontri, ma si impernia sugli elementi che da decenni caratterizzano le pellicole: avventura, mistero, esplorazione.
Contestualizzata l'avventura di Indy, il team di MachineGames ci spiega che avremo l'opportunità di affrontare tre livelli: il Marshall College, il Vaticano e Giza. Come sappiamo, Indiana Jones e l'Antico Cerchio sarà un titolo piuttosto lineare, ma non rinuncerà a fasi esplorative che, stando a quanto dichiarato, consentiranno ai giocatori di svelare numerosi misteri.
A rapire immediatamente la nostra attenzione è stato il comparto tecnico e la ricostruzione degli ambienti. Il Marshall College era riprodotto in maniera decisamente dettagliata e abbiamo apprezzato l'opportunità di visitarlo a fondo, comprese le aree non strettamente legate al nostro obiettivo.
Dopo aver affrontato una breve e intensa scazzottata con il misterioso gigante, ci si presenta il primo enigma. La risoluzione di quest'ultimo ci consente di comprendere qual è il manufatto rubato dando il via alla nostra avventura.
Ci siamo spostati, quindi, verso Città del Vaticano, un'ambientazione piuttosto suggestiva. Qui abbiamo iniziato a prendere dimestichezza con l'arsenale di Indy, utilizzando la frusta per le arrampicate e il famoso revolver per abbattere i nemici che proprio non volevano farsi da parte. Abbiamo anche avuto modo di approcciarci alle meccaniche stealth del gioco che funzionano piuttosto bene.
Uno degli aspetti che più abbiamo apprezzato dell'ambientazione italiana, però, è stato il doppiaggio: anche nella versione inglese, i nemici sono stati doppiati interamente in italiano. Il doppiaggio è di altissimo livello e la voce degli NPC non appare come una caricatura della nostra lingua, i dialoghi sono naturali e ben strutturati.
Infine, ci siamo trasferiti a Giza, forse il punto più alto della prova e per diversi motivi. Mentre gli altri due livelli risultavano lineari, seppur le aree siano davvero ampie e piacevoli da esplorare, a Giza ritroviamo un livello open-map che ci è piaciuto davvero tanto.
In questo caso la mappa è molto più grande con diversi obiettivi da completare a discrezione del giocatore. Abbiamo, naturalmente, un obiettivo principale a cui si affiancano diverse missioni secondarie. Indy può scegliere l'ordine con cui completare gli obiettivi mentre esplora una mappa decisamente viva, ricca di NPC, alcuni dei quali consentono anche l'interazione con il nostro archeologo.
Non manca, ad esempio, un mercante dal quale poter acquistare oggetti, alcuni dei quali saranno fondamentali per svelare tutti i misteri del livello. Ed è proprio questo che abbiamo letteralmente amato del gioco: Indiana Jones e l'Antico Cerchio è pregno di enigmi, alcuni più semplici (solitamente legati all'obiettivo principale), altri decisamente più impegnativi.
Bisogna sottolineare, però, un aspetto che ci ha lasciato un po' di amaro in bocca. Come vedremo più avanti, Indy può raccogliere cibi che forniscono un potenziamento temporaneo alle sue statistiche. Ebbene, quando andiamo sostanzialmente a "rubarli" dal piatto degli NPC, non vi è alcuna reazione da parte loro. Avremmo sicuramente apprezzato una maggiore interazione tra il nostro personaggio e quelli non giocanti sparsi per la mappa.
Si tratta tuttavia di un dettaglio che non ha inciso particolarmente sull'esperienza complessiva. Indiana Jones e l'Antico Cerchio non è un gioco di ruolo né un action, per cui sarebbe stata una gradita chicca e nulla di più.
Gameplay
La prima cosa che possiamo notare è che Indy ha una barra della stamina che si ricarica automaticamente, ma aggiunge un livello di sfida che abbiamo apprezzato non poco. Durante gli scontri con i nemici, ad esempio, non è possibile continuare a percuoterli senza sosta, ma esaurita la stamina il Dottor Jones si stancherà lasciando la guardia abbassata e scagliando i colpi molto più lentamente.
Questo significa che affrontare i nemici a viso aperto non solo è sconsigliabile, ma non è in alcun modo possibile farlo "alla Rambo". Il terreno di scontro, la lotta e l'equipaggiamento andranno valutati con attenzione poiché essere abbattuti non è così difficile né raro.
Ogni azione consumerà stamina, arrampicate incluse. Di conseguenza, un approccio furtivo risulterà sempre quello più funzionale, mentre affrontare quantità di nemici eccessive comporterà quasi certamente la sconfitta di Indy. In breve, nel puro stile dell'archeologo, se i nemici diventano troppi, la cosa migliore da fare è darsela a gambe.
Non manca la barra dell'energia, che può essere ampliata (così come la stamina e le altre statistiche) attraverso l'albero delle abilità. Questo è un aspetto interessante, poiché le abilità sono suddivise in quattro macrocategorie: Survival, Fitness, Packing e Browling. Potremo quindi adattare le skill di Indy al nostro stile di gioco, ma senza escludere le premesse fatte in precedenza.
L'albero delle abilità, così come la mappa e l'elenco delle missioni, può essere consultato dall'immancabile taccuino, il quale conterrà praticamente ogni progresso. Da qui avremo accesso a tutti i segreti raccolti, alle foto, alle informazioni sui manufatti e a tutto ciò che abbiamo fatto durante il nostro percorso.
Come già accennato, alcune caratteristiche come energia e stamina possono ottenere un boost temporaneo attraverso alcuni cibi sparsi per il livello come pane o frutta. In realtà ce ne sono abbastanza da rendere il boost semipermanente, purché abbiate voglia di cercarli e raccoglierli spesso in quanto la capacità dell'inventario è limitata.
Lo stesso vale per le armi corpo a corpo che dopo un certo numero di colpi inflitti – talvolta, come nel caso delle scope, ne è sufficiente uno soltanto – si rompono. Per quanto riguarda questa categoria di oggetti, in alcune aree potrebbe essere difficile reperirli al momento del bisogno. Tuttavia, l'inventario consente di stiparne uno oltre a quello in uso.
In mancanza di armi bianche, saremo costretti ad affidarci ai pugni o al revolver, ma in quest'ultimo caso il trambusto allerterà i nemici nelle vicinanze. Dobbiamo riconoscere che, per quanto il titolo non ruoti attorno al combattimento, è uno degli aspetti più curati da MachineGames. Il feedback dei colpi corpo a corpo è decisamente immersivo e soddisfacente, senza contare il divertimento dato dalle mosse finali che sono sempre accompagnate da una battuta alla Indy.
Insomma, fedeltà del personaggio e immersione sono due caratteristiche che contraddistinguono il titolo ed evidenziano l'ottimo lavoro frutto della collaborazione tra lo studio e Lucasfilm Games. Il tutto, peraltro, si concilia perfettamente con la visuale in prima persona con la quale MachineGames può vantare ormai una lunga esperienza.
La visuale in prima persona funziona!
Era proprio questo il nostro dubbio più grande: le avventure sono tipicamente realizzate in terza persona ed eravamo un po' scettici sulla scelta della visuale in soggettiva, seppur sia quella con cui la software house si trova più a suo agio, ovviamente.
Non possiamo negare che in alcuni frangenti, la visuale in terza persona l'avremmo preferita. In prima, l'angolo di visione è inevitabilmente più stretto e talvolta abbiamo avuto qualche difficoltà a individuare gli appigli per la frusta o ad avere una visione completa dei puzzle. Tuttavia, quando è disponibile un punto a cui ancorarsi con la frusta, ad esempio, questo viene evidenziato con il rispettivo tasto azione, per cui un piccolo lavoro di rifinitura su questo aspetto sarebbe più che sufficiente.
Nel complesso, Indiana Jones e l'Antico Cerchio è un titolo che forse non ci avrebbe entusiasmato allo stesso modo con la visuale in terza persona. L'immersione è incredibile e trasmette davvero la sensazione di vestire i panni dell'archeologo, per cui ci sentiamo di fare i complimenti a MachineGames.
Tuttavia, non mancano le fasi in cui la visuale passa in terza persona. Certo, giocandolo ci si rende conto che il level design non è concepito per questo tipo di visuale. Al contempo, però, ci ha anche ricordato il motivo per cui ci sarebbe piaciuto poter scegliere, magari alternando le due visuali: Indy è in splendida forma ed è fantastico vederlo per intero, sul fronte tecnico lo studio ha svolto un lavoro impeccabile.
Conclusioni
Tirando le somme, Indiana Jones e l'Antico Cerchio è un titolo che ci ha piacevolmente stupito e non riusciamo a sopprimere la voglia di giocare alla versione definitiva. Le parole di Axel Torvenius non potevano essere più giuste: il gioco è prima di tutto un adventure e non potevamo sperare in una scelta migliore.
Non è mancata qualche piccola perplessità causata dall'intelligenza artificiale, così intelligente da consentire ad alcuni nemici di individuarci anche quando girati di spalle, ma Bethesda ha premesso che la build a nostra disposizione non era quella definitiva, per cui ci aspettiamo che il lavoro di rifinitura (ancora in corso) corregga la problematica.
A parte questo, dobbiamo riconoscere che durante la prova non abbiamo notato alcun particolare problema o bug. Anzi, il frame rate è risultato piuttosto stabile così come l'esperienza in generale.
La trama si presenta avvincente, seppur le missioni principali accessibili fossero poche. Insomma, esprimere un giudizio netto solo sulla base di quanto provato è impossibile, ma possiamo dirvi che le premesse sono ottime e che Indiana Jones e l'Antico Cerchio si presenta come una piacevole ventata di aria fresca in un genere che da qualche tempo ha smarrito la via – qualcuno ha detto Tomb Raider?
In conclusione, ciò che abbiamo visto a Londra ci è piaciuto e speriamo che il gioco di MachineGames possa rappresentare l'avvio di una nuova serie per gli amanti dell'avventura. Non rimane che attendere il 9 dicembre per affrontare l'intero viaggio in compagnia di Indy.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe, come ben sanno i fan di Indy, sono cronologicamente invertiti in quanto Il Tempio Maledetto è ambientato nel 1935 e I Predatori nel 1936...
Cosa che non rende assolutamente sbagliata la frase iniziale.
Per questo gioco ho letto recensione e visto il suo video di preview di altra recensione.
Penso non sia male e la visuale in prima persona dovrebbe rendere.
Quando sara' in forte saldo su Steam o GOG se lo metteranno, ci faro pensiero.
ovviamente come per tutti i giochi non à preso in accesso anticipato o pre order o al dayone ma addirittura aspettare la scontistica e la messa su GOG mi sembra eccessivo se il titolo come sembra merita (e non parlo delle recensioni ma di quello che ho valutato dai video che iniziano ad apparire in rete) perchè non premiarlo prendendolo nel suo periodo di uscita ? se vogliamo dare un peso alle nostre scelte come siamo i prim i a criticare certi titoli dobbiamo anche essere di esempio e premiare quelli che valgono
Insomma. Di solito si dice, ad esempio, "i nati fra il 2002 e il 2005" e non il contrario.
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