Starfield, il nostro verdetto definitivo e l'analisi della versione PC - Recensione
Dopo avervi dato le nostre impressioni iniziali, ci siamo addentrati nell'universo di Starfield per analizzarne gli aspetti più complessi ed elaborare un giudizio completo sul titolo più grande e ambizioso di Bethesda. Analizziamo inoltre FSR e CAS, le due tecnologie di upscaling di AMD, le uniche attualmente disponibili nel gioco - ma il supporto al DLSS è imminente.
di Pasquale Fusco, Rosario Grasso, Manolo De Agostini pubblicato il 04 Ottobre 2023 nel canale VideogamesStarfieldBethesdaXboxAMD
A fine agosto vi abbiamo parlato in anteprima di Starfield, ultima fatica di Bethesda Game Studios e prima grande esclusiva Xbox dall'acquisizione del publisher statunitense da parte di Microsoft. Il nuovo RPG spaziale si conferma il titolo più grande mai realizzato dal team di Todd Howard, il quale ha compiuto notevoli passi avanti sul fronte della scrittura e, per certi versi, anche su quello tecnico, nonostante alcuni difetti storici ereditati dal Creation Engine 2.
Al tempo avevamo totalizzato poco più di 45 ore di gioco, una quantità sufficiente per determinare la qualità del gameplay ed esaminarne le meccaniche principali, ma che non ci avrebbe permesso di appurare l'effettiva grandezza di questo GdR. Dopo aver abbondantemente superato la soglia delle 100 ore possiamo elaborare un giudizio completo, cogliere l'occasione per parlare di alcuni aspetti tralasciati nella suddetta anteprima e offrirvi un'analisi delle prestazioni su PC, con un breve approfondimento sulle tecnologie di upscaling attualmente disponibili.
Cosa più importante, in questa recensione daremo una risposta alla seguente, fatidica domanda: vale la pena investire i vostri soldi, e il vostro tempo, in Starfield?
"Porta un po' di luce nel buio dell'ignoto"
"[...] C'è un intero finale da scoprire e tanti altri personaggi da incontrare, per non parlare dell'immensa quantità di luoghi da scandagliare alla ricerca di nuovi tesori e di risorse sempre più rare. Ci piacerebbe approfondire la nostra conoscenza degli avamposti, così come desideriamo addentrarci in nuove quest secondarie, vista l'eccellente cura che gli autori di Bethesda hanno riposto nella scrittura delle missioni e dei coinvolgenti dialoghi. Non vediamo l'ora di stringere nuove alleanze e, perché no, farci anche qualche nemico, mentre seguiamo le dinamiche delle diverse fazioni che popolano i sistemi di Starfield". Qualche settimana fa ci eravamo lasciati con queste parole, o meglio, con queste promesse. Erano i primi punti di una sorta di 'to-do list' che, alla fine, è diventata decisamente più lunga di quanto avevamo pronosticato.
Sì, perché Starfield è davvero mastodontico, proprio come l'avevamo percepito in quelle prime 45 ore, e non ci riferiamo banalmente a quei 1000 pianeti tanto criticati per la loro natura procedurale. No, ci riferiamo alla sorprendente qualità della storyline principale, che ci ha regalato momenti di pura epicità e, di fatto, una delle migliori storie mai concepite da Bethesda Game Studios. Ci riferiamo all'attenzione quasi maniacale con cui è stato progettato l'intero sistema di avamposti, il cui unico passo falso è stato non illustrare, in maniera chiara e immediata, le sue numerose meccaniche. E, ancora, ci riferiamo al brillante stratagemma ingegnato da Howard e colleghi per il New Game Plus, che si rivela essere molto più di una semplice modalità extra.
Questi tasselli compongono un puzzle sempre più variopinto, in cui trovano spazio un gunplay sensibilmente migliorato rispetto a quanto visto nei titoli Bethesda meccanicamente più vicini a Starfield (Fallout 4, Fallout 76) ed un impianto RPG di tutto rispetto, il quale offre un'autentica esperienza ruolistica fatta di bivi, scelte morali, approcci diversificati alle missioni ed un senso di progressione tutto sommato appagante. Ma facciamo nuovamente ordine.
Parlando di 'grandezza' nel senso letterale del termine, tra le numerose location di Starfield troviamo sconfinate città, avamposti adibiti a vari scopi e stazioni spaziali labirintiche. Quattro sono le destinazioni che potremmo definire le più importanti del gioco: New Atlantis, Akila City, Neon e Cydonia. Dal nostro punto di vista, tale importanza va di pari passo con la quantità di quest e incarichi che il giocatore raccoglierà visitando questi luoghi; non parliamo quindi di mere dimensioni, per quanto siano indiscutibili nei casi specifici di New Atlantis e Akila City - di cui vi abbiamo già abbondantemente parlato nel nostro precedente pezzo.
Escludendo momentaneamente la piccola (ma originale) Cydonia, Neon rappresenta un caso a sé stante, per vari motivi. Per quanto concerne l'area esplorabile, questa metropoli in stile cyberpunk potrebbe essere paragonata alla capitale del Collettivo Freestar, ma offre un'esplorazione molto più frammentata essendo sviluppata su tre diversi livelli, divisi a loro volta dalle detestabili schermate di caricamento. D'altro canto, mentre New Atlantis e Akila City impongono con forza le loro leggi e i loro ideali elevati, Neon sceglie una strada diversa: è un luogo di eccessi in cui convivono ricchezza sfrenata e povertà degradante, così come crimine e corruzione; è la meta preferita dei contrabbandieri, ma anche degli aspiranti scalatori sociali.
Ci sono poi tante altre destinazioni, tra insediamenti, astrocorazzate e improbabili resort alieni, che meritano di essere visitate. Siamo capitati in molte di queste location tramite le quest secondarie raccolte in giro tra le città appena menzionate; altre le abbiamo invece scoperte esplorando liberamente i vari sistemi stellari. Può capitare, inoltre, di ricevere una chiamata di soccorso orbitando intorno ad un determinato pianeta o, ancora, di imbattersi in una misteriosa nota lasciata in una base militare presidiata da un gruppo di mercenari. Insomma, saranno questi ed altri eventi 'casuali' a condurre i giocatori verso le mete più affascinanti di Starfield.
All'interno del sistema Alfa Centauri - dove troviamo anche Jemison (New Atlantis) - c'è Gagarin: qui sorge l'omonimo insediamento che offre nuove missioni e, tra le altre cose, un'interessante questline legata ad uno dei nostri compagni, Barrett. La Chiave è invece un'enorme stazione spaziale, costruita dalla UC e conquistata dalla Flotta Cremisi, che l'ha resa il suo quartier generale; ad essa si contrappone la UC Vigilance, l'enorme centro operativo degli agenti SysDef. Non dimentichiamoci l'esotica Paradiso, il meno invitante avamposto del Red Mile - dove si svolge una sorta di corsa a ostacoli estremamente letale - e la pacifica Seconda Casa, uno dei primissimi insediamenti dei coloni in fuga, per l'appunto, dal morente pianeta Terra.
Per farla breve, in Starfield l'esplorazione non è limitata come si potrebbe pensare e il suo vero, grande difetto risiede principalmente nella discontinuità della componente esplorativa stessa - e, diciamocela tutta, la durata estesa dei caricamenti non aiuta di certo. Non manca però il materiale, né la varietà, potendo contare su una dozzina di location che brillano sul fronte del level design e che ci consentono di addentrarci ulteriormente nella lore di questa nuova IP.
Molte missioni secondarie, ribadiamo, godono di una scrittura eccellente e spaziano in una sorprendente varietà di generi, senza mai sfociare in grosse banalità. Non mancano comunque incarichi più basilari che terranno occupati i giocatori per pochi minuti, ma la loro durata può variare anche in base all'approccio scelto - gli 'oratori', ad esempio, potrebbero risparmiarsi non poche paturnie. A tal proposito, occorre spendere qualche parola sulle quattro fazioni di Starfield: l'Avanguardia UC, i Ranger Freestar, la Ryujin Industries e la Flotta Cremisi.
L'unione ad una di queste fazioni non preclude il completamento delle missioni di un altro schieramento, pertanto è possibile portare a termine tutte e quattro le questline all'interno di un'unica 'run'. Troviamo una decina di missioni esclusive per ogni fazione e alcune di esse offriranno ricompense a dir poco ghiotte, come navi spaziali armate fino ai denti o abbondanti somme di denaro. In questi frangenti, Starfield cambia continuamente volto: diventa uno sparatutto sci-fi dalle tinte horror in stile DooM (Avanguardia UC), un film western ricco di colpi di scena (Ranger Freestar), uno spy-thriller dai risvolti imprevedibili (Ryujin Industries) o, perché no, un'autentica avventura piratesca in cui rincorriamo un leggendario tesoro in giro per la galassia (Flotta Cremisi).
Qualsiasi sia la vostra scelta, difficilmente vi annoierete. La questline legata all'Avanguardia UC è con ogni probabilità il punto più alto toccato dal gioco al di fuori della storyline principale, potendo contare su un cast di personaggi particolarmente carismatici, su una storia trascinante - anche se non originalissima - e su ciò che, personalmente, oseremmo definire il bottino più invitante; l'unica vera pecca dell'intera missione? Avrebbe potuto durare un po' di più. Quelle dei Ranger del Collettivo Freestar sono forse le quest meno esaltanti, ma ci portano ad esplorare delle strepitose location, oltre ad offrirci una delle ricompense finali più squisite. Le operazioni corporative della Ryujin Industries metteranno a dura prova sia la nostra moralità sia le nostre abilità, con almeno un paio di missioni alquanto punitive per chi non predilige lo stealth. Infine, l'avventura con la Flotta Cremisi è una montagna russa di emozioni e, senza anticiparvi nulla, è la seconda a regalarci le soddisfazioni più grandi, sia in termini narrativi che in quelli prettamente remunerativi.
Le corpose questline delle fazioni ci consentono di approfondire la conoscenza di quattro importanti ingranaggi di Starfield, gettando le basi per un eventuale sequel in cui potremmo ritrovare gli stessi schieramenti, con le loro evoluzioni o involuzioni. Ciononostante, sottolineamo che tutto questo non rientra nella grande storia principale del gioco, incentrata invece su Constellation e sui misteriosi artefatti recuperati dallo sfaccettato gruppo di esploratori spaziali.
Dopo aver varcato la soglia della Loggia inauguriamo un'impresa che cambierà per sempre l'intera storia dell'umanità. Del resto, il gruppo di Constellation è stato fondato dal pioniere Sebastian Banks con l'obiettivo di svelare i misteri più complessi della galassia a noi nota. Il compito del nostro alter ego, neo-membro di Constellation, è quello di recuperare i suddetti artefatti disseminati nella galassia e studiarne le enigmatiche origini. Sono 20 le missioni che compongono la campagna principale di Starfield: tra una quest e l'altra il giocatore dovrà prendere delle decisioni che possono alterare, in maniera alquanto sensibile, il corso degli eventi.
Eviteremo spoiler, naturalmente, ma una volta giunti all'emozionante finale il protagonista dovrà compiere un'ultima scelta: continuare l'avventura o inaugurarne un'altra nella modalità New Game Plus? L'introduzione di quest'ultima viene infatti giustificata a livello narrativo, il che rende la transizione alla nuova run naturale e realistica. Dopotutto, trattandosi di un RPG in stile Bethesda, la presenza del New Game Plus in Starfield rappresenta quasi un'anomalia: perché dovrei ripartire da capo e rinunciare a tutto quello che ho ottenuto in centinaia di ore di gioco?
È qui che gli sviluppatori calano l'asso. Dopo aver scelto il New Game Plus, il giocatore perderà effettivamente tutti gli oggetti del suo inventario, così come gli avamposti creati, le relazioni con i companion e molto altro. In compenso, potrà mantenere il personaggio e le abilità sbloccate fino a quel momento; il giocatore otterrà inoltre degli equipaggiamenti esclusivi e la possibilità di potenziare ulteriormente il proprio alter ego seguendo delle meccaniche di cui non vi anticiperemo nulla - per motivi di trama. Cosa più importante: non essendoci un vero e proprio level cap, sarà possibile approfittare del New Game Plus per accumulare una maggiore quantità di punti esperienza e sbloccare, così, tutte le abilità del complesso skill tree.
Non vi nascondiamo che si tratta una decisione molto delicata e noi stessi abbiamo investito molte ore di gioco nella raccolta di oggetti rari e nella creazione di case e avamposti. Tutti elementi, questi, che perderemo irrimediabilmente dopo aver 'riavviato' l'avventura. Eppure, la promessa di ricompense ancora più ghiotte è a dir poco invitante, così come la presenza di alcune linee di dialogo inedite, in cui si rispecchia il forte legame tra il NG+ e la storia. Va comunque detto che Starfield non cambia in maniera sconvolgente da una run all'altra e che i principali vantaggi derivati dal New Game Plus riguardano, soprattutto, la progressione del personaggio.
In ogni caso, per chi vorrà dedicarsi mente e corpo a Starfield sin dalla prima run, il vero 'endgame' del gioco è incarnato dagli avamposti. È qui che il giocatore finirà per investire la maggior parte delle risorse raccolte esplorando pianeti e lune di questa sterminata galassia, mentre continuerà a sperperare migliaia di crediti nel potenziamento delle navi - o nell'acquisto di ulteriori veicoli da aggiungere alla propria flotta. Abbiamo potuto saggiare con mano questo sistema, il più complesso tra le varie meccaniche del GdR spaziale, constatando che servirebbero dozzine di ore per padroneggiare la gestione degli avamposti così come Bethesda l'ha concepita.
Gli avamposti tornano estremamente utili per varie ragioni, ma quella che interesserà la maggioranza dei giocatori è senza dubbio la loro capacità di immagazzinare gli innumerevoli item in nostro possesso - lo spazio nell'inventario non basterà mai, così come quello della stiva. Da questo punto di vista, i container assumono grande importanza ed è fondamentale comprendere il funzionamento dei cosiddetti Output Link per ottimizzare la gestione delle risorse estratte all'interno del proprio avamposto. A tal proposito, la costruzione della base verrà necessariamente anticipata da un'analisi del corpo celeste su cui ci si vuole stabilire: il pianeta o la luna 'ideale' dovrà contenere almeno due o tre tra le risorse considerate essenziali, come il ferro, l'alluminio e l'elio-3; quest'ultimo, in particolare, serve a far funzionare i generatori che alimenteranno quasi tutti gli apparati dell'avamposto, dagli estrattori ai fabbricatori, passando per gli alloggi dell'equipaggio.
Alcuni NPC potranno semplificare questi compiti dopo essere stati assegnati ad uno o più avamposti. In alternativa, il giocatore può assemblare dei robot che si occuperanno in maniera autonoma della gestione di alcune strutture. È indispensabile, inoltre, investire qualche Punto Abilità in determinate skill al fine di sbloccare i progetti di ricerca richiesti per la costruzione delle strutture più avanzate. Insomma, c'è tanto da imparare prima di dedicarsi agli avamposti, i quali trasformano il gioco di ruolo di Bethesda in un gestionale con tutti i crismi.
Dobbiamo pur sempre ricordare che Starfield è per l'appunto un RPG e che, come tale, deve rispettare alcuni requisiti basilari. Abbiamo già parlato delle quest, lodando la sorprendente profondità della maggior parte di esse, ma occorre parlare anche dei personaggi secondari. La galassia è popolata da figure piuttosto curiose: collezionisti egocentrici, spietati cacciatori di taglie, imprenditori senza scrupoli e chi più ne ha più ne metta. Sono però i membri di Constellation a spiccare ed è con loro che il protagonista può stabilire dei veri legami.
Personaggi come Sarah Morgan, Barrett, Sam Coe e Andreja sono essenziali per la storia e per la lore di Starfield. A differenza di altri NPC che potranno seguirci nelle nostre avventure e disavventure, questi quattro personaggi vantano un sistema di affinità e questline uniche, a cui avremo accesso solo dopo aver approfondito la loro conoscenza. I compagni di Constellation potranno approvare o meno le decisioni che prenderemo nelle varie missioni, regolando così il grado di affinità del rapporto: nel migliore dei casi, dopo aver portato a termine la questline di un personaggio, verrà sbloccata un'opzione per inaugurare una storia romantica. Quest'ultima potrà essere persino ufficializzata tramite un rito, più o meno tradizionale, e fornire vantaggi concreti sul fronte della progressione garantendo un bonus (temporaneo) del 15% sull'esperienza.
Qualcuno potrebbe preferire la vita da lupo solitario e ricavarne anche grandi vantaggi. Il primo è un'apposita skill che fornisce enormi bonus sui danni inflitti ai nemici e sulle proprie resistenze, skill che, però, implica l'esclusione di eventuali companion. Il secondo grande vantaggio è situazionale e riguarda le sezioni furtive: banalmente, i companion che seguiranno il protagonista in queste missioni rischieranno di far saltare la sua copertura. Certo, l'IA degli NPC non è assolutamente brillante e questo difetto può tradursi in eventuali benefici per il giocatore, che, ad esempio, potrebbe farla franca dopo essere entrato nel cono visivo di una guardia sbadata.
Altri problemi riguardanti l'Intelligenza Artificiale evidenziano difetti ben più gravi. I personaggi non sembrano prestare molta attenzione alle azioni 'illecite' del protagonista: ad esempio, sparando all'impazzata in mezzo a una folla, nessun NPC reagirà in maniera realistica scappando in preda al panico o segnalando la cosa alle forze dell'ordine. In combattimento abbiamo inoltre notato problemi di clipping, con personaggi che talvolta vanno ad 'incastrarsi' in muri e in altri elementi dello scenario. Sempre negli scontri a fuoco, spesso i nemici sfruttano le coperture in maniera sensata, in altri casi si muovono però in maniera confusa e compiono manovre illogiche.
Non siamo rimasti particolarmente sorpresi dalla deludente IA dei personaggi non giocanti, essendo l'ennesimo 'neo' ereditato dai precedenti RPG prodotti da Bethesda. Potremmo dire di averci fatto l'abitudine, ma trovare questi annosi problemi in un gioco AAA pubblicato nel 2023 - dopo un'attesa non propriamente breve - è ingiustificabile. Gli sviluppatori hanno già promesso delle patch, le stesse che colmeranno un'altra grande lacuna di Starfield sul fronte tecnico: l'assenza del DLSS di NVIDIA. Dopo aver sviscerato ogni aspetto della storia e del gameplay, cogliamo l'occasione per approfondire il discorso legato al comparto grafico e all'upscaling.
Luci e ombre sui Sistemi Colonizzati: Starfield su PC
Abbiamo passato un po' di ore con la versione PC di Starfield, dando uno sguardo approfondito alla parte tecnica del gioco. Il cuore di Starfield è il Creation Engine 2, il motore di gioco interno di Bethesda che riveste un ruolo fondamentale per un titolo così vasto, che deve portarci su migliaia di pianeti e mostraci ambienti diversi, senza però risultare pesante: ricordiamoci sempre che PC a parte, Starfield deve girare anche su Xbox Series X e, soprattutto, la sorella minore Series S.
L'impatto visivo del gioco è degno di nota, sia osservando le navicelle e gli ambienti dall'esterno che entrando nelle navicelle o in vari ambienti. L'aspetto artistico è stato messo in primo piano da Bethesda con l'obiettivo di immergere i giocatori in un mondo vario e particolareggiato, ma allo stesso tempo non ci troviamo davanti a un nuovo punto di riferimento a livello visivo.
Starfield non supporta il ray tracing e questa è una notizia, il rendering è affidato alla classica rasterizzazione. Assente anche la tecnologia di upscaling DLSS di NVIDIA almeno al lancio, arriverà in futuro con una patch. Presente invece FSR 2, e questo non sorprende dato che AMD è partner tecnico esclusivo di Starfield. FSR 2 è una tecnologia che compete con il DLSS 2, una soluzione 'agnostica' che funziona su GPU non solo AMD Radeon ma anche NVIDIA GeForce e Intel Arc. La terza generazione di FSR, in predicato di migliorare ulteriormente il frame rate preservando la qualità d'immagine, arriverà nel corso dell'autunno e salta Starfield, in cui non è chiaro se sarà integrata prima o poi con un aggiornamento.
Entrati nel menu osserviamo che Starfield offre quattro diversi preset grafici - Ultra, High, Medium e Low. Ultra corrisponde al massimo dei dettagli grafici, anche se in automatico selezionandola attiva upscaling e risoluzione dinamica. Ultra imposta la risoluzione dinamica e FSR 2 con una risoluzione di rendering del 75%, High imposta FSR 2 con una risoluzione del 62% e Medium e Low utilizzano ciascuno il 50%. Il VRS, invece, può essere impostato in modo completamente indipendente dalle impostazioni. Svolgendo qualche test senza FSR 2 e risoluzione dinamica attivi, abbiamo visto che le differenze in termini qualitative tra il preset Ultra e quello High sono limitate. A parte le ombre, non si notano grandi differenze. Con Medium le differenze si fanno più marcate, sempre relativamente alle ombre. Con l'impostazione Low oltre alle ombre anche i riflessi vengono ridotti. In termini qualitativi i preset non mostrano grandi gap, mentre prestazionalmente parlando possono ballare 30-40 fps tra Low e Ultra.
Come abbiamo detto, Starfield offre anche il VRS, che può essere attivato o disattivato nel menu. VRS adatta la qualità dello shader alla complessità dell'area da calcolare, ma dobbiamo dire che la sua presenza impatta in modo relativo sia in termini prestazionali che qualitativi. Potrebbero esserci aeree in cui potrebbe essere benefico, quindi consigliamo di attivarlo perché non peggiora nulla.
Parlando di FSR, Bethesda l'ha integrato in modo insolito, nel senso che non esistono i classici preset come Qualità, Bilanciato, Prestazioni e Ultra Prestazioni, ma può essere attivato o spento. Una volta attivato, si attiva a sua volta lo slider della risoluzione di rendering che va dal 50% al 100% a incrementi dell'1%. FSR 2 può essere utilizzato anche in combinazione con la risoluzione nativa (100%). A breve approfondiremo quest'analisi con delle immagini comparative.
Durante qualche prova con più schede video, abbiamo notato due cose: la prima è che le GPU AMD sembrano generalmente più veloci delle controparti NVIDIA, ma gli ultimi driver per le GeForce hanno migliorato le cose. Da una parte non stupisce, visto il rapporto in fase di sviluppo tra Bethesda e AMD, dall'altra ci aspettiamo un progressivo riallineamento della situazione su livelli più consoni, sempre nel limite di quanto possono fare i driver. L'imminente integrazione del DLSS, comunque, metterà a tacere tutte le polemiche pre e post lancio.
L'uso della VRAM in Starfield è accettabile, non è troppo affamato e in genere con 8 GB di memoria video a disposizione non si hanno grandi problemi a giocare in Full HD e WQHD, mentre qualcosa in più è necessario in 4K. Per quanto riguarda invece la CPU, il gioco cerca di sfruttare al meglio quanti più thread a disposizione e, in generale, sfrutta bene le CPU fino a 8 core.
Insomma, al netto di cose da sistemare che il team di Bethesda Game Studios avrà già sul suo taccuino, il gioco non è tecnicamente male, ma non possiamo nemmeno dire che eccella: ci aspettavamo il ray tracing, e non c'è - ma, chissà, potrebbe sempre arrivare in futuro. Probabilmente in casa Bethesda hanno lavorato per rendere la loro avventura spaziale il più digeribile possibile dalle console attuali, senza andare troppo a complicarsi la vita con impostazioni pesanti il cui ritorno estetico, forse, non sarebbe stato così decisivo.
AMD FSR e CAS sotto la lente d'ingrandimento
In attesa del supporto a NVIDIA DLSS, su cui c'è ancora un gran parlare, la versione iniziale di Starfield contempla tre impostazioni di upscaling, con differenze nella resa delle immagini piuttosto importanti. Abbiamo AMD FidelityFX Super Resolution 2 (FSR2), AMD FidelityFX Contrast Adaptive Sharpening (CAS) e l'opzione per cui non viene fatto alcun lavoro di upscaling e il gioco viene eseguito alla massima risoluzione. Questo non vuol dire che quest'ultima opzione corrisponde necessariamente alla migliore qualità, anzi le tecniche di upscaling intelligente fanno uso del machine learning per migliorare la qualità delle immagini e in certi casi aggiungere dei particolari che nella versione originale risultano meno evidenti. E lo dimostrano anche i nostri confronti...
Le differenze tra la versione senza upscaling e FSR 2 sono maggiori rispetto a quanto ci saremmo aspettato. Se a una prima occhiata FSR 2 sembra essere meno definita, guardando meglio si evince come le cose non stiano proprio così. La versione senza upscaling è sicuramente migliore dal punto di vista della scalettatura dei bordi, mentre con FSR 2 abbiamo confini degli oggetti meno definiti e, appunto, più scalettati. Ma FSR 2 non è meno definita, anzi sembra vero il contrario. La pavimentazione di questa stanza, infatti, presenta una sorta di rientranza per ogni segmento che, con FSR 2, interseca meglio la luce e genera un effetto più convincenete, e dettagliato. Se non siete convinti che FSR 2 sia anche più definito della versione con upscaling guardate al prossimo confronto.
Dalla scritta su uno dei segmenti della pavimentazione risulta evidente che FSR 2 rende le immagini anche più nitide rispetto alla versione priva di upscaling: queste lettere, infatti, sono decisamente più chiare quando si abilita la tecnica di AMD. Questo non deve sembrare strano, perché il machine learning su cui è basata la tecnica si rifà a intense sessioni di addestramento che consentono all'algoritmo di realizzare risultati migliori quando applicato in tempo reale.
In questo confronto chiamiamo in causa anche CAS, l'altra tecnica di AMD che punta a migliorare la definizione dell'immagine agendo sul rapporto di contrasto.
No Upscaling
CAS
FSR 2
Anche in questo caso le tecniche di upscaling fanno un lavoro egregio, anche superiore al No Upscaling in fatto di nitidezza. È scarsamente visibile nel confronto, ma CAS sembra ancora più nitido di FSR 2, il quale torna a essere più accattivante in fatto di illuminazione.
No Upscaling
CAS
FSR 2
Qui lo vediamo meglio, FSR 2 interagisce meglio con le varie fonti di illuminazione, creando immagini più spettacolari.
No Upscaling
CAS
FSR 2
Contrast Adaptive Sharpening, tuttavia, sembra faticare in funzione del tipo di oggetto a cui viene applicato. Uno degli oggetti più complessi da gestire per le tecniche di upscaling è proprio la vegetazione e, difatti, in questi casi, FSR distanzia considerevolmente l'altra tecnica di AMD, rendendosi senz'altro preferibile. Inoltre, si ha la sensazione che CAS perda più "velocemente" in qualità man mano che si riduce la risoluzione a cui avviene il rendering nativo.
Ad ogni modo, le differenze sono minime: ciò che risulta evidente è che abilitare le tecniche di upscaling non compromette la qualità delle immagini e aumenta sensibilmente le prestazioni in termini di frame rate.
Conclusioni
Con Starfield ci troviamo di fronte ad una produzione contenutisticamente colossale, un titolo che assicura centinaia di ore di intrattenimento con la sua sfaccettata natura ludica, in cui trovano spazio elementi ruolistici, sparatutto e addirittura gestionali. Un gioco che offre grande varietà anche sul fronte narrativo, dove una storyline solida e coinvolgente viene affiancata da tante altre storie, più o meno complesse, che rivelano personaggi ben caratterizzati e inaspettati colpi di scena. Si tratta pur sempre del primo capitolo di un neonato franchise fantascientifico e, se queste sono le basi per una nuova ambiziosa saga videoludica, possiamo ritenerci più che soddisfatti.
Meno soddisfazioni ci hanno regalato alcuni aspetti prettamente tecnici. Tra i limiti più evidenti di Starfield c'è l'esplorazione, frammentata e discontinua, fortemente penalizzata dalle numerose schermate di caricamento che separano la maggioranza delle aree di gioco, soprattutto in alcune delle location più importanti. L'IA rappresenta un altro grande freno: deficitaria e 'vecchia', presenta gli stessi difetti che costellavano i predecessori di Starfield. Ad anni di distanza da titoli come Skyrim e Fallout 4, non si può più chiudere un occhio su questo problema.
In conclusione, chi cerca un'avventura fantascientifica ben scritta e ricca di contenuti, Starfield è il titolo perfetto da giocare in questa seconda metà dell'anno. La sua presenza nel catalogo di Xbox Game Pass è un ottimo incentivo per gli utenti che nutrono ancora qualche dubbio sulla qualità effettiva del gioco Bethesda. Chi preferirà acquistarlo separatamente (su Xbox o su Steam) farebbe bene a tenere d'occhio i prossimi aggiornamenti del gioco, al fine di monitorare eventuali miglioramenti prestazionali e i possibili benefici derivati dall'implementazione del DLSS.
52 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE si comincia.
I giochi mediocri sono ben altri.
Poi se si vuole continuare a valutare questo titolo con la prevenzione, nell'uno e nell'altro senso, che lo accompagna fin da prima dell'uscita, allora alzo le mani.
P.S.: se tu l'avessi definito capolavoro avrei dato la stessa risposta: "I capolavori sono ben altri".
le astronavi sono ok la loro personalizzazione ed il resto è interessante..
la grafica si può migliorare ma va bene...
potevano mascherare meglio i caricamenti....potevano sistemare la IA e non si capisce perchè non investire con un apposito team in questo senso...
anche l'apertura alle innumerevoli avventure side quest poteva essere più pilotato e dilazionato in una fase avanzata della campagna...
capisco il senso di libertà ma non capisco davvero se mi perdo qualcosa di importante non giocando la campagna e stunnarmi nelle side quest..
io amo lo spazio e potrei dire sinceramente che hanno fatto anche una sintesi interessante ispirandosi ad SC e quello che potrebbe promettere in futuro ad una scala molto ridotta..
Mi piace? Si mi piace ma come tutti i giochi oramai si spera in un kilotone di patch o mod per raffinare l'esperienza.
...eccella, curioso
Faccio notare che c'è la "Global Illumination" che fa parte del Ray Tracing, o meglio è il Ray Tracing ad essere parte dei sistemi di illuminazione.
E non c'è nessuna legge che vincoli all'utilizzo degli RT core.
In questo caso si usano gli shaders, che sono core di elaborazione pure loro.
L'Unreal engine 5 con Lumen gestisce anche la Global Illumination, sia con RT core che senza. I risultati variano ma nessuno ha detto (compresi i programmatori) che non è vero RT.
Seguendo questa logica l'upscaling di AMD non è upscaling perché non ha i tensor core...
Non ha senso
È mai possibile che ci sia sempre un "fenomeno" sul primo post?
manco l'avrai giocato
pensa che invece ci sarebbe da fargli i complimenti invece di criticarli!
se esce 1 mese dopo magari vuol dire che l'hanno provato bene, piuttosto che i fenomeni che escono con la "recensione" definitiva il giorno dopo l'uscita dopo che ci hanno giocato 6 ore
loro in realtà un articolo di prime impressioni l'avevano già scritto, questo è un seguito a quello
Se vuoi te lo spiego, ma te sarai uno a cui sono piaciuti pure quegli aborti di Skyrim e Fallout 4, quindi inutile
Comunque finito, dopo averlo ricominciato per cambio personaggio dopo una decina di ore, sono nel new game+ livello 38 circa 67h45m totali.
Le cose positive che ci trovo sono poche, ma vengono distrutte dal tedio continuo di un gioco che su un'ora ti fa passare 40 minuti a correre, guardare load screen o maneggiare i vari menù.
Comunque finito, dopo averlo ricominciato per cambio personaggio dopo una decina di ore, sono nel new game+ livello 38 circa 67h45m totali.
Le cose positive che ci trovo sono poche, ma vengono distrutte dal tedio continuo di un gioco che su un'ora ti fa passare 40 minuti a correre, guardare load screen o maneggiare i vari menù.
quindi mi stai dicendo che sei scemo a giocare un gioco che definisci mediocre?
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".