Mortal Kombat 1: un nuovo futuro che strizza l'occhio al passato, la rinascita di un mito
Abbiamo avuto l'opportunità di provare Mortal Kombat 1, dodicesimo capitolo della saga canonica di picchiaduro recentemente arrivato sugli scaffali. Il nuovo nato dello storico franchise ci trasporta in un nuovo universo che stravolge (in parte) tutto ciò che conosciamo dei personaggi storici, ma non solo. Fa il suo esordio la componente Kameo che aggiunge nuove mosse e nuove combo, come sempre spettacolari.
di Vittorio Rienzo pubblicato il 22 Settembre 2023 nel canale VideogamesMortal KombatWarner Bros.XboxPlaystation
Quando Ed Boon e John Tobias realizzarono Mortal Kombat nel lontano 1992, probabilmente non si sarebbero mai aspettati di raggiungere i risultati ottenuti negli anni successivi. Eppure, il picchiaduro rappresenta ancora oggi uno dei più giocati oltre che il più venduto in assoluto per il genere.
A distanza di 31 anni, siamo ormai giunti alla dodicesima incarnazione di un gioco che ha fatto la storia, tanto dell'intrattenimento domestico che delle sale giochi. Stavolta non ci siamo trattenuti dal provarlo a fondo, saggiando praticamente tutto ciò che offre il nuovo gioco di Nether Realms facendoci accompagnare da un'unica domanda: dopo così tanto tempo Mortal Kombat ha davvero ancora qualcosa da raccontare in un panorama videoludico ormai così vasto e in continua evoluzione?
Ebbene, possiamo anticiparvi che la risposta è in parte positiva, perché Mortal Kombat 1 è (quasi) un reboot, un nuovo punto di inizio che introduce un universo – o meglio, una linea temporale – che non si era mai visto prima. Da qui il numero "1" da cui la software house è ripartita, proprio a sottolineare il passaggio a una nuova era per il gioco.
La configurazione
Abbiamo provato il nuovo picchiaduro su PC, forse non proprio comfort zone di questo genere, ma la scelta è stata dettata da alcune aspettative che, possiamo dire fin da subito, sono state rispettate. Tra queste c'è la compatibilità con i monitor ultrawide e super ultrawide egregiamente supportati.
Il gioco è stato eseguito con un processore AMD Ryzen 9 7950X e una scheda video Sapphire Radeon RX 7900 XTX Nitro+. Sfortunatamente con un po' di rammarico, abbiamo scoperto che il refresh rate è limitato a 60 fps anche su computer, ma potrebbe essere una scelta legata alla modalità multigiocatore che, seppur non da subito, dovrebbe supportare il cross-play. Non comprendiamo, invece, la scelta di limitare a 30 fps tutto il resto: Fatal Blow, Fatality e perfino la modalità Invasioni.
Nonostante questo, qualche esitazione non è mancata – in particolare nelle cut-scene e subito prima degli incontri – ma nulla che non possa essere corretto con qualche piccola patch che siamo certi non tarderà ad arrivare. Al netto delle scelte sul frame rate, Mortal Kombat 1 è un prodotto al limite della perfezione, complice anche i tanti anni di esperienza dello studio la cui ultima opera si conferma ancora come un punto di riferimento.
Un universo completamente nuovo, ma che accenna all'intero bagaglio del passato
La storia di Mortal Kombat 1 prosegue da dove Mortal Kombat 11 ci aveva lasciati e ci immerge nel nuovo universo plasmato dal dio del fuoco Liu Kang, divenuto custode del tempo al termine del precedente capitolo. Seguendo il suggerimento di Lord Raiden, Kang dà vita a nuovi regni che vedono le storie personali e le rivalità tra i personaggi (quasi) completamente riviste, in favore di una – come sempre – vana ricerca della pace.
Da qui in poi, quasi nulla viene lasciato al passato e ogni personaggio propone un background completamente diverso da quello che abbiamo conosciuto in oltre 30 anni. Questo ha aggiunto senza dubbio tanto materiale nuovo su cui lavorare e, quindi, seppur gli eventi siano la diretta conseguenza di quanto accaduto in precedenza, danno origine a una storia completamente nuova.
Un mondo nuovo, insomma, in cui, come di consueto, le forze del bene dovranno affrontare quelle del male che proveranno in tutti i modi a dominare entrambi i regni. Tutto sommato, da questo punto di vista il gioco rimane fedele a sé stesso, ma da una prospettiva nuova ben congeniata e che si fa apprezzare.
È corretto quindi parlare di reboot? Beh, dipende. Dal punto di vista della trama Mortal Kombat 1 chiude i conti con il passato e propone una trama completamente nuova, certo in virtù di quanto accaduto in precedenza, ma lasciandosi alle spalle tutto ciò che sappiamo su figure iconiche del calibro di Skorpion, Su-Zero o Raiden. Gli unici elementi di congiunzione sono Liu Kang e Kitana, ma l'obiettivo di questo capitolo è stabilire un nuovo inizio.
Detto questo, preferiamo evitare ulteriori approfondimenti sulla storia onde evitare spoiler, ragione per cui ci limiteremo a fare alcune osservazioni generali sulla "Kampagna". Pur non rappresentando l'essenza di questo titolo, e in generale dei picchiaduro, la modalità storia in Mortal Kombat ha sempre rappresentato una parte importante, garantendo non poco divertimento e diverse ore di cutscene cinematografiche.
Mortal Kombat 1 non è diverso, con una trama piuttosto originale che, seppur non stupisca, tiene attaccato il giocatore e trasmette spettacolarità in ogni intermezzo. Tuttavia, i dialoghi in alcune occasioni hanno smorzato quell'aura di epicità degli eventi, con scelte talvolta semplicemente bizzarre – e no, non parliamo semplicemente del sarcasmo di tanto in tanto demenziale di Johnny Cage.
Ci sono piaciuti i tanti riferimenti ai capitoli precedenti e in particolare alla storia che segue un filo conduttore risalente ai primi capitoli rilasciati su PlayStation. Siamo certi che, questi richiami al passato, scateneranno qualche piacevole emozione nei fan di vecchia data. Inoltre, abbiamo profondamente apprezzato il fatto che questi "incastri" con i precedenti capitoli non impediscano anche ai nuovi giocatori di godere della storia. Insomma, aver giocato le precedenti campagne non è necessario, ma sicuramente consigliabile.
Ad ogni modo, salvo qualche piccolo scivolone nel parlato, la storia è riuscita sempre a mantenere alta l'attenzione e a catturare la nostra curiosità. Possiamo fare, quindi, i complimenti a Nether Realms che non ha trascurato l'avventura per giocatore singolo rendendo quelle (poche) ore di gioco assolutamente divertenti e coinvolgenti.
Addio Kripta, benvenute Invasioni: il gioco nel gioco
Con il precedente capitolo avevamo sperimentato la Kripta, in quel caso una vasta mappa da esplorare nella modalità in terza persona utile a sbloccare numerosi elementi del gioco come skin, equipaggiamenti e vari oggetti da utilizzare all'interno dell'avventura stessa. Un'esperienza single-player in cui vestivamo i panni di un personaggio completamente nuovo e durante la quale dovevamo affrontare enigmi e combattimenti passando per ampie aree e zone segrete.
Nel nuovo Mortal Kombat 1 troviamo, invece, Invasioni. È una modalità che sostanzialmente ricalca la formula della Kripta, ma in questo caso in una veste grafica che ricorda più un gioco da tavolo che un'avventura in terza persona. La visuale è isometrica e i percorsi su binari, rendendo il tutto, forse, un po' meno coinvolgente e divertente da esplorare, ma con il vantaggio di unire vecchio e nuovo.
Enigmi, zone segrete e combattimenti non mancano, a cui si aggiunge il backtracking per accedere a determinate zone e una modalità di esplorazione più lineare che senza dubbio farà felici i "completisti". Inoltre, tornano dopo una lunga assenza le torri con i minigiochi, presenti tanto nella modalità Invasioni quanto in una dedicata.
Queste ultime presentano nuovamente i modificatori e un livello di difficoltà crescente ogni volta che si sale di piano. Una modalità che chi scrive ha sempre trovato piuttosto frustrante – complice senza dubbio l'incapacità di concatenare degnamente le combo – ma che in ogni caso rappresenta una gradita aggiunta per testare i propri progressi e affrontare qualche incontro diverso dal solito.
Detto questo, la nuova modalità Invasioni l'abbiamo apprezzata davvero tanto. In un'industria che concentra la propria attenzione sempre più sulle modalità multigiocatore online e, in particolar modo, sulla componente competitiva, è bello avere a disposizione un'intera avventura per giocatore singolo da affrontare con i propri tempi e sulla base delle proprie abilità.
Siamo certi che le molte ore di gioco offerte da Invasioni – molte più di quante ne offra la campagna – delizieranno sia i veterani che chi si approccia a un picchiaduro tecnico come Mortal Kombat per la prima volta. D'altronde, il tutorial nella villa di Johnny Cage è davvero ben strutturato e fornisce tutte le nozioni necessarie per godere al meglio di questa avventura.
Un cambiamento radicale rispetto alla Kripta riguarda il personaggio che decideremo di utilizzare. In questo caso, avremo a disposizione l'intero roster di combattenti e lo stesso vale per i personaggi Kameo dando al giocatore piena libertà su come affrontare ogni combattimento. Al di fuori delle arene, infatti, il personaggio potrà essere cambiato in qualsiasi momento.
Ma non solo: i ragazzi di Nether Realms hanno perfino inserito una componente GDR al pacchetto. Andando avanti, infatti, accresceremo il nostro livello e ad ognuno di questi ci verranno assegnati 5 punti abilità da poter spendere diversamente per ogni singolo personaggio. I punti potranno essere assegnati a 5 caratteristiche: Salute, Attacco, Speciale, Difesa e Agilità.
Inoltre, dal menù del personaggio, potremo consultare la "Tabella Elementale". In sostanza, ogni personaggio è caratterizzato da un elemento che lo rende più efficace verso determinati combattenti e meno verso altri. Questo aspetto ci consente di elaborare una strategia per ogni combattimento da affrontare lungo il percorso, oltre a spingere il giocatore a sperimentare l'intero pacchetto di lottatori piuttosto che concentrarsi su uno soltanto.
In conclusione, una modalità ben congeniata, ricca di contenuti, che si spinge oltre la tradizionale offerta dei picchiaduro. Da questo punto di vista non possiamo fare che i complimenti ai ragazzi di Nether Realms che hanno saputo donare una ventata d'aria fresca al gioco.
Combo e Kameo: un tag team sotto mentite spoglie
Da Dead or Alive a Tekken Tag Tournament, passando per Street Fighter e lo stesso Mortal Kombat, il combattimento "tag team", ovvero con l'alternanza tra due personaggi, è stata una modalità provata un po' da tutti i picchiaduro. Tuttavia, negli anni, non ha conquistato il cuore del pubblico che è riuscito a farne a meno senza troppi rimpianti.
Alla luce di questo, il team di Mortal Kombat 1 ha elaborato Kameo, ovvero un sistema che consente a un secondo combattente di assisterci durante la lotta, ma mantenendo la struttura 1v1. In sostanza, con una combinazione di pulsanti possiamo far intervenire il nostro personaggio Kameo per sviluppare nuove combo o effettuare mosse speciali che coinvolgano entrambi i combattenti – ad esempio, le nuove Fatal Blow saranno tutte svolte da entrambi.
Come sempre, però, il gioco mantiene la sua connotazione tecnica, e anche l'intervento del nostro compagno andrà richiesto con cognizione. È presente una barra che dovrà ricaricarsi prima di farlo entrare nuovamente in campo, ragione per cui difficilmente metterete a segno delle buone mosse affidandovi esclusivamente al caso.
Una volta presa dimestichezza con il sistema però, il tutto diventa decisamente interessante e spettacolare: il personaggio Kameo consente di realizzare combo completamente nuove e dona un aspetto più coinvolgente al gioco sia dal punto di vista scenico che del gameplay.
Arriviamo quindi a un punto cruciale per ogni picchiaduro: la curva di apprendimento. Com'è Mortal Kombat per chi si approccia per la prima volta a questo franchise? Come abbiamo ripetuto più volte, alla base di Mortal Kombat c'è la tecnica e farsi prendere dal panico premendo tasti a caso non darà alcun risultato.
L'elenco delle mosse non è cambiato, piuttosto è stato ampliato con le nuove combinazioni dedicate ai personaggi Kameo. Se siete dei nuovi giocatori, allora bisognerà trascorrere un po' di tempo nella palestra sia per memorizzare le mosse di base, sia per sviluppare la manualità per eseguirle. In linea di massima, però, si ripetono con piccole variazioni per ogni personaggio, per cui non c'è da demoralizzarsi. Con un po' di pazienza imparerete a destreggiarvi con l'intero roster.
Il discorso cambia con le combo, che risultano complesse da inanellare non solo per le loro combinazioni, ma anche per un tempismo estremamente preciso: sferrare il colpo troppo presto o troppo tardi interromperà la combo, come è giusto che sia, ma nel caso di Mortal Kombat l'intervallo di tolleranza è decisamente ridotto al minimo indispensabile.
In ogni caso, il gioco mette a disposizione tutti gli strumenti per fare pratica e velocizzare l'apprendimento di un po' tutte le mosse. Nella palestra sarà possibile selezionare il livello dell'IA e visualizzare l'intero elenco delle mosse, oltre a poterne visionare l'esecuzione. Da questo punto di vista, avrete quasi un insegnante a guidarvi. Per le combo, invece, sarà necessaria un po' di creatività.
Valute e microtransazioni
Qualche parola va senza dubbio spesa in merito alle valute di gioco e alle microtransazioni. Mortal Kombat 1 presenta un sistema piuttosto articolato che gestisce ben tre valute virtuali: Gettoni, Crediti Stagionali e Cristalli del Dragone.
La prima può essere ottenuta solo in gioco e viene convertita per acquisire gli extra del Reliquiario (bozze, brani della colonna sonora, schede personaggio) e le skin, che però saranno casuali. I Crediti Stagionali, allo stesso modo, si ottengono esclusivamente giocando e consentono di acquistare i cosmetici stagionali, ovvero disponibili solo durante la stagione in corso, ma selezionabili attraverso il negozio in-game.
Infine ci sono i Cristalli del Dragone, ovvero una valuta acquistabile anche con soldi reali direttamente dagli store digitali. Due gli aspetti che abbiamo apprezzato di questo modello: il primo è che anche i Cristalli del Dragone, che permettono di acquistare gli oggetti premium, possono essere acquisiti giocando; il secondo è che tutto ciò che potrete acquistare non fornisce alcun vantaggio all'interno del gioco, ma solo una grafica alternativa dei personaggi.
In sostanza, ottenere tutto ciò che verrà proposto nel negozio è praticamente impossibile senza acquistare separatamente quest'ultima valuta. Tuttavia, semplicemente giocando, viene comunque data la possibilità di poter acquisire gli oggetti premium che più ambiti.
Anche da questo punto di vista, Mortal Kombat 1 propone una formula che riesce a soddisfare qualsiasi tipo di utente, senza la minima necessità di investire ulteriore denaro per ottenere contenuti premium, al pari di chi sceglie di acquisirli subito e senza sforzo. Un merito che rende ancora più godibile un titolo che ha già tanto da offrire.
Conclusioni
Cosa possiamo dire, quindi, di questo nuovo Mortal Kombat 1, dodicesimo capitolo della saga canonica e che vanta oltre 30 anni di storia alle spalle? È un nuovo inizio, basato su fondamenta più che solide certo, ma che propone una visione completamente nuova del suo universo.
A nostro avviso, il merito più grande di Nether Realms è quello di essere riuscita a coniugare due comunità: quella dei veterani, legati a una formula rodata e amata anche a distanza di tanti anni, e quella dei nuovi giocatori che, al netto di qualche riferimento, potranno godere di una campagna cinematografica seguendo la storia e di un sistema di combattimento ampliato.
Non va trascurata la modalità single-player, stavolta molto più profonda e articolata che regala tante ore di gioco e rappresenta un metodo ideale per fare pratica con l'intera struttura del gioco, dai tradizionali scontri alle torri con i modificatori. Insomma, Mortal Kombat 1 è un gioco studiato nei minimi particolari e uno dei migliori (se non il migliore) picchiaduro in circolazione, un titolo che fa onore non solo al franchise storico che rappresenta, ma all'intero genere.
In breve, se siete amanti dei picchiaduro non potete assolutamente perdervi Mortal Kombat 1 che saprà regalarvi anche qualche nuova emozione grazie al sistema Kameo e alle nuove combo che consente di realizzare. Se invece non siete amanti del genere, noi ve lo consigliamo ugualmente. Invasioni offre tante ore di divertimento anche se giocata ai livelli di difficoltà più bassi e la storia, come di consueto per il brand, è forse una delle più curate e coinvolgenti. Se dovessimo definire Mortal Kombat 1 con una sola parola, questa sarebbe "eccellente".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl resto non ha fatto altro che peggiorare, questo lo vedo inferiore a MK2, infine concordo che senza innovazione e' un gioco da anni 90, a quel punto gioco a quello originale.
Non è che le arene di ora siano molto ampie, almeno mk11 erano piuttosto strette, poi non si poteva neanche scavalcare l'avversario come nei vecchi
In pratica è un nuovo inizio, stravolgendo quasi tutto, boh
I vecchi giochi per quanto obsoleti ai giorni nostri erano frenetici, li giocavi a calcioni o uppercut e andavi avanti, oppure lo giocavi raffinato con le combo e le supermosse, considerando pure che a differenza dei giochi nuovi dove basta spammare tasti che succede qualcosa, se non sapevi le sequenze giuste ti piantavi
Mk11 l'ho trovato abbastanza povero in termini di atmosfera, è il solito picchiaduro primi anni 2000 per ps2, dove affronti pure rambo, capace che in questo ad un certo punto apparirà il marvel universe che sta bene ovunque
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