World of Warcraft: Dragonflight, le novità della nuova espansione

World of Warcraft: Dragonflight, le novità della nuova espansione

Dragonflight è la nona espansione di uno dei MMORPG di maggior successo di sempre e introduce diverse novità. Blizzard ha messo mano all'interfaccia utente per la prima volta dal lancio del gioco, mentre fra i nuovi contenuti abbiamo una nuova razza, quella dei Drachtyr, che può essere utilizzata con la nuova classe dell'Evocatore. Cambia anche il sistema di talenti e ci sono anche un nuovo continente e novità nell'ambito del crafting.

di pubblicato il nel canale Videogames
BlizzardWorld of Warcraft
 

Annunciata ad aprile del 2022, World of Warcraft: Dragonflight è la nona espansione del MMORPG di Blizzard e ha raggiunto il pubblico di massa a fine novembre. È ambientata sulle primordiali Isole dei Draghi, terra natale e luogo d'origine della stirpe dei draghi, e include profonde rivisitazioni su elementi fondamentali del gioco. Fra le novità più interessanti, oltre alla nuova razza dei Dracthyr, troviamo un nuovo sistema di talenti, un nuovo sistema di crafting e una nuova interfaccia utente più moderna e personalizzabile.

World of Warcraft: Dragonflight, le novità della nuova espansione

L'espansione introduce un nuovo intero continente, portando il livello massimo dei personaggi al 70. Sono quattro le nuove zone delle Isole dei Draghi: Sponde del Risveglio, Pianure di Ohn'ahran, Vastità Blu e Thaldraszus.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Protagonisti cruciali nella trama di Dragonflight sono chiaramente i draghi di Azeroth (talvolta alleati e talvolta avversari delle razze mortali), che richiamano gli eroi dell'Orda e dell'Alleanza per affrontare nuove minacce in agguato e antichi misteri che si stanno per risvegliare. Le Isole dei Draghi sono il luogo di nascita degli Stormi dei Draghi, i cui leader sono gli Aspetti. I draghi sono stati costretti ad abbandonare la propria terra per millenni dopo la Guerra degli Antichi, ma hanno lasciato dietro di sé dei guardiani a vegliare. Il loro compito era quello di richiamare gli stormi una volta che l'energia elementale fosse tornata, condizione indispensabile affinché i draghi potessero ristabilire il loro regno. Con il ritorno di Alexstrasza e di tutti gli altri, tuttavia, si scopre che dopo i millenni trascorsi antiche minacce sono di nuovo in agguato.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Gli Aspetti dei Draghi sono dei draghi potenziati e ognuno ha abilità e poteri unici che tipicamente può sfruttare per difendere le terre di Azeroth. Il potere offerto, però, non sempre è stato utilizzato con finalità benevole ed è questo il caso dell'Aspetto dello Stormo dei Draghi Neri guidato da Neltharion, in seguito divenuto Alamorte. È qui che subentrano gli eroi dell'Alleanza e dell'Orda, chiamati in causa per permettere ai draghi di riconquistare il proprio retaggio affrontando sfide di ogni tipo e imbattendosi in diverse creature sia nemiche sia amiche.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Una delle prime novità con cui il giocatore viene a contatto è la nuova razza dei Dracthyr, che tuttavia può essere abbinata solo con la nuova classe dell'Evocatore. I Dracthyr possono giurare fedeltà sia all'Alleanza sia all'Orda, con le due fazioni che rimangono comunque nemiche e contrapposte all'interno del gameplay. L'Evocatore può essere configurata come classe DPS, attraverso la specializzazione Devastazione, o come classe Healer con la specializzazione Conservazione. Nel primo caso vengono usate le magie rossa e blu, rispettivamente delle esplosioni e della concentrazione, mentre nel caso in cui si scelga la specializzazione come guaritore si utilizzano le magie verde rigenerante e bronzo, che può "piegare" il tempo.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

La peculiarità dell'Evocatore è il Potenziamento: diversamente da tutte le altre spell del gioco, che si lanciano semplicemente premendo l'icona apposita, attraverso il Potenziamento il giocatore può stabilire con che potenza lanciare l'incantesimo. Tenendo premuta l'icona o la scorciatoia per lanciare la spell, infatti, il giocatore può stabilire se scatenare il suo completo potenziale oppure se ridurre il tempo di cast in modo da lanciare l'incantesimo più velocemente. Potenziamento non può essere abbinata a tutte le spell dell'Evocatore, ma solo ad alcune prestabilite, sia di attacco che di difesa. Gli Evocatori possono beneficiare anche di spell per respingere indietro i nemici e, come le classi Cavaliere della Morte e Cacciatore di Demoni, iniziano la loro avventura al livello 58. Altra peculiarità dell'Evocatore è la possibilità di cambiare liberamente forma, scegliendo fra la forma draconica e quella umanoide, utili entrambe ma in diversi contesti.

Le nuove zone delle Isole dei Draghi

I Drachtyr iniziano la loro avventura in WoW in una quinta zona dell'espansione, l'Isola Proibita. Un tempo dimora di Neltharion (che in seguito è diventato Deathwing), i primi Dracthyr sono stati creati e addestrati proprio in questa zona. In seguito a una battaglia l'isola è rimasta abbandonata per secoli, ed è così che è stata riconquistata dalla natura accogliendo anche specie animali che hanno fatto di questa terra la propria dimora. Nel corso dei secoli, enormi camere sotterranee hanno contenuto intere legioni di Drachtyr, che sono rimaste bloccate in una stasi magica per migliaia di anni. Dopo l'ondata di magia che ha invaso l'Isola Proibita, però, i Dracthyr hanno iniziato a risvegliarsi ed è proprio qui che comincia l'avventura del giocatore in Dragonflight.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Per chi continua con un personaggio già esistente, l'avventura di Dragonflight ha inizio a Roccavento o Orgrimmar, rispettivamente per i giocatori dell'Alleanza o dell'Orda. Qui ci si potrà imbarcare verso le Isole dei Draghi rivolti verso le Sponde del Risveglio. In questa area si viene subito a contatto con lo Stormo dei Draghi Rossi, guidato dalla Regina Alexstrasza, la Protettrice della Vita. Questi draghi hanno il compito di proteggere la vita e sono in battaglia nella regione contro i Djaradin, mezzi giganti che controllano il potere del magma e che si sono risvegliati insieme alle Isole dei Draghi. Le Sponde del Risveglio sono anche la dimora ancestrale dello Stormo dei Draghi Neri.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

La seconda area che i giocatori affrontano nella fase di "leveling" del personaggio sono le Pianure di Ohn'ahran, con Ohn'ahra che è la Dea Selvatica del vento. In questa regione i Centauri hanno lottato contro lo Stormo dei Draghi Verdi per il predominio, stipulando in seguito una pace: i primi si sono insediati nelle pianure (con gli sviluppatori che hanno messo mano al codice per consentire al motore di gioco di renderizzare efficacemente un'area così vasta), i secondi invece nelle foreste. La terza zona è invece Vastità Blu, una delle regioni più grandi fra quelle presenti in tutto World of Wacraft e quella in assoluto con la maggiore variazione di altitudine al suo interno. Qui è presente lo Stormo dei Draghi Blu, alleati dei Tuskarr.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Thaldraszus è la sede del potere dei cinque Stormi dei Draghi, una regione formata da alte montagne e un articolato sistema di grotte. Qui abita lo Stormo dei Draghi di Bronzo, capace di manipolare il tempo abilitando nuove opzioni di gioco. Nell'area è presente Valdrakken, la città maggiore fra quelle presenti nell'Isola dei Draghi, dove il giocatore trova la Casa d'Aste e tutti gli altri servizi fondamentali di gioco.

Fra le nuove spedizioni troviamo una nuova versione di Uldaman, con diverse novità all'interno dell'antica struttura che i giocatori di WoW conoscono già; Neltharus, invece, è la roccaforte ancestrale dello Stormo dei Draghi neri, in cui i giocatori possono combattere contro i Djaradin per il controllo dell'antico bastione; abbiamo poi Life Pools e l'Incursione Primordiali Incarnati, il primo "raid" dell'espansione. La prima parte dell'istanza verrà aperta il 19 dicembre, la seconda il 2 gennaio e infine l'ultima parte, con il boss Raszageth, arriverà il 16 gennaio prossimo. Al solito, con il passare del tempo verranno aggiunti ulteriori istanze e incursioni nel mondo.

Nonostante le diverse novità in termini di contenuti, l'esperienza di "leveling" di World of Warcraft: Dragonflight non presenta molti guizzi in termini di divertimento, soprattutto per chi non è interessato ad approfondire l'articolata trama che c'è dietro alle varie missioni da svolgere prima di raggiungere il fatidico livello 70. Anche i fan più appassionati agli intrecci narrativi principali del MMORPG troveranno molte missioni poco entusiasmanti, con quelle utili per far evolvere la trama che rappresentano una parte molto piccola dell'intera esperienza di evoluzione del personaggio. L'esplorazione delle nuove zone del mondo è comunque piacevole grazie all'ormai storico engine grafico di WoW: le zone sono al solito decisamente piacevoli alla vista e la sensazione di vastità degli ambienti è ben riprodotta pur considerando i limiti tecnici di un motore grafico che ha ormai più di un decennio alle spalle (seppur con le sue tante evoluzioni).

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Le missioni principali sono inoltre inframezzate da spezzoni cinematografici utili per entrare nell'atmosfera dell'Isola dei Draghi (ma che ammettiamo di aver saltato diverse volte), tuttavia la grafica non è neanche paragonabile a quella dei titoli tripla A di pari generazione. Su un sistema abbastanza modesto (Ryzen 5 3600 con NVIDIA GeForce RTX 2060SUPER) si mantiene il frame rate oltre i 120 fps per la stragrande maggioranza del tempo, anche in aree aperte di grandi dimensioni. È proprio questo uno dei punti di forza storici di WoW.

Le novità nel gameplay di WoW: Dragonflight

Un'altra delle novità principali di WoW: Dragonflight è il Volo Draconico, una nuova forma di spostamento per via aerea che permette ai giocatori di volare nei cieli di ogni area delle Isole dei Draghi in sella a drachi personalizzabili. Le opzioni di personalizzazione per il draco scelto si sbloccano col progredire del personaggio, che può collezionare nuovi aspetti e nuove abilità che lo porteranno a volare sempre più in alto, più lontano e più velocemente. Man mano che aumenterà la competenza con il draco si possono apprendere nuove manovre e quindi sbloccare la possibilità di raggiungere nuove località altrimenti inaccessibili o raggiungere quelle già note in maniera sempre più veloce.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Con il Volo Draconico, che si ottiene in tempi abbastanza ridotti dopo aver iniziato l'esplorazione delle Isole dei Draghi, ritorna la possibilità di volare in World of Wacraft sin da subito (o quasi), anche durante la procedura di "leveling" del personaggio. In precedenza ad ogni espansione era forte la sensazione di aver perso un'abilità precedentemente acquisita (e per cui si era "farmato" parecchio) in maniera quasi ingiusta: Blizzard ha sistemato in parte questo problema e diminuito la frustrazione per il giocatore, anche se Volo Draconico non offre la possibilità di raggiungere facilmente qualsiasi località sin da subito.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Dragonflight presenta inoltre un nuovo HUD (Head Up Display) e una nuova UI (User Interface) completamente personalizzabili, ed è la prima espansione dopo diversi anni ad ammodernare questo aspetto fondamentale dell'esperienza di gioco di WoW. La nuova interfaccia si fonda sulla struttura della vecchia, mantenendo le diverse barre in cui inserire icone e macro per lanciare le varie abilità, ma si rivoluziona per quanto concerne l'aspetto esteriore e, soprattutto, quello delle possibilità di personalizzazione. Il nuovo design rende meno necessaria l'installazione di add-on di terze parti per gestire le varie parti del gameplay, ma è da dire tutti i vecchi add-on non sono più compatibili con Dragonflight, e dovranno essere aggiornati per essere utilizzati anche con la nuova release del MMORPG.

L'espansione introduce una rivisitazione completa del sistema dei talenti dei personaggi e significativi aggiornamenti alle professioni di gioco che permettono ai giocatori di gestire le abilità a seconda del proprio stile di gioco e specializzarsi nella propria arte. Si tratta di due novità che necessitano di una prova ben più approfondita per poterne intuire l'efficacia, soprattutto una volta raggiunto l'end-game dove la scelta oculata dei migliori talenti può essere determinante per avere la meglio in un raid o all'interno di un evento PvP.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Con Dragonflight si ritorna a una struttura ad albero per i talenti, anzi a due alberi: il primo è dedicato alle abilità utili per la classe, il secondo presenta invece opzioni per espandere la propria specializzazione, concentrandosi sulle capacità individuali del personaggio (tank, healer o DPS). L'albero dei talenti di classe presenta alcune abilità già selezionate legate alla specializzazione scelta, tuttavia il primo punto potrà essere relativo anche a un'altra specializzazione. In questo modo è possibile creare combinazioni di incantesimi e abilità prima impossibili, tuttavia è da vedere nel lungo termine quale sarà la reale utilità del nuovo sistema di alberatura dei talenti. L'obiettivo di Blizzard con il nuovo sistema è consentire ai giocatori di scegliere diverse strade, tutte utili nella loro unicità, senza che ci siano build oggettivamente migliori rispetto ad altre. A tal proposito il nuovo sistema dà la possibilità di salvare diverse configurazioni, per poi caricarle rapidamente quando si vogliono usare.

Anche per quanto riguarda le professioni Dragonflight presenta una vera e propria rivoluzione. Innanzitutto introduce il sistema degli Ordini d'Artigianato, con cui un personaggio può richiedere a un altro personaggio o a un PNG di creare qualcosa per lui: si possono quindi sfogliare tutte le ricette realizzabili, scegliere quella giusta e quindi includere alcuni o tutti i reagenti necessari. L'ordine può essere aperto al pubblico, oppure inviato solo alla gilda o a un giocatore specifico che possiede la competenza per costruire il pezzo. L'aspetto più interessante è che si può creare un ordine anche per un oggetto Vincolato: questi oggetti in precedenza potevano essere indossati solo da chi li aveva costruiti, mentre con Dragonflight scompare questo limite.

Viene inoltre introdotto il concetto della qualità, sia per gli oggetti che vengono costruiti, sia per i reagenti utilizzati. L'aspetto della qualità è presente non solo per armi e armature, ma anche per pozioni e altri tipi di oggetti. Per migliorare la qualità degli oggetti costruiti in-game ci si può affidare alle specializzazioni d'artigianato, già presenti nelle precedenti espansioni, ma che su Dragonflight possono essere allenate in modi diversi. Diventando un Fabbro d'Armature ad esempio, e quindi specializzandosi in questo aspetto, il personaggio è capace di creare armature dalle statistiche migliori.

Dragonflight: prezzo e versioni

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Dragonflight è disponibile sul sito ufficiale Blizzard. Di seguito le versioni disponibili:

  • Base Edition: 49,99€, include Drakks, una mascotte bonus che accompagna il personaggio in tutte le sue avventure.
  • Heroic Edition: 69,99€, include la mascotte bonus Drakks, la nuova mascotte Foskystrasza, un potenziamento per un personaggio di Dragonflight (livello 60) e una cavalcatura volante Plasmasogni Aggrovigliato.
  • Epic Edition: 89,99€, include tutti i bonus della Base e Heroic Edition, l'effetto per la Pietra del Ritorno dei Viaggiatori del Tempo, la Trasmogrificazione per testa Diadema del Custode della Magia, la Trasmogrificazione per schiena delle Ali del Risveglio in cinque varianti di colore, e 30 giorni di tempo di gioco.

Dragonflight è disponibile anche come set da collezione in scatola, che contiene diversi oggetti in aggiunta a una chiave digitale per la Epic Edition e la mascotte Drakks. Nel set sono presenti il libro rilegato "The Art of Dragonflight", un tappetino del mouse di Alexstrasza e cinque spille da collezione degli Stormi dei Draghi di Azeroth.

Recensione World of Warcraft: Dragonflight

Il set da collezione è disponibile all'acquisto  sul Blizzard Gear Store con spedizione prevista più tardi quest'anno.

Considerazioni

Giudicare un capitolo di World of Warcraft dopo pochi giorni dal suo rilascio sarebbe ingiusto, anche perché ci troviamo di fronte a uno dei videogiochi online più complessi e vasti, oltre che più longevi, sia sul piano del gameplay sia su quello dell'ambientazione. Dopo nove espansioni e diciotto anni dal rilascio al pubblico il MMORPG di Blizzard è diventato un'esperienza di gioco enorme da tutti i punti di vista, ed è enorme e ben visibile anche lo sforzo dello sviluppatore nel rendere tutti i mondi (ancora oggi emozionanti, nonostante la grafica non sia dettagliata come altri giochi contemporanei) e le varie regioni sfruttabili anche ai livelli di gioco più avanzati.

L'impressione generale quando si gioca a Dragonflight è che Blizzard stia continuando a cercare di catturare nuovi utenti, visto che non si è rivelato semplice mantenere i vecchi giocatori incollati allo schermo per tutti gli anni dal suo rilascio iniziale, anche in virtù dell'abbonamento mensile richiesto ancora oggi. Per i vecchissimi giocatori del MMORPG, infatti, Dragonflight risulterà forse fin troppo semplificato in alcune dinamiche, con le novità che eliminano delle limitazioni storiche (la nuova UI e il nuovo sistema di crafting ad esempio), ma che a nostro avviso non possono fare molto la differenza se l'obiettivo è riportare l'utenza storica nel videogioco (che probabilmente rimarrà più interessata alle versioni "classiche").

Per un giudizio finale sarà necessario vedere come si svolgerà l'end-game di Dragonflight, con le ultime tappe che verranno sbloccate a gennaio inoltrato. Nel frattempo possiamo certamente dire che l'essenza di World of Warcraft viene mantenuta alla grande anche nella sua nona espansione, in un mondo in cui le sessioni di gioco online diventano sempre più brevi e piene di azione, e in cui la proverbiale lentezza dei MMORPG classici risulta ormai anacronistica, soprattutto per i giocatori più giovani abituati al mobile.

10 Commenti
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Pandemio12 Dicembre 2022, 23:49 #1
Ammetto di capirne poco di programmazione, è impossibile cambiare il motore grafico mantenendo tutto il resto? Mi chiedo perché in questi lunghi anni non lo hanno fatto,magari partendo dal primo capitolo e aggiungendo gli altri pian piano dopo la conversione?
futu|2e13 Dicembre 2022, 10:56 #2
Non lo hanno fatto perchè il gioco scala su moltissimi pc anche datati,
e anche perchè i giocatori sono affezionati a quello stile.
emanuele8313 Dicembre 2022, 13:29 #3
si boh ormai sono 20 anni eh, chissa s prima dei 30 sto gioc schiatterà. sono tornati alle skill ad albero come la burning crusade? past time mi viene da dire. All#inizio il gioco era per no lifer, poi è diventato un pay to win. penso che il meglio si abbia avuto tra la burning e la WOTLK, rigiocai cataclism e pandaria ma senza gruppo non si aveva piú motivazione per fare PVP. A avere ancora 4 amici che fanno le arene e giusto quelle 24 ore minime a settimana libere sarebbe anche bello fare un tuffo nel passato e capire che non siamo piú nemmeno in grado a 40 anni suonati di pigiare 10 tasti nel giusto ordine consecutivamente...
futu|2e13 Dicembre 2022, 15:51 #4
Il gioco ora è molto casual volendo.
BulletHe@d13 Dicembre 2022, 16:09 #5
wow è il mio gioco preferito, ma a malincuore dal suo lancio nel 2004 ho dovuto dire basta, per il semplice motivo che ormai fra impegni di lavoro/famiglia/vita privata etc. non ho tante ore da passare davanti il pc e ciò si riduce al massimo ad un paio di ore la sera dopo cena e neanche tutti i giorni, wow è sempre stato una rincorsa a fare quotidianamente tutte le attività giornaliere per vestirti ed affrontare il raid di turno, ma l'avvento delle m+ nei dungeon ha stravolto tutto e se da un lato ti permette di vestirti più velocemente dall'altra ha portato ad un inasprirsi dei giocatori che pretendono giocatori overgearati anche per m+ di livello basso e sopratutto di determinate combinazioni di classe/spec a discapito di altre che vengono tutte le volte rifiutate con tanto di scherno in chat privata, inoltre le m+ portavano ad avere equip pari al raid hm e quindi molti giocatori preferiscono fare solo quello piuttosto che il raid sapendo che per loro il raid normal glis erve per finire la questline della storia principale, il raid hm se non gli piace lo skippano perchè lo ritengono perdita di tempo (tranne se il drop di qualche arma o trinket/anello sia un Bis per lam propria classe /spec) mentre il raid mitico in molti lo saltano perchè il vincolo del numero di giocatori fisso non permette a tutte le gilde di poterlo affrontare. Personalmente mi spiace tantissimo non avere più tempo da dedicargli come gioco ma leggendo questo articolo rimango piacevolmente contento degli aggiornamenti introdotti che servivano da diverso tempo
emanuele8314 Dicembre 2022, 08:34 #6
Originariamente inviato da: futu|2e
Il gioco ora è molto casual volendo.


per PVP sarebbe anche casual, se hai uno o due amicic he giocano con te fissi alal fine è tutto tailored sulla tua skill. se te ne fotti del rating e della gear, alla fine lo prendi come la partita di basket una volta a settimana.

Originariamente inviato da: BulletHe@d
wow è il mio gioco preferito, ma a malincuore dal suo lancio nel 2004 ho dovuto dire basta, per il semplice motivo che ormai fra impegni di lavoro/famiglia/vita privata etc. non ho tante ore da passare davanti il pc e ciò si riduce al massimo ad un paio di ore la sera dopo cena e neanche tutti i giorni, wow è sempre stato una rincorsa a fare quotidianamente tutte le attività giornaliere per vestirti ed affrontare il raid di turno, ma l'avvento delle m+ nei dungeon ha stravolto tutto e se da un lato ti permette di vestirti più velocemente dall'altra ha portato ad un inasprirsi dei giocatori che pretendono giocatori overgearati anche per m+ di livello basso e sopratutto di determinate combinazioni di classe/spec a discapito di altre che vengono tutte le volte rifiutate con tanto di scherno in chat privata, inoltre le m+ portavano ad avere equip pari al raid hm e quindi molti giocatori preferiscono fare solo quello piuttosto che il raid sapendo che per loro il raid normal glis erve per finire la questline della storia principale, il raid hm se non gli piace lo skippano perchè lo ritengono perdita di tempo (tranne se il drop di qualche arma o trinket/anello sia un Bis per lam propria classe /spec) mentre il raid mitico in molti lo saltano perchè il vincolo del numero di giocatori fisso non permette a tutte le gilde di poterlo affrontare. Personalmente mi spiace tantissimo non avere più tempo da dedicargli come gioco ma leggendo questo articolo rimango piacevolmente contento degli aggiornamenti introdotti che servivano da diverso tempo


PVE è sempre stato così. già dalla 1.0 era per no lifer, crescendo il tempo perso e buttato è inconcepibile.
futu|2e14 Dicembre 2022, 09:37 #7
Anche giocando casual cmq per equipparsi un pò bisogna avere costanza
settimanale, è una rottura di palle di mesi e mesi a rifare le stesse cose.
nickname8814 Dicembre 2022, 20:02 #8
Originariamente inviato da: Pandemio
Ammetto di capirne poco di programmazione, è impossibile cambiare il motore grafico mantenendo tutto il resto? Mi chiedo perché in questi lunghi anni non lo hanno fatto,magari partendo dal primo capitolo e aggiungendo gli altri pian piano dopo la conversione?

Non è per niente difficile, è la mentalità di Blizzard che se ne sbatte della cura per i suoi prodotti.

Basti vedere quanto fatto con il remake di W3, con la scelta di realizzare una remastered di Diablo2 anzichè un Remake e Overwatch 2.
Pandemio15 Dicembre 2022, 14:10 #9
Io basta mmoprg a mio malincuore,non ho più tempo ..e non c'è più niente che mi attira . Ora solo genshin ..non ha esigenze di orari raid farm ecc ecc lo prendo come un relax quando posso .
bio8216 Gennaio 2023, 17:20 #10
gioco per carebear

rimane sempre un bellissimo pve che fa finta di fare pvp

bio

ps: è una battuta, non iniziate un flame..

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