Recensione Mario + Rabbids Sparks of Hope, un'odissea spaziale per Nintendo Switch
Dopo il sorprendente Kingdom Battle, Ubisoft Milan rilancia il suo irriverente crossover con Mario + Rabbids: Sparks of Hope. Lo strategico a turni 'Made in Italy' si evolve rinnovando la sua formula di gioco con tante gradite novità. Ve ne parliamo nella nostra recensione per Nintendo Switch.
di Pasquale Fusco pubblicato il 14 Novembre 2022 nel canale VideogamesSuper MarioNintendoUbisoftSwitch
Poco più di cinque anni fa gli utenti di Nintendo Switch avevano accolto Mario + Rabbids: Kingdom Battle, crossover che ha catapultato i vivacissimi Rabbids nel colorato mondo di Super Mario. Lo strategico a turni di Ubisoft Milan aveva convinto milioni di giocatori - appassionati e non del genere, fan e non dell'iconica mascotte Nintendo - con un gameplay variegato e una storia a dir poco spassosa, grazie anche all'esilarante umorismo dei Rabbids.
Con il supporto dei colleghi di Ubisoft Paris, nel 2022 la software house italiana ci riprova con Sparks of Hope, partendo dalla formula vincente del primo capitolo ed elevando esponenzialmente la varietà delle meccaniche di gioco (e non solo). Un ambizioso sequel che ritrova la brillante direzione creativa di Davide Soliani, l'uomo che è riuscito a conquistare il papà dell'idraulico saltellante, Shigeru Miyamoto, con un'idea tanto strampalata quanto geniale.
Abbiamo ormai trascorso diverse ore in compagnia di Mario, Rabbid Peach e di tanti altri personaggi più o meno noti, viaggiando nello spazio cosmico alla ricerca dei formidabili Spark con cui affronteremo l'ultimo 'cattivone' che minaccia la serenità del Regno dei Funghi.
Siamo di nuovo alle prese con uno strategico a turni, ma a questo giro c'è tutta una nuova salsa: con Spars of Hope prendiamo le distanze da quegli XCOM che hanno ispirato Kingdom Battle per avvicinarci a qualcosa di diverso, più simile a un Divinity: Original Sin.
Mario e Rabbids uniti contro la temibile Cursa
È passato un po' di tempo dall'inaspettato arrivo dei Rabbids nel mondo di Mario. I chiassosi coniglietti antropomorfi si sono ormai stabiliti nel Regno dei Funghi, convivendo in armonia con i Toad e gli altri abitanti di Fungopoli. Proprio quando tutto sembra finalmente andare per il verso giusto, un nuovo nemico decide di fare la sua comparsa facendo tremare le verdeggianti terre governate dalla Principessa Peach. È Cursa, un'oscura e misteriosa entità dalla potenza incalcolabile, capace di smuovere interi sistemi solari pur di raggiungere i suoi scopi.
Scopriamo che Cursa sta dando la caccia agli Spark, magici esserini nati dalla fusione tra i Rabbids e gli Sfavillotti visti per la prima volta in Super Mario Galaxy (2007). La nuova nemesi di Mario e compagni sembra fortemente interessata all'energia cosmica incanalata dagli Spark, convinta di poter conquistare la galassia servendosi del loro potere. Senza troppe sorprese, toccherà ai nostri eroi salvare la galassia e, quindi, soccorrere gli Spark disseminati nello spazio.
Avrà così inizio un emozionante viaggio che porterà i protagonisti all'esplorazione di nuovi pianeti, dove incontreranno potenziali alleati e le temibili Braccaspark sguinzagliate da Cursa.
In Sparks of Hope ritroviamo la stessa fenomenale squadra di Kingdom Battle, che vede la presenza dei fratelli Mario, di Peach e delle loro controparti 'conigliettose'. Accogliamo però alcune new entry, tra cui spicca la carismatica Edge, ex cacciatrice di Spark che, dopo essersi rivoltata contro Cursa, decide di aiutare Mario e compagni. Persino Bowser 'sposerà' la causa degli eroi, ma solo dopo aver perso il suo esercito di Koopa. Siamo stati inoltre conquistati da Rabbid Rosalinda, pigra e visibilmente svogliata, ma pronta a combattere per la salvezza degli Spark.
Ubisoft Milan centra il bersaglio regalandoci un cast davvero eccezionale. Gli storici protagonisti del franchise Nintendo esibiscono il loro charme senza mai tradire le loro origini, mentre i folli coniglietti di Ubisoft ci intrattengono con gag esilaranti e scene di pura follia.
A tal proposito, in questo episodio il team creativo ha deciso di dare letteralmente voce ai Rabbids, i quali non si limiteranno più ad esprimersi tramite buffe espressioni: ora possono intervenire durante le deliziose cutscene della campagna e commentare i trionfi e i fallimenti di ogni missione. Almeno in un primo momento la scelta di rendere i Rabbids più 'chiacchieroni' ci aveva lasciati interdetti, ma, alla fine, quella di Ubisoft si è rivelata una mossa vincente.
Il risultato finale è un'esaltante storia dai toni scanzonati, condita da un paio di graditi colpi di scena e da una comicità che ci ha strappato più di qualche semplice sorriso. Non aspettatevi drammi cinematografici o plot twist spaccamascella, perché è sul fronte ludico che l'ultima produzione di Ubisoft Milan esprime il suo pieno potenziale.
Strategia a turni: un nuovo coraggioso approccio
Uno dei più grandi meriti di Mario + Rabbids: Kingdom Battle è stato quello di aver conquistato sia i veterani degli strategici a turni sia quei giocatori che, come l'autore di questa recensione, non hanno mai particolarmente digerito il genere videoludico di riferimento. Sparks of Hope eredita questo enorme pregio, ma non si accontenta di riproporre la medesima formula di gioco e, al contrario, sceglie di stravolgerla introducendo non pochi accorgimenti.
La parola chiave di questa rivoluzione è movimento. C'è molta più libertà d'azione in Sparks of Hope, non solo sul campo di battaglia, ma - come vedremo - anche durante l'esplorazione.
Dopo aver inaugurato il primo scontro con le forze di Cursa, scopriamo che i movimenti dei nostri eroi non sono più limitati dal classico sistema 'a scacchiera'. La griglia viene rimossa per concedere a Mario e ai Rabbids di muoversi liberamente all'interno di un determinato raggio d'azione e di dirigersi verso qualsiasi punto visibile dello scenario. I turni verranno innescati dopo aver selezionato le mosse da far eseguire a ogni membro del party. Sempre presenti le coperture, consigliate per ripararsi dal fuoco nemico, ma questa volta è possibile sfruttare maggiormente la verticalità dell'arena. Quest'ultima potrà svilupparsi su più livelli e presenterà nuovi ostacoli, trappole ed eventuali piattaforme che, all'occorrenza, potremo sfruttare a nostro vantaggio.
Scegliendo questa strada, Ubisoft Milan ha potuto donare maggiore dinamicità all'intero combat system, senza tuttavia rinunciare alla profondità della componente strategica. Inoltre, il sistema di controllo in tempo reale si dimostra intuitivo e immediato, poiché permette ai giocatori di manovrare i personaggi a 360° con il semplice movimento degli stick analogici dei Joy-Con.
Parlando di verticalità, manovre come scivolate e salti acquisiscono ancora più importanza nel nuovo contesto di Sparks of Hope. Balzando sulle spalle di uno dei nostri compagni, l'eroe di turno potrà raggiungere un'altura da cui bersagliare i nemici più distanti; questa mossa può comunque tornare utile per coprire distanze maggiori o per portarsi dietro un riparo altrimenti irraggiungibile. Le scivolate sono l''asso nella manica' per avere la meglio negli scontri ravvicinati e la possibilità di effettuarne più di una alla volta torna davvero utile nelle situazioni più estreme.
Cambia l'approccio alle battaglie, ma è ancora raccomandato selezionare i combattenti più adatti alle differenti tipologie di scontro. Eroi come Luigi e Rabbid Peach saranno più efficienti negli scontri sulla lunga distanza, mentre Mario e Rabbid Rosalinda domineranno le 'sparatorie' tra una copertura e l'altra. Se invece desiderate una buona vecchia scazzottata potrete affidarvi a Rabbid Mario e ai suoi possenti guantoni - una delle nostre armi preferite in Sparks of Hope.
Ogni eroe possiede uno skill tree che raccoglie i valori legati alla vitalità, alla capacità di movimento e all'efficacia delle abilità attive e passive. Si potrà potenziare ogni tratto spendendo i Prismi Abilità guadagnati in battaglia e avanzando nelle missioni della questline principale.
Ora più che mai è fondamentale combinare le skill degli eroi per dar vita a potenti sinergie con cui ribaltare le sorti di ogni battaglia. È qui che entrano in gioco gli Spark, che aggiungono un ulteriore strato ad un gameplay che ha già compiuto evidenti passi avanti. Queste simpatiche creaturine possono affiancare i combattenti affidandogli il loro potere: sarà quindi possibile aggiungere un effetto infuocato alle frecce scoccate da Luigi, grazie ad Astrofiammo, oppure scaraventare i nemici fuori dall'arena con l'attacco ventoso di Folastro.
Sono trenta gli Spark che ci assisteranno nella nostra avventura e ciascuno di essi potrà essere potenziato fino a cinque volte. Alcuni, come quelli appena menzionati, applicheranno degli effetti elementali alle armi impugnate, ma molti altri offriranno bonus più complessi sia in fase offensiva che in quella difensiva. Vampiscivolo può aumentare tutti i danni delle scivolate e, al tempo stesso, curare il personaggio controllato, mentre Meteorifletto - come suggerisce il nome - dirigerà all'avversario una percentuale dei danni destinati agli eroi.
Durante le prime battute dell'avventura sarà possibile assegnare un solo Spark a ciascun membro della squadra, ma avanzando si potranno 'equipaggiare' due Spark per eroe, il che aumenterà a dismisura le potenziali combo. Paradossalmente, l'unico rischio a cui potrebbe andare incontro il giocatore è quello di smarrirsi nell'infinità di combinazioni disponibili.
Del resto, come il suo predecessore anche Sparks of Hope richiede una certa pazienza. Sebbene il gioco risulti molto 'accogliente' nei confronti dei neofiti, il livello di sfida è crescente e può contare su un ottimo bilanciamento. Non sono mancate le occasioni in cui siamo stati messi alle strette, fino a dover ricominciare il match da capo. Insomma, a dispetto delle apparenze questo colorato strategico a turni può dare del filo da torcere, soprattutto a quei giocatori che non presteranno sufficiente attenzione alle varie dinamiche della battaglia.
Attenzione che andrà rivolta anche al nemico e agli armamenti in suo possesso. L'esercito di Cursa è estremamente variegato: troviamo soldati di fanteria equipaggiati con le più svariate bocche da fuoco e formidabili abilità magiche, così come colossali tank capaci di scagliare potentissimi attacchi ad area. Per fortuna (?) anche l'IA degli avversari può compiere qualche errore di valutazione, 'dimenticandosi' di sfruttare una determinata copertura o volgendo lo sguardo al bersaglio meno conveniente. Questi errori sono però occasionali e, nella maggior parte dei casi, i nemici puniranno duramente ogni passo falso del giocatore.
Cinque pianeti da esplorare e... purificare
Le pause che ci si potrà concedere tra una battaglia e l'altra saranno molto più generose rispetto al passato. Questo perché gli sviluppatori di Ubisoft Milan hanno deciso di espandere in maniera sensibile la componente esplorativa. In che modo? Aumentando lo spazio di ogni scenario, incrementando il numero di attività secondarie e aggiungendo tanti (tantissimi) puzzle ed enigmi ambientali. Per non farci mancare nulla, troviamo anche qualche minigame.
Sono ben cinque i pianeti che sarà possibile visitare in compagnia di Mario e dei Rabbids dopo essere saliti a bordo della nave guidata da Beep-O e JEANIE. Ogni corpo celeste è caratterizzato da un ecosistema unico e originale, unicità che si rispecchia anche nel level design, con mondi che prediligono una certa verticalità e altri più 'pianeggianti'. Ad accomunarli ci sono i Guardiani, eccentriche figure che ci daranno il benvenuto indirizzandoci verso le principali attrazioni del pianeta e illustrandoci i danni apocalittici causati da Cursa e dal suo Oscutiferio.
Questa oscura sostanza ha infatti corrotto i pianeti alterandone l'aspetto e bloccando gli accessi alle location più rilevanti. Con questo pretesto, Sparks of Hope ci esorta a liberare le aree dal controllo dell'Oscutiferio prendendo parte a diverse battaglie. Seguendo la questline principale ripuliremo gran parte dello scenario dalle pozze di Oscutiferio e, nella maggior parte dei casi, elimineremo il boss di turno che sta sorvegliando la zona per conto di Cursa.
A lavoro concluso sarà possibile ripristinare la forma originale del pianeta, accedendo a zone prima inaccessibili e attivando un'ampia gamma di missioni secondarie. Di fatto, è come se il giocatore sbloccasse una versione completamente inedita di quel mondo. Nella galassia di Sparks of Hope c'è molto da fare e altrettanto da vedere e, come se ciò non bastasse, troviamo una buona dose di backtracking che eleva ulteriormente il livello di rigiocabilità di questo titolo.
Va detto che non sarà sempre facile orientarsi in queste lande aliene. Per quanto possa essere ricca di informazioni, la mappa interattiva non delinea un quadro molto chiaro e preciso della conformazione del territorio, soprattutto nei mondi 'più verticali'. La minimappa. d'altronde, si limita ad indicare solo la direzione da percorrere e non lo fa neanche in maniera eccelsa.
Esplorando i primi pianeti ci si potrà imbattere in diversi ostacoli che potranno essere superati solo utilizzando abilità avanzate. Altre porte, qui e sugli altri corpi celesti, si sbloccheranno invece risolvendo dei puzzle dalla difficoltà crescente o partecipando all'ennesima battaglia con gli sgherri di Cursa; gli scontri legati alle missioni secondarie sono spesso meno impegnativi di quelli relegati alla questline principale e, in molti casi, sono inseriti in porzioni di arene già viste.
Eppure, Sparks of Hope non conosce la parola 'ripetitività'. La grande varietà dei nemici e le infinite opzioni offerte dal nostro arsenale rinfrescano continuamente l'azione di ogni match e lo stesso discorso vale per la parte esplorativa, dove ogni singola attività, piccola o grande che sia, sorprenderà il giocatore con trovate originali e coinvolgenti.
Ci troveremo così a soccorrere dei pinguini che hanno preso fin troppo sul serio il gioco del nascondino e parteciperemo a un torneo di pesca dove dovremo gettare dei pesci in una fontana. Completando i più svariati compiti verremo sempre ricompensati con qualcosa di speciale, come delle particolari Monete da spendere presso la bottega itinerante di un bizzarro commerciante robotico o, nel migliore dei casi, con nuovi Spark da aggiungere al proprio team.
Bello da giocare, da vedere e da ascoltare
Sul fronte tecnico Mario + Rabbids: Sparks of Hope ripropone la stessa festa di colori vista in Kingdom Battle, grazie al motore Snowdrop che Ubisoft ha impiegato in giochi più impegnativi dal punto di vista grafico - vedi Tom Clancy's The Division 2 e il futuro Avatar: Frontiers of Pandora. Anche stavolta viene garantito l'impeccabile livello di pulizia che caratterizza le grandi produzioni Nintendo, ma rispetto al precedente capitolo viene presa una strada diversa.
Dovendo realizzare un mondo di gioco molto più ampio, dove il giocatore può muoversi in (quasi) totale libertà, gli artisti di Ubisoft hanno scelto di apportare qualche modifica al world design. I sorprendenti dettagli degli scenari e la complessità poligonale della vegetazione donavano a Kingdom Battle un colpo d'occhio eccezionale, pur muovendosi su binari bidimensionali. Nel caso di Sparks of Hope il tutto viene 'appiattito' a favore di uno stile visivo più cartoonesco, progettato per accogliere un maggior numero di elementi sullo schermo di Nintendo Switch.
Potrebbe sembrare un passo indietro, ma è la soluzione perfetta per l'innovativa formula di gioco adottata da Ubisoft Milan per questo sequel. Il risultato è assolutamente convincente e non prevede alcun compromesso tecnico, fatta eccezione per sporadici cali di frame rate che, almeno nella nostra prova, si sono verificati solo giocando in modalità portatile (handheld).
Eccellente anche il lavoro svolto sul piano artistico. I cinque pianeti di Sparks of Hope ci regalano panorami mozzafiato e, ancora una volta, una grande varietà ambientale. La nuova avventura di Mario e dei Rabbids omaggia le grandi opere della pop culture internazionale e, soprattutto, nostrana, sia attraverso veri e propri riferimenti visivi sia mediante i divertentissimi dialoghi realizzati da Ubisoft Milan. Ottima la localizzazione italiana, così come il doppiaggio, dove le nuove voci dei Rabbids vengono interpretate in maniera sublime.
Il compositore Grant Kirkhope ci aveva conquistati con la colonna sonora di Kingdom Battle e con Sparks of Hope non ha tradito le nostre alte aspettative. Questa volta, però, Kirkhope è affiancato da altri due grandi autori, quali Gareth Coker (Ori and the Will of the Wisps) e Yōko Shimomura (Kingdom Hearts, Mario & Luigi), per realizzare insieme una soundtrack semplicemente meravigliosa, che galvanizzerà i giocatori dentro e fuori la battaglia.
Conclusioni
Non ci sono motivi per sconsigliare l'acquisto di Mario + Rabbids: Sparks of Hope agli utenti di Nintendo Switch. È, senza mezzi termini, una delle migliori produzioni attualmente disponibili nel catalogo della console ibrida, oltre ad essere l'eccellente sequel che Kingdom Battle meritava.
Il secondo capitolo non si limita ad espandere la formula originale con nuovi contenuti, ma stravolge l'intero gameplay donandogli maggiore intuitività e immediatezza, oltre a renderlo ancora più stratificato. Lo strategico a turni esorta il giocatore a sperimentare, attraverso l'utilizzo combinato di diversi eroi e Spark, oltre all'impiego di tattiche differenti per adattarsi alle imprevedibili battaglie con l'esercito di Cursa. La deliziosa storia confezionata da Ubisoft Milan ci accompagna all'esplorazione di nuovi colorati mondi e ci introduce a vecchie e nuove conoscenze, una più carismatica dell'altra - e sempre più strambe, nella maggior parte dei casi.
La mascotte della Grande N ha così ottenuto un nuovo grande videogioco capace di intrattenere sia i più piccoli che i giocatori diversamente giovani, cresciuti magari con le primissime avventure 2D di Super Mario. Mario + Rabbids: Sparks of Hope è disponibile sul Nintendo eShop. Nel 2023 il gioco accoglierà ben tre diversi DLC, tra cui un'intrigante espansione che vedrà protagonista Rayman, iconico protagonista dell'omonimo franchise Ubisoft.
PRO
- Un'avventura esaltante con Mario e gli esilaranti Rabbids
- Gameplay più intutivo e dinamico rispetto al passato
- Grande attenzione rivolta alla componente esplorativa
- Meraviglioso sul fronte artistico
CONTRO
- La storia, per quanto convincente, fa solo da collante
- Non sarà sempre facile orientarsi nel mondo di gioco
- Occasionali cali di frame rate in modalità handheld
1 Commenti
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