Age of Empires IV, recensione: il ritorno del 'vero' RTS

Age of Empires IV, recensione: il ritorno del 'vero' RTS

Da qualche giorno stiamo giocando ad Age of Empires IV. Tantissimi gli spunti di riflessione, per un ritorno che evidenzia una qualità eccezionale. Relic è riuscita a fondere le meccaniche classiche di AoE con la sua ricerca del realismo e della spettacolarità

di pubblicato il nel canale Videogames
Microsoft
 

Tutti i giocatori appassionati di strategici conoscono Age of Empires. Creato da Ensemble Studios nel 1997, ha cambiato le radici del genere con il suo gameplay veloce, capace di premiare le decisioni più rapide dei giocatori. Ebbe successo in chiave single player e multiplayer, fino al 2002, quando uscì Age of Mythology, il quale espandeva in maniera decisamente interessante quei concetti di gioco, conferendo ancora più importanza alle abilità uniche delle unità. Forte del successo della serie, nel 2000 Microsoft acquisì Ensemble Studios.

Negli anni successivi, come tristemente sappiamo, gli RTS non riscossero più il successo che avevano negli anni '90 e nei primi 2000. E Microsoft liquidò Ensemble nel 2010. Ed è così che, dopo aver rilasciato le Definitive Edition degli Age of Empires del passato, Microsoft si è accorta che negli ultimi tempi la passione per gli strategici in tempo reale è divampata ancora. Ha deciso di realizzare Age of Empires IV. Ma senza Ensemble Studios chi se ne sarebbe occupato?

La scelta è ricaduta su Relic Entertainment, la software house canadese apprezzatissima dalla sua fan base per le serie Homeworld e Company of Heroes. Dei giochi però molto diversi da Age of Empires, il quale ha ritmi ed equilibri di gioco unici, difficilmente adattabili da altre strutture di gioco. Homeworld è più lento e ragionato e Company of Heros molto più realistico, con la sua fisica avanzata e le sue coperture.

Age of Empires è invece sempre stato un gioco rapidissimo nelle fasi di battaglia, che spingeva i giocatori ad agire prontamente e a utilizzare le proprie unità secondo un rigido schema di tipo morra cinese. Il modus operandi incentrato su esca e veloce ritirata è praticamente obbligatorio, al punto che anche l'intelligenza artificiale di AoE "ragiona così". Forse non propriamente realistico, ma sicuramente molto divertente. Anche per queste ragioni AoE non sarà mai come Total War (che personalmente considero l'apice dell'evoluzione delle meccaniche degli RTS) ma naturalmente il fatto di essere meno realistico non equivale all'essere meno divertente o meno interessante nell'ottica del multiplayer competitivo. Anzi, è forse vero il contrario.

Relic Entertainment ha sviluppato Age of Empires IV sul suo Essence Engine 5.0, ovvero il motore degli ultimi Company of Heroes. Tutti aspetti che hanno destato in me qualche preoccupazione nelle fasi di pre-lancio: una software house abituata ad altri schemi RTS con un strumento di sviluppo ideato per altro. In più AoE IV è fin da subito sembrato essere concepito per poter girare su qualunque configurazione, anche sui portatili senza hardware esagerato, il che lasciava dei dubbi anche sulla realizzazione tecnica del gioco.

Avevo sottovalutato la maestria della software house canadese. Che, lo dico subito, a mio modo di vedere le cose, ha realizzato l'ennesimo capolavoro della sua carriera! Age of Empires IV miscela nella maniera più opportuna possibile lo stile e i ritmi classici della serie al tecnicismo e al realismo dei giochi Relic. Che, per di più, ha inserito la componente culturale storica che abbiamo così tanto apprezzato in CoH: durante la campagna, infatti, ogni missione è contestualizzata all'interno di un fatto storico realmente accaduto, raccontato con dovizia di particolari con delle emozionanti sequenze cinematografiche in italiano.

Se tecnicamente Age of Empires IV è migliorato sul piano delle animazioni, la grandezza delle mappe di gioco, la presenza di tanti edifici e la possibilità di edificarne in grande quantità, oltre che nella sensazione che le battaglie si svolgano su scenari realistici e vivi, Relic è riuscita a utilizzare tutti questi tecnicismi per migliorare le dinamiche di gioco. L'audio, ad esempio: con tutte le unità che producono audio posizionale che, se ascoltato con le opportune cuffie, consente al giocatore di percepire l'esatta provenienza delle truppe e beneficiarne sul piano delle contromosse tattiche da schierare sul campo di battaglia.

L'audio è realistico e conferisce ulteriore coinvolgimento nella battaglia. Questo sia che si tratti dei proiettili esplosi dagli arcieri che del fruscio della falce su un campo di grano o del rumore degli zoccoli dei cavalli che marciano verso un obiettivo o dei martelli dei lavoratori che edificano una nuova struttura. Per non dimenticare delle urla di soddisfazione dei soldati dopo aver vinto uno scontro. O del fischio dell'esploratore nel momento in cui individua le truppe nemiche senza che queste ultime abbiano ancora scorto il suo esercito. O ancora il suono del fuoco che proviene dalle torce che la fanteria scaglia contro gli edifici per distruggerli (invece di pensare di farlo a colpi di spada).

Relic non ha snaturato per niente le meccaniche tipiche di Age of Empires. Gli arcieri rimangono fondamentali per attaccare dalla distanza e sanno sfruttare molto bene le alture (le mappe presentano vari dislivelli che vanno studiati e inseriti all'interno delle proprie tattiche), ma sono molto deboli contro la cavalleria. A meno di non sfruttare la loro capacità di costruire delle palizzate per rallentare e bloccare l'avanzata degli equini. I lancieri sono, invece, il tipo di unità più efficace contro la cavalleria, e vanno contrastati con la fanteria semplice.

Altro elemento tattico molto importante sono le foreste: portare in prossimità delle truppe consente di nasconderle alla vista del nemico e di preparare delle imboscate. Per ogni unità c'è poi l'importante comando che intima di mantenere la posizione. Se non attivato, infatti, l'unità tenderà ad attaccare i nemici che si trovano nelle vicinanze, rivelando la propria posizione ed esponendosi.

Dei concetti molto semplici, che tornano dal passato e che il nuovo giocatore di AoE impara dopo due o tre missioni della campagna (che è una sorta di allenamento in vista di sfide più ardue). Ma AoE IV, come vuole la tradizione della serie, è estremamente selettivo. Non importa quante unità si abbiano: se si usano male, anche solo per una frazione di secondo, le si possono perdere tutte, e velocemente. Far avanzare la cavalleria contro i lancieri può essere devastante se non si usa la fanteria insieme ai cavalli. Lasciare gli arcieri alla mercé dei cavalli, allo stesso tempo, equivale ad accollarsi la possibilità di perderli tutti.

Rispetto a questa struttura di base ci possono essere delle varianti, che vanno padroneggiate bene per poter avere la meglio nei match avanzati. Soprattutto le abilità speciali delle varie unità possono fare la differenza, così come i potenziamenti alle unità di base, che possono conferire maggiore armatura, maggiore capacità di fuoco e altro ancora.

Sono poi molto importanti il tempismo con cui vengono costruiti i vari edifici e la distribuzione delle risorse. Certe partite possono pendere da una parte o dall'altra perché si sono stanziate risorse su edifici magari non necessari in quella parte del match o perché sono stati assegnati troppi lavoratori su una risorsa non indispensabile. Rifornire correttamente la base di cibo, legna e oro è sempre stato cruciale in AoE, anche alla luce del mercato con cui si possono acquistare o vendere velocemente le risorse per ritrovare il giusto bilanciamento.

Certo, AoE ha ancora tempi morti. Molto spesso per assemblare un grande esercito bisogna aspettare che una quantità sufficiente di risorse venga prelevata e poi i tempi tecnici di addestramento delle unità. Relic ha comunque fatto un ottimo lavoro dal punto di vista dell'interfaccia utente, che è facile da apprendere e da usare, anche nei momenti più concitati delle battaglie. Ci sono chiare indicazioni sulla composizione dell'esercito e il giocatore a colpo d'occhio può capire quante (e quali) unità sta perdendo. Durante le battaglie, anche le più caotiche, non ci sono problemi di waypoint, perché le unità si recano il più velocemente possibile nei punti desiderati dal giocatore, con i plotoni che riescono a intersecarsi tra di loro senza intralciarsi. Bisogna però considerare che dovranno fare più strada, visto che le mappe sono più grandi che in passato. Come al solito, le combinazioni di pulsanti con Ctrl sono fondamentali per gestire gli eserciti più grossi.

In Age of Empires IV ci sono otto diverse fazioni, e ciascuna di queste va padroneggiata in un modo particolare con unità specifiche, edifici e caratteristiche proprie. La civiltà cinese, ad esempio, è in grado di produrre grandi armate composte sia da soldati con armi da sparo che da arcieri e da cavalieri con lance infuocate.

Il Sultanato di Delhi, invece, dispone di elefanti per le battaglie, molto efficaci soprattutto nelle mischie. Un monaco è poi in grado di velocizzare la ricerca e gli aggiornamenti tecnologici, per una fazione che fa grande affidamento sul progresso.

I mongoli invece possono spostare rapidamente la propria base e presidiare una diversa zona della mappa. Inoltre, dispongono di preziose unità di cavalleria con arco lungo, che enfatizzano molto la tattica dell'esca e della ritirata con i loro movimenti rapidissimi. C'è anche la fazione degli inglesi, che dipende dalla raccolta del cibo, con una forte presenza degli arcieri, di castelli e strutture per la difesa. Oltre a cinesi, mongoli, inglesi e Sultanato, abbiamo anche francesi, rusiani, la Dinastia abbaside e il Sacro Romano Impero, con i suoi monasteri e prelati.

Per quanto riguarda la campagna single player, invece, si rifà a reali eventi storici come abbiamo detto e segue l'operato di Guglielmo di Normandia che, tra invasioni, ribellioni, battaglie e conflitti familiari, punta a conquistare il trono d'Inghilterra nell'XI secolo. Oltre alla campagna normanna, abbiamo la Guerra dei cent'anni, la campagna dell'Impero Mongolo e l'Ascesa di Mosca, con rusiani contrapposti a mongoli. E, tornando al discorso realismo che facevamo prima, le unità di tutte queste fazioni parlano la loro lingua madre, quando rispondono agli ordini del giocatore.

Le varie campagne possono presentare delle differenze. Ogni fazione è ovviamente dotata di edifici e unità peculiari, la cui gestione va imparata. Inoltre, in quella dei rusiani, ad esempio, bisognerà prestare attenzione agli attacchi dei lupi selvaggi, obbligando il giocatore a scortare le proprie unità di perlustrazione. Inoltre, cacciare gli animali selvatici permette ai rusiani di ottenere dei bonus economici. Ad ogni modo Age of Empires IV prende in esame il periodo che va dal 1066, quando si combatte con archi e frecce, picche e poco altro, fino al 1552, quando si devono fare i conti anche con la polvere da sparo e le mura in pietra.

Age of Empires IV offre una sorta di hub centrale che cambia giorno per giorno. Il giocatore ha obiettivi giornalieri che gli permettono di acquisire punti e di scalare dei livelli di esperienza, oltre che obiettivi legati alle varie fazioni contemplate nel gioco (maestrie). In particolare, può essere particolarmente stimolante completare le cinque missioni giornaliere proposte: ci può venire richiesto di completare una missione con una determinata fazione, utilizzare in battaglia un particolare tipo di risorsa o vincere un match multiplayer. Portare a termine le maestrie, invece, consente di sbloccare risorse e unità speciali, come Bianca di Castiglia o Giovanna d'Arco se si parla dei francesi, o l'unità dei lanzichenecchi o Carlo V per il Sacro Romano Impero.

La schermata principale permette di scoprire le tante possibilità di gioco, che vanno dalla classica campagna alla schermaglia fino alle varie modalità di addestramento. L'Arte della Guerra, ad esempio, è una sezione strutturata su diverse missioni che insegnano gli albori dell'economia e l'economia avanzata, il combattimento di base e le tattiche di assedio (solo gli arieti, ad esempio, riscono a scalfire le fortificazioni di pietra delle città). Complessivamente, si tratta di una struttura gradevole e accogliente, che avvicina Age of Empires ai giochi multiplayer moderni e che in qualche aspetto ricorda Fortnite, soprattutto perché invoglia il giocatore a continuare a giocare nella speranza di ottenere le ricompense.

La modalità regina di Age of Empires rimane Schermaglia, la quale è affrontabile anche in 8 giocatori, che possono essere sia umani sia controllati dall'intelligenza artificiale (come per la campagna, ci sono quattro livelli di difficoltà). Tantissime le mappe a disposizione dei giocatori, da quelle completamente piane a quelle più complesse, che alternano zone pianeggianti piene di risorse ad alture che possono conferire vantaggi tattici. Vincere una partita del genere vuol dire annientare il nemico, controllare i tre luoghi sacri presenti sulla mappa o costruire una meraviglia.

Molto spesso questo è possibile solo accedendo alle età successive, in modo tale da sbloccare le unità necessarie a conseguire gli obiettivi o a costruire gli edifici richiesti. Fermo restando che componenti cruciali permangono la raccolta delle risorse e il controllo della mappa, con alcune di questi che presentano corsi d'acqua che vanno presidiati con le dovute imbarcazioni e costruendo i porti necessarie ad alimentarle.

Con 8 fazioni contemporaneamente presenti nel match, diventano scontri altamente spettacolari perché mischiano unità molto differenti tra di loro, come le unità di assedio che bombardano le mura delle città avversarie, e producono suoni assordanti la cui origine è identificabile grazie all'audio posizionale, o come le unità di cavalleria che sfrecciano velocemente per la mappa magari scortando un prelato intenzionato a conquistare uno dei luoghi sacri. Una partita di questo tipo può avere una durata anche di una o due ore.

Insomma, Relic ha voluto costruire un'ossatura nuova intorno a uno schema di gioco che, però, non delude neanche per una virgola l'appassionato di vecchia data. Anzi, la rinnovata spettacolarità delle battaglie, l'importanza che acquisisce l'audio e la velocità nelle scelte e nelle azioni che AoE ha sempre richiesto, rendono Age of Empires IV un'esperienza multiplayer al passo con i tempi. Relic è riuscita in una grande impresa, ovvero quella di declinare AoE alla modernità e pure a infondere al tutto la sua passione per la storia e, in un qualche modo, per il realismo. Insomma, Microsoft non poteva affidare in mani migliori il suo storico franchise di RTS.

Al di là delle indubbie qualità di base, poi bisognerà verificare se Age of Empires IV riuscirà ad attrarre i giocatori di oggi, e a rimanere sulla cresta dell'onda per un po' di tempo. Il genere degli RTS ha ancora questo tipo di fascino? Solo nei prossimi mesi lo scopriremo. Quello che si può dire che è nella suo essere classico Age of Empires IV è in qualche modo unico: con il proliferare di tantissimi strategici in ambito mobile, AoE IV ha invece espressamente bisogno del PC, di mouse e tastiera, per poter essere padroneggiato. E il fatto di essere aperto alle mod rappresenterà allo stesso tempo un ulteriore motivo di sicura longevità.

PRO

  • Combina le meccaniche classiche di Age of Empires al realismo dei giochi Relic Entertainment
  • Punitivo come deve essere un Age of Empires
  • Audio e grafica da gioco moderno, con il supporto alla risoluzione 4K
  • Tante modalità di gioco con ottime campagne single player e multiplayer spettacolare con un'enormità di mappe e match fino a 8 giocatori

CONTRO

  • Qualche tempo morto quando si deve mettere insieme un grosso esercito
12 Commenti
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nickname8825 Ottobre 2021, 13:13 #1
ningen25 Ottobre 2021, 13:46 #2
Bene, avevo già sensazioni positive dalla beta, ma noto che alcune cose non sono state sistemate (tipo la confusione delle icone).
A questo punto voglio vedere come la community di aoe2: de accoglierà il gioco, visto che ho visto molti pareri contrastanti.
djmatrix61925 Ottobre 2021, 15:20 #3
"Audio e grafica da gioco moderno, con il supporto alla risoluzione 4K"

E da qui si nota come HWU abbia ricevuto la solita bustarella anche da Microsoft. Oramai non una singola recensione é veritiera dalle redazioni.
ningen25 Ottobre 2021, 19:24 #4
Originariamente inviato da: djmatrix619
"Audio e grafica da gioco moderno, con il supporto alla risoluzione 4K"

E da qui si nota come HWU abbia ricevuto la solita bustarella anche da Microsoft. Oramai non una singola recensione é veritiera dalle redazioni.


Le recensioni lasciano il tempo che trovano, tanto ormai lo sanno tutti come funzionano.
Per aoe4 più che mai sarà la community a poterne decretare il successo o meno. Mi fido più del parere di un veterano che non di quello di un giornalista videoludico.
ArteTetra25 Ottobre 2021, 22:53 #5
Wow, neanche sapevo che stesse per uscire. Non vedo l'ora di provarlo, aoe è stato parte della mia vita ma aoe 3 aveva deluso parecchio.
ciolla200526 Ottobre 2021, 01:37 #6
Appena usciti gli Adrenaline 21.10.3 con boost in 4k del 23%.
ciolla200526 Ottobre 2021, 01:55 #7
A chi interessa il genere dia un'occhiata qui: https://play0ad.com/
nickname8826 Ottobre 2021, 15:41 #8
Originariamente inviato da: ningen
Le recensioni lasciano il tempo che trovano, tanto ormai lo sanno tutti come funzionano.
Per aoe4 più che mai sarà la community a poterne decretare il successo o meno. Mi fido più del parere di un veterano che non di quello di un giornalista videoludico.

A giudicare il gioco sarà ognuno di noi, non la comunity.
Non è che se la comunity dice di no vuol dire che non ci possa piacere anche più del 2.

Veterani ? Se il giudizio viene da un dinosauro che valuta il gioco con la stessa ottica degli 2000 lascia il tempo che trova.

Il gioco non sò quanto sia realmente bella ma di certo la cosa sicura è che quantomeno merita di essere provato da ognuno di noi, e a quel punto giudicheremo noi, non qualche fossile.
ningen27 Ottobre 2021, 11:20 #9
Originariamente inviato da: nickname88
A giudicare il gioco sarà ognuno di noi, non la comunity.
Non è che se la comunity dice di no vuol dire che non ci possa piacere anche più del 2.

Veterani ? Se il giudizio viene da un dinosauro che valuta il gioco con la stessa ottica degli 2000 lascia il tempo che trova.

Il gioco non sò quanto sia realmente bella ma di certo la cosa sicura è che quantomeno merita di essere provato da ognuno di noi, e a quel punto giudicheremo noi, non qualche fossile.


Non intendevo quello.
E' ovvio che nel termine community includevo anche me stesso e tutti gli appassionati interessati al gioco.
Per community intendo l'utenza attiva, non quella che torna a giocare ad age of empires dopo decenni per "effetto nostalgico".

EDIT: Comunque l'ho in preload, così potrò verificare meglio con le mie mani quanto di buono c'è
Wolland27 Ottobre 2021, 17:39 #10
La versione Definitive Edition del 2 sembra molto meglio. Brutta prima impressione.

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