Death Stranding: Director's Cut, il viaggio di Sam continua su PS5 - Recensione
Dopo il debutto su PS4 e il successivo rilascio su PC, l'ultima opera di Hideo Kojima approda anche su PlayStation 5. La riedizione dell'action/adventure porta con sé un comparto tecnico aggiornato e un'abbondante quantità di contenuti inediti, tra cui una nuova questline, game mode aggiuntive e tanti nuovi gadget per Sam Porter Bridges. Varrà la pena fare un 'upgrade'?
di Pasquale Fusco pubblicato il 23 Settembre 2021 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Ci ha sorpresi su PS4 e ci ha conquistati su PC. Finalmente, Death Stranding approda anche su PlayStation 5, con l'edizione più completa mai realizzata dal team di Kojima Productions. Il primo progetto indipendente di Hideo Kojima torna a stupire con una rivisitazione del comparto tecnico che eleva ulteriormente la qualità visiva del titolo basato sul Decima Engine, motore grafico gentilmente concesso da Guerrilla Games (Horizon Zero Dawn), e regala un'intera serie di contenuti inediti a quei giocatori che hanno sviscerato l'avventura originale.
La ghiotta Director's Cut introduce una nuova, seppur breve, questline che approfondisce le origini di uno dei protagonisti della storia originale e che lancia un'intrigante sfida agli amanti del genere stealth. Sam Porter Bridges può ora fare affidamento su un arsenale espanso e su nuovi gadget hi-tech concepiti per semplificare la dura vita dei corrieri. Troviamo persino un paio di game mode aggiuntive, che tuttavia sembrano quasi stonare nel desolante contesto in cui è inserita l'opera di Kojima. Varrà davvero la pena effettuare l'upgrade? Scopriamolo insieme.
L'avventura del Grande Messo non finisce qui
Al tempo del suo debutto (novembre 2019), il vero punto di forza di Death Stranding si era rivelato essere la sua capacità di regalare un'esperienza di gioco totalizzante, a tratti ipnotica. Si viaggia dall'estremo all'altro di un mondo sconfinato, gli ex-Stati Uniti d'America, con il duplice obiettivo di riconnettere le poche città rimaste e di riunire le persone stesse, ovvero i pochi superstiti di un evento cataclismatico che ha annientato la società contemporanea. Uomini e donne si sono rifugiati in bunker sotterranei, eppure non desiderano altro che un po' di sana interazione sociale, un concetto ormai sbiadito, ma che saremo pronti a riesumare a ogni costo.
Quello del papà di Metal Gear è un videogioco atipico, un'opera densa di metafore che vuole trasmettere un essenziale messaggio positivo. Ironia della sorte, a pochi mesi dal suo debutto, Death Stranding è diventato un'immagine speculare del mondo reale: come il terribile cataclisma che ha colpito gli ex-USA, la pandemia di COVID-19 ha messo in ginocchio la nostra società, costringendo le persone a trincerarsi in casa e, dunque, a "disconnettersi". Con questa premessa, impersonare nuovamente Sam ha acquisito un fascino ancora maggiore in questi giorni.
Che siate all'inizio dell'avventura o al termine del viaggio del Grande Messo, Death Stranding: Director's Cut catapulterà il corriere interpretato da Norman Reedus in una nuova serie di missioni, una questline che aggiunge un sottile strato alla già complessa narrazione del titolo originale. Parliamo di una piccola manciata di ordini, quanto basta per intrattenere i giocatori per un paio di ore extra; siamo dunque ben distanti dall'espansione Isola di Iki di Ghost of Tsushima: Director's Cut, che introduce invece una nuova regione e una campagna del tutto inedita.
I nuovi incarichi assegnatici da Die-Hardman ci condurranno verso una fabbrica abbandonata, un complesso in rovina che cela una struttura scientifica costruita dalla Bridges. Il laboratorio è ora occupato dai MULI, armati di tutto punto per sorvegliare ogni singola stanza e il loro misterioso contenuto. È in tale occasione che Kojima lancia una nuova sfida al giocatore, con l'intento di mettere alla prova le sue capacità furtive: Sam dovrà mantenere un basso profilo e mettere fuori gioco i MULI servendosi dei numerosi ripari e delle nuove armi a sua disposizione. L'intera quest appare come un evidente richiamo a Metal Gear Solid, come si può facilmente intuire dall'easter egg della scatola di arance che troviamo all'ingresso della fabbrica.
Per quanto sia splendida dal punto di vista registico, la conclusione della questline arriva troppo in fretta e senza particolari difficoltà. Basterà una minima conoscenza del sistema di combattimento per superare le orde di MULI e raggiungere indenni l'obiettivo della missione. Oltretutto, una delle nuove bocche da fuoco - il fucile Mauser - semplifica in maniera considerevole il compito di stordire i terroristi e renderli inoffensivi; e, come vedremo, non si tratta dell'unica 'semplificazione' introdotta dalla Director's Cut.
Insomma, la questline della fabbrica si rivela alquanto povera dal punto di vista prettamente quantitativo, ma Kojima Productions centra comunque un importante bersaglio. Le missioni approfondiscono la storia di uno dei personaggi più interessanti di Death Stranding - non vi anticiperemo quale - e regala nuovi momenti carichi di emozioni. Per i veterani del gioco si tratta di un extra più che generoso, mentre per i novizi sarà una delle tante occasioni per godersi l'impeccabile direzione artistica di Hideo Kojima.
Più gadget, più carico, meno difficoltà
Per quanto concerne il fronte narrativo possiamo dirvi che le novità, di fatto, terminano qui. A quanto pare, il vero obiettivo della Director's Cut è quello di espandere il gioco accolto su PS4 e PC con un variegato comparto di contenuti: numerosi piccoli add-on che vanno ad arricchire l'intero sistema di gioco, andando a colmare le piccole lacune del titolo originale e introducendo svariate funzionalità, più o meno apprezzate. Non è un caso, dunque, che lo stesso Hideo Kojima definisca questa edizione "l'esperienza (di Death Stranding) definitiva".
L'80% del gioco è pur sempre focalizzato sulle consegne che Sam dovrà effettuare visitando i vari avamposti della rete chirale. Ecco dunque che Death Stranding: Director's Cut introduce nuovi prodigi tecnologici per facilitare gli incarichi del corriere: si parte da un nuovo paio di stabilizzatori che ci consentono di planare, un gadget molto utile per spostarci agilmente sui terreni più irregolari; troviamo persino una catapulta che, proprio come la tradizionale balista, ci permette di "sparare" i carichi più pesanti da un punto all'altro della mappa, fornendoci un enorme vantaggio tattico. Ci penserà anche l'assistente robot (il Buddy Bot) ad agevolare i nostri spostamenti, potendo trasportare carichi più pesanti e, perché no, Sam stesso.
I nuovi strumenti offrono grandi vantaggi, forse troppo grandi, se si considera che l'unico livello di sfida associato a tali incarichi consiste proprio nella necessità di trasportare carichi maggiori da un punto all'altro del mondo di gioco. Portare a termine le consegne sarà dunque più semplice, da questo punto di vista, ma c'è senz'altro una maggiore varietà nella selezione di gadget e accessori di cui potremo servirci tra un incarico e l'altro. Banalmente, queste aggiunte donano un pizzico di creatività a ciascuna missione, spigendo il giocatore ad adottare metodi sempre più creativi per portare a termine una semplice consegna o il recupero di un pacco.
A proposito di creatività, non passano inosservati gli altri due grandi extra di questa Director's Cut: il campo d'addestramento e il circuito di Fragile. Come suggerisce il nome, il primo accoglie il buon Sam in un'arena virtuale in cui è possibile esercitarsi nell'uso di armi e gadget offensivi, il tutto affrontando dozzine di sfide dalla difficoltà variabile. Sfide che troveremo anche nel circuito, che dovremo prima assemblare utilizzando un'abbondante quantità di materiali. In questo caso, è possibile partecipare a una serie di gare di velocità salendo a bordo dei già noti veicoli a due e quattro ruote, tra cui una nuova supercar realizzata appositamente per le corse.
Le due 'game mode' hanno il potenziale di incrementare sensibilmente il conteggio delle ore di gioco, ma appaiono come delle aggiunte forzate, elementi che sembrano spezzare il ritmo sinuoso che ci accompagna nell'esplorazione di Death Stranding e nella scoperta dei suoi affascinanti segreti. Aggiungiamo che sia il combat system che il sistema di guida rappresentano, a nostro parere, due grandi punti deboli dell'intera produzione, il che non gioca a favore delle novità implementate nella Director's Cut. In ogni caso, questi extra aumentano la rigiocabilità in maniera considerevole e chi ha amato ogni singolo dettaglio di Death Stranding trascorrerà volentieri il suo tempo nel campo d'addestramento o nel circuito di Fragile.
La meravigliosa desolazione di Death Stranding su PS5
Gli elementi appena elencati rappresentano buona parte dell'offerta di Death Stranding: Director's Cut, ma troviamo ancora tanti piccoli contenuti aggiuntivi che rendono l'esperienza di gioco ancora più godibile. Sono infatti inclusi i bonus del porting PC rilasciato nell'estate del 2020, come gli oggetti cosmetici a tema Half-Life e gli item dedicati a Cyberpunk 2077, tra cui l'iconica motocicletta ispirata a sua volta al veicolo visto nel manga AKIRA (1982). Le missioni legate al gioco di ruolo di CD Projekt RED introducono persino una nuova funzionalità della bussola, che facilita la navigazione in tempo reale nel mondo di gioco.
Spazio anche alla personalizzazione, con nuove opzioni che ci permettono di modificare l'aspetto del piccolo BB e quello dello zaino di Sam, su cui potremo montare una batteria supplementare o, più semplicemente, aggiungere delle toppe. Nulla di trascendentale, ma chi vorrà sbizzarrirsi con la Photo Mode di Death Stranding avrà nuovi contenuti da immortalare.
Il piatto forte della Director's Cut è però il suo rinnovato comparto tecnico. Dovendo accontentare gli esigenti utenti di PlayStation 5, Kojima Productions ha introdotto due nuove modalità grafiche che permettono al gioco di girare in 4K nativo e fino a 60 FPS - con tanto di HDR. Come da manuale, troviamo un'opzione che prioritizza la qualità visiva (Risoluzione) e una per il frame rate (Prestazioni): la prima mette in risalto il sorprendente livello di dettaglio che caratterizza il mondo di gioco e i modelli dei personaggi, a scapito di occasionali cali di frame rate; la seconda annulla questo rischio, ma non gode della stessa accuratezza grafica dell'altra opzione. Dopo aver provato a lungo entrambi i settaggi, abbiamo preferito la modalità Prestazioni, potendo comunque contare su un ottimo comparto visivo e su una fluidità di gioco sempre stabile. La ciliegina sulla torta è la modalità Widescreen (21:9), che introduce le due barre nere orizzontali per offrirci un'esperienza puramente cinematografica - e che ben si adatta all'opera di Kojima.
Non poteva mancare il supporto al DualSense, una delle vere killer application dell'ammiraglia Sony. Controller alla mano, abbiamo potuto percepire ogni singolo movimento effettuato da Sam, dalla manovra più delicata a quella più brusca: compiere con successo un doppio salto ci ha dato grande soddisfazione, vuoi per il feedback aptico, o per le risate di BB riprodotte dall'altoparlante del DualSense. Ci saremmo invece aspettati una migliore implementazione dei grilletti adattivi, sfruttati solo in parte durante alcune manovre del gioco.
I lunghi caricamenti di Death Stranding diventano un ricordo del passato. Grazie all'SSD di PS5, le schermate di attesa ci hanno trattenuti per una piccolissima manciata di secondi, quanto basta per mettersi comodi sul divano e impugnare il controller. Ne guadagnano anche i viaggi rapidi basati sul 'salto' di Fragile: dopo aver selezionato la location sulla mappa di gioco, nel giro di pochi secondi verremo trasportati nel luogo desiderato - a patto di saltare un paio di cutscene.
Su PlayStation 5, l'opera di Kojima Productions non è solo più bella da vedere. L'eccezionale comparto sonoro risulta ancora più godibile ora che supporta la tecnologia Tempest 3D AudioTech di Sony: l'audio catturerà il giocatore in qualsiasi frangente della campagna, con effetti sonori avvolgenti e dettagliati; naturalmente, in questo caso è richiesto l'utilizzo di un headset compatibile. Abbiamo colto quest'occasione per assaporare ancora una volta la colonna sonora di Death Stranding, con nuovi brani che si aggiungono alla già strepitosa playlist di Kojima. Da segnalare la possibilità di ascoltare le canzoni della soundtrack negli alloggi di Sam.
Upgrade o non upgrade?
Come per Ghost of Tsushima, anche per la riedizione di Death Stranding abbiamo deciso di porci il solito quesito: vale la pena acquistare questa Director's Cut?
Per i giocatori che si avvicinano per la prima volta al titolo di Kojima e soci, assolutamente sì. Non vi sono motivi per preferire l'edizione originale al più ricco pacchetto in uscita su PlayStation 5. Le missioni della nuova questline, i gadget, le armi e tutte le funzionalità di questa espansione puntano davvero a regalare l'esperienza definitiva di Death Stranding. Naturalmente, chi ha la fortuna di possedere una console next-gen potrà anche godersi tutte le novità del comparto tecnico, come l'aumento di risoluzione e di frame rate e il supporto alle ultime tecnologie, come i caricamenti rapidi e la compatibilità con il controller DualSense.
Il discorso cambia per coloro che hanno già vestito i panni di Sam Porter Bridges. Chi possiede la versione PS4 del gioco originale può effettuare un upgrade alla Director's Cut - nell'edizione Digital Deluxe - al costo di 10 euro. Un'operazione che sentiamo di consigliare esclusivamente a coloro che hanno davvero apprezzato il gioco originale e che sono disposti, in cambio di una piccola spesa, a trascorrere qualche altra ora in compagnia di Sam. Chi ha completato il gioco con qualche difficoltà - non apprezzando appieno il suo gameplay - non troverà validi pretesti per cambiare idea.
Non si può fare a meno di ribadire che Death Stranding è un gioco che si ama o si odia. Chi è disposto a donargli ancora un po' di amore troverà un'altra dozzina di ore da consumare tra una consegna e una gara sul circuito di Fragile, così come nuove emozioni da vivere in compagnia di Sam e di tutti gli altri protagonisti dell'ultimo kolossal firmato Hideo Kojima. Death Stranding: Director's Cut sarà disponibile da domani, 24 settembre 2021, in esclusiva PlayStation 5
PRO
- Tanti nuovi contenuti aggiuntivi, piccoli e grandi
- 4K e 60 FPS su PlayStation 5
- Supporto al DualSense e tempi di caricamento ridotti
CONTRO
- La nuova questline si consuma troppo in fretta
- Alcune aggiunte sembrano un po' forzate
1 Commenti
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