Recensione The Last Guardian: 10 anni di attesa, ne sarà valsa la pena?
L’uscita di The Last Guardian è un evento che va ricordato a prescindere, come accade quando un progetto attesissimo e ormai dato per disperso torna sotto i riflettori. La terza opera ideata dalla mente geniale di Fumito Ueda prosegue nel solco tracciato da Ico e Shadow of the Colossus, all’insegna dell’emotività e della comunicazione visiva. Al centro del racconto due entità così diverse tra loro, eppure unite da un’amicizia istintiva e inossidabile.
di Davide Spotti pubblicato il 13 Dicembre 2016 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Conclusioni
The Last Guardian è un turbine di sensazioni, sguardi e deduzioni senza fine, un viaggio onirico di una sensibilità disarmante, che di rado capita di vivere in altre opere interattive. Dopotutto Ueda è soprattutto questo, è spirito, passione, ricchezza di significato. Non è tecnica, non è grafica. È utilizzo dei colori, degli sguardi, dell’accompagnamento musicale nei momenti chiave del racconto. Ed è emotività, lasciata a briglia sciolta, per chi desidera coglierla.
The Last Guardian tocca le corde dell’animo umano come poche altre opere contemporaneeCerto, da un lato un po’ dispiace pensare che una migliore implementazione delle telecamere e un’interazione ambientale più fluida avrebbero garantito un grado di coinvolgimento ancora più tangibile. Purtroppo, al netto delle caratteristiche tecniche – che senz’altro non erano un punto di forza nemmeno ai tempo di ICO o Shadow of the Colossus – The Last Guardian ha dovuto pagare lo scotto di uno sviluppo tanto ambizioso quanto travagliato.
Ciò che davvero importa constatare allora è che la lucidità e il talento del designer giapponese siano rimasti intatti nel corso del tempo. È questa la presa di coscienza più importante, in un panorama dove le produzioni tendono ad essere sempre più simili tra loro, massificate, standardizzate, ma soprattutto slegate dall’imprinting di un leader creativo che detti le regole a modo suo.
Se può bastarvi sappiate che The Last Guardian tocca le corde dell’animo umano come poche altre opere contemporanee e lo fa con una narrazione semplice, intima ed efficace. Il desiderio di riceverne un altro po’ finisce per diventare quasi fisiologico, una volta che il pad è stato riposto nel cassetto e quel grazioso media kit, da cui il nostro viaggio ha avuto inizio, è pronto per essere archiviato in un angolo speciale della nostra collezione di ricordi.
57 Commenti
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tutto il resto 9/10
Ed è così che tutti vi hanno trovato un non so che di nostalgico, di tempi andati, perchè il gioco è esattamente come sarebbe stato 10 anni fa, che sembra di sedersi davanti ad una PS3 ed avere 10 anni in meno. E a chi non farebbe piacere?
Questo detto ben vengano titoli con atmosfera e con belle storie, ma giocabili (come mi pare sia questo) e non pomposamente vuoti
PS segnalo l'interessantissimo The Graveyard di Tale of Tales (quelli di Thalos Principle) potete facilmete recuperare il video da Youtube o Steam
https://www.youtube.com/watch?v=73l1VfzeRYY
Ed è così che tutti vi hanno trovato un non so che di nostalgico, di tempi andati, perchè il gioco è esattamente come sarebbe stato 10 anni fa, che sembra di sedersi davanti ad una PS3 ed avere 10 anni in meno. E a chi non farebbe piacere?
Ma nemmeno.
Lo Storytelling e l'atmosfera che creano i personaggi sono di grande respiro.
Cose del genere si vedono davvero poco ormai.
Piuttosto è da chiedersi perchè Sony non abbia dato ad Ueda un serio team di sviluppo fino all'inizio del 2016: come più volte "denunciato" dall'autore, i primi 5 anni li ha vissuti tra "nuovi talenti" appena selezionati dal "produttore". Poi, rivelatisi gli stessi senza esperienza, l'autore di Ico e SoC si sia dovuto barcamenare tra vari team di sviluppo per arrivare finalmente ad oggi ...
Io spero che questi autori (creatori per davvero) invece vengano protetti, coccolati, supportati sempre: del resto cosa sarebbe un GTA 5, un Metal Gear, un Uncharthed etc, senza un team di sviluppo SERIO e DIMENSIONATO all'opera che hanno in testa i rispettivi Autori?
Lo Storytelling e l'atmosfera che creano i personaggi sono di grande respiro.
Cose del genere si vedono davvero poco ormai.
Piuttosto è da chiedersi perchè Sony non abbia dato ad Ueda un serio team di sviluppo fino all'inizio del 2016: come più volte "denunciato" dall'autore, i primi 5 anni li ha vissuti tra "nuovi talenti" appena selezionati dal "produttore". Poi, rivelatisi gli stessi senza esperienza, l'autore di Ico e SoC si sia dovuto barcamenare tra vari team di sviluppo per arrivare finalmente ad oggi ...
Io spero che questi autori (creatori per davvero) invece vengano protetti, coccolati, supportati sempre: del resto cosa sarebbe un GTA 5, un Metal Gear, un Uncharthed etc, senza un team di sviluppo SERIO e DIMENSIONATO all'opera che hanno in testa i rispettivi Autori?
OT
un gta5 lo vedo di una difficoltà diversa da realizzare rispetto a TLG, anzi visto il mercato credo che un Ueda sia una specie in via di estinzione
Siamo in una fase in cui basta tirare fuori, un'atmosfera sognante riuscita e artisticamente ricercata, per far dimenticare al videogiocatore di tutto il resto.
FIFA e COD sono di la' che ti aspettano eh... Questo e' un altro tipo di gioco, puo' non piacere, ma da qui a dire che fa schifo ne corre...
Questi commenti che riducono tutto, come al solito, a "o ti piace il gioco x, o vai a giocare a cod e fifa", sono veramente stupidi, come se al mondo esistesse solo cod e fifa ed una persona che non apprezza il gioco x dovrebbe per forza essere fan dei due suddetti. Lo dite in senso dispregiativo sentendovi fichi e videogiocatori d'elitè, ma in realtà con tali commenti dimostrate il contrario.
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