Heroes of the Storm: Blizzard dedica un MOBA ai suoi fan
Dopo mesi di testing è finalmente arrivato il momento di recensire Heroes of the Storm. Un MOBA sicuramente atipico che da una parte semplifica l'impostazione classica dall'altra eleva il genere a un nuovo livello. Certo non è facile assegnare un voto univoco a un gioco del genere, anche perché la qualità del prodotto dipende dalla tenuta nel tempo, ma quel che è certo è che non si può dire che Blizzard non ci sappia fare nel mantenere appetibili i giochi nel lungo periodo o con gli sport elettronici.
di Rosario Grasso pubblicato il 08 Giugno 2015 nel canale VideogamesBlizzard
Ogni mappa ha un suo obiettivo
Altro grande stravolgimento riguarda la presenza di obiettivi secondari per ciascuna mappa. Blizzard, infatti, vuole variegare le partite, in modo che durante la normale rotazione delle mappe i giocatori si ritrovino a dover affrontare situazioni sempre diverse. Questo andrà leggermente contro i concetti di sport elettronico, ma rende l'esperienza più variegata per il giocatore tradizionale.
In certe mappe, così, bisognerà raccogliere dei bonus per evocare potenti eroi controllati dall'IA o da uno dei giocatori, e in altre addirittura accedere a un dungeon e ritrovarsi a combattere su una mappa differente da quella principale. Ad esempio in Tempio Celeste, che a mio modo di vedere è una delle mappe meglio congegnate, bisogna conquistare e mantenere i templi presenti sulla mappa per scatenare un potente attacco laser contro i forti nemici, che indebolirà in maniera sensibile le difese alla base avversaria. In Contea del Drago, invece, bisogna controllare gli altari per liberare il Drago Cavaliere, dotato di un potere praticamente sconfinato per abbattere i forti nemici.
Miniere Infestate, come accennato prima, porta i giocatori ad avventurarsi sottoterra ed eliminare delle orde di non morti in dungeon separati rispetto alla mappa principale. Bisogna quindi raccogliere i teschi per potenziare il Golem della propria squadra, mentre la forza del Golem dipenderà proprio dal numero di teschi raccolti nella mappa alternativa. In Baia di Cuornero bisogna invece raccogliere i dobloni e consegnarli al temibile pirata, che scatenerà la sua armata e bombarderà i forti nemici.
Complessivamente ci sono sette mappe in questa prima versione di Hots, e ciascuna di esse presenta equilibri peculiari come quelli qui rapidamente descritti. Eroi come il Drago Cavaliere o i Golem sono in grado di rovesciare le sorti dei match, e quindi possederli e potenziarli adeguatamente è elemento strategico a cui semplicemente non è possibile rinunciare. In molte mappe, infatti, solamente controllando questi poteri sarà possibile vincere. In certi casi, inoltre, si potranno impersonare le varie creature evocate, disponendo di abilità e poteri alternativi rispetto a quelli dell'eroe di base. Queste creature possono affrontare gli altri eroi ma sono principalmente concepite per assaltare le difese della base nemica e i forti.
Sulla mappa si trovano anche dei mercenari, ovvero dei potenti combattenti gestiti esclusivamente dall'IA. Bisogna sconfiggerli (l'equivalente di "junglare" in LoL) per poterli vedere schierati dalla parte della propria squadra. A quel punto daranno un vantaggio notevole per penetrare le difese nemiche. Gli eroi sono poi dotati di cavalcature (possono anche essere acquistate separatamente) per muoversi più velocemente sulla mappa.
Insomma, sono tutte possibilità strategiche alternative rispetto al canovaccio tradizionale, che alterano Hots rispetto alla tradizione del genere e che aumentano la profondità strategica, la dinamicità dei match, le varianti tattiche e anche la varietà tra un match e l'altro. Magari l'appassionato di sport elettronico preferisce affrontare sempre la stesso identico tipo di sfida, ma il giocatore tradizionale trarrà beneficio da queste novità.