Recensione Project Cars: e anche il PC ha il suo Forza Motorsport
È finalmente giunto il momento di tirare le somme sul lungamente atteso progetto di Slighly Mad Studios. Project Cars è una delle simulazioni di guida più rigorose oggi in commercio, capace di offrire un'esperienza di guida gradevole sia al giocatore meno esperto che al giocatore che si aspetta il massimo livello di sfida nel padroneggiare il veicolo e nella sua configurazione. Allo stesso tempo offre una carriera longeva e divertente come accade per i giochi rivolti al pubblico delle console, come Forza e Gran Turismo.
di Rosario Grasso pubblicato il 06 Maggio 2015 nel canale VideogamesBandai Namco
Da Need for Speed Shift a Pcars
Ecco come è andata secondo il sottoscritto. Slighly Mad Studios nel 2009 viene contattata da Electronic Arts per preparare il successivo capitolo di Need for Speed. Il team britannico, capitanato da una figura chiave per le simulazioni di guida, avendo già lavorato su GTR e GT Legends, ovvero Ian Bell, si preoccupò di creare soprattutto un prodotto fedele. Ma, evidentemente, non è ciò che cercava EA, che ovviamente andava verso un approccio più immediato e arcade.
Quel gioco, e parliamo di Need for Speed Shift ovviamente, però offriva comunque un livello di fluidità e di fedeltà notevole, perlomeno in alcuni aspetti. Personalmente mi sono rimaste impresse soprattutto le gare in notturna, proprio perché le auto si muovevano in maniera aggressiva e realistica, mentre le varie luci coinvolte corroboravano grandemente il coinvolgimento e la sensazione di essere lì. Ma probabilmente EA forzò SMS a creare uno strano modello di guida, in cui le auto sbandavano in maniera eccessiva e innaturale, costringendo i giocatori a controllare frequentemente il veicolo, addirittura anche sul dritto.
Personalmente ho sempre avuto una gran voglia di vedere Shift in versione edulcorata da quell'eccessiva tendenza alla sbandata. E immagino che questa voglia riguardasse anche i ragazzi di Slighly Mad, e lo stesso Ian Bell, e che sia la scintilla alla base di Project Cars. Ovvero un progetto terribilmente ambizioso e coraggioso, che non è purtroppo possibile finanziare all'interno dell'industria. Bell e soci, infatti, hanno chiesto l'aiuto del pubblico e hanno creato una community di appassionati intenti allo stesso scopo, ovvero creare la simulazione di guida più rigorosa possibile, partendo dagli asset di Shift. Si tratta del World of Mass Development.
Purtroppo il pubblico oggi interessato alle simulazioni di guida è un pubblico di nicchia, e questo scoraggia i grandi publisher, che vanno alla ricerca sempre del maggior consenso possibile. Per questi motivi Project Cars è differente rispetto a un prodotto completamente commerciale. Innanzitutto, perché sviluppato secondo tempistiche ben più diluite, il che ha consentito di riporre un livello di attenzione altissimo su ciascun aspetto della simulazione.
Ogni auto di Project Cars ha una precisa fisionomia e un modello di guida completamente differente rispetto alle altre. Ad esempio, con la McLaren P1 risulterà esaltata anche la sua componente elettrica, con la possibilità per il giocatore di gestire il Kers, oltre che il DRS. Ma grazie a un ottimo modello di simulazione del comportamento dei pneumatici, Project Cars è in grado di simulare correttamente tipi di veicoli anche diametralmente opposti tra di loro, con la possibilità di guidare le moderne muscle car americane, ma anche le GT a ruote coperte, i prototipi delle Le Mans series, i kart, le supercar stradali dei marchi più blasonati al mondo (ma, ahimé, niente Ferrari), le auto storiche, le Trans-Am e Stock americane.
Ogni veicolo è stato quindi realizzato con un'attenzione certosina, e beneficia della collaborazione di diversi membri della community, che hanno potuto dare dei suggerimenti e offrire anche il loro apporto diretto modellando alcune parti del mezzo. Ma poi nel corso degli ultimi anni prove e prove su ciascuna di queste auto hanno consentito di ottenere un bilanciamento pressoché perfetto, all'interno di una simulazione che definire accurata, oltre che stabile, nel momento in cui esce sul mercato è un eufemismo.
A questo bisogna aggiungere il fatto che Project Cars è più prodotto di intrattenimento rispetto ad altre simulazioni di guida con caratteristiche, sulla carta, simili. Come un Forza Motorsport, infatti, offre un carriera complessa e sfaccettata, oltre che diversi preset di aiuti, che consentono anche a coloro che non vivono di pane e simulazione di guida di avere un'esperienza godibile e interessante, anche su PC, come accade su console con i vari Forza o Gran Turismo.
Per ogni gara vinta nella carriera, infatti, si ricevono sponsorizzazioni e proposte da altre scuderie, ora interessate ad averci a bordo del loro bolide per farci correre in una categoria superiore. Con un veicolo che, a quel punto, ha caratteristiche ben diverse e un modello di guida peculiare rispetto al precedente. Naturalmente, questo tipo di modalità annovera le forzature che registriamo anche negli altri giochi della categoria citati, nel senso che, in caso di non successo, bisogna ripetere le medesime gare con la medesima configurazione, il che potrebbe generare un pizzico di frustrazione.