Recensione The Sims 4: un nuovo inizio per Maxis
The Sims 3 è stato una pietra miliare. Milioni di giocatori hanno sacrificato la propria vita reale per quella virtuale dei loro sims, ma adesso siamo alle porte di un nuovo inizio. Molte le aggiunte, tante le perdite. Sono quasi sicuro che The Sims 4 dividerà la critica ed i giocatori, e non di poco: cerchiamo di capire insieme perché.
di Gioacchino Visciola pubblicato il 08 Settembre 2014 nel canale VideogamesIl quartiere dei sogni (limitati)
È qui che le prime, forti limitazioni di The Sims 4 si fanno sentire. Il quartiere dove faremo abitare i nostri rampolli è piccolo, minuscolo oserei dire, rispetto a quanto già visto nel terzo capitolo della serie, e soprattutto non è open world.
Se vogliamo spostarci da una casa all’altra dovremo attendere qualche secondo di caricamento. Si può tranquillamente camminare attorno alle case e discutere con altri abitanti; esistono inoltre piccole aree comuni loading-free in tutti i quartieri, che fanno da piazza comune, ma questi piccoli parchi non sono sufficienti a dare un vero senso di “ampiezza” e libertà (i personaggi perfidi di contro ameranno andare in quelle zone a fare stragi).
I quartieri residenziali ospitano dalle 5 alle 2 case. Esiste poi il parco, macro entità a sé stante ed abbastanza vasta dove sarà possibile optare per diverse interazioni (semplicistiche, come cucinare qualcosa alla brace, ammirare il laghetto, cacciare le rane e via dicendo). Disponiamo, infine, di un night club, un museo, una palestra ed una biblioteca dove sfogare i desideri più sfrenati (leggere, ballare, fare palestra e…vedere cose).
Naturalmente se queste limitazioni hanno un peso per me, che non ho giocato estensivamente al capitolo precedente, figurarsi a chi si è abituato al poter piazzare lotti di terreno a proprio piacimento, visitare chiunque dovunque gli aggradi, e soprattutto avere una scelta di “luoghi da visitare” amplissima (considerando che nel 3 è possibile aprire la propria attività, non è facile nascondere un sorriso amaro).
C’è di più. Andare a lavoro o a scuola è alienante come nel primo capitolo della saga, non sarà possibile né interagire né visitare i dintorni. Viene soltanto offerta la possibilità di impostare l’umore del proprio Sim, affinché svolga il proprio mestiere con zelo o con flemmatica lentezza, ma è la pressione di un solo bottone. Non si tratta di interazione, dunque.
Volendo espandere un poco il discorso per non soffermarci alla sola sterile critica, non mi sento di puntare il dito sulla mancanza estrema di attività varie da fare o dei caricamenti: parliamoci chiaro signori, questo è The Sims. Si tratta di attendere le n espansioni che porteranno il gioco al suo apice. I viaggi nel tempo, le vacanze, i lavori disponibili e “giocabili” sono tutte cose che arriveranno, non temete, così come, probabilmente, la possibilità di espandere il numero di case nei quartieri.
E come vi dicevo prima, non sono nemmeno contrario ai caricamenti. The Sims 3 con tutte le espansioni è quasi ingiocabile per alcune configurazioni, e si presta a problemi frequenti. Ben venga questa piccola compartimentazione, dunque, se si tratta di guadagnarne in giocabilità e performance.
Quello che deprime l’esperienza è la quantità minimale. Mi ripeto, una palestra, un museo, un parco, una simil discoteca ed una biblioteca. Il parco è quasi da scartare visto che, pur con un area di gioco enorme ed un numero di sims presenti a schermo elevato, offre poco o quasi di nuovo con cui interagire (nessun giornalaio, gelataio o qualsivoglia piccola chicca con cui giocare a parte la nave pirata).
Si tratta di un’esperienza ridotta all’osso sotto questo punto di vista. E questa esperienza tagliata, se paragonata al passato, risulta ancora più difficile da digerire.
In una nota a parte, mi viene da lanciarvi un piccolo indizio: quello che vedete non è tutto quello che potete visitare. Ci sono aree segrete, ma non vi dirò dove o come trovarle; a voi smaliziati il compito. E per quelli svogliati esiste sempre youtube.