GRID Autosport: ritorno alle origini per Codemasters
Quando ha annunciato GRID Autosport, Codemasters ha promesso un'esperienza di guida più autentica rispetto a quella di GRID 2, considerato fin troppo arcade dai fan della serie che erano rimasti piacevolmente colpiti dagli equilibri di gioco del primo GRID. Scopriamo insieme se ha mantenuto le promesse.
di Rosario Grasso pubblicato il 24 Giugno 2014 nel canale VideogamesEndurance, ruote scoperte
La seconda categoria è quella con le auto endurance. Se nella categoria precedente GRID Autosport ci aveva richiesto grande attenzione nelle fasi di sorpasso, adesso invece va a premiare coloro che riescono a risparmiare il più possibile le componenti dell'auto, con particolare riferimento ai pneumatici. In queste gare bisogna essere molto attenti alla guida, evitare di bloccare le ruote in frenata, insieme a tutte quelle manovre brusche che possono causare il veloce degrado del pneumatico.
Si può decidere di spingere molto nella parte iniziale della corsa, ma questo vorrà dire avere prestazioni insufficienti rispetto ai rivali nelle battute conclusive. Oppure, si può scegliere di fare il contrario, ottenendo così un boost dal proprio veicolo quando gli avversari sono in difficoltà con le gomme. La gestione del consumo dei pneumatici è di buon livello, anche se si ha la sensazione di subire un netto cambiamento nel comportamento della vettura secondo degli scaglioni piuttosto netti.
Le gare endurance sono le più difficili in assoluto in GRID Autosport, proprio perché le auto in dotazione sono parecchio instabili e difficili da governare. La McLaren MP4-12C è difficile da padroneggiare in accelerazione e richiede molta attenzione e delicatezza anche in fase di frenata. Se dobbiamo fare un paragone con Assetto Corsa, assomiglia più alla variante stradale presente in quest'ultimo che alla variante Gran Turismo. Insomma, Codemasters dà la sensazione di aver esagerato con l'instabilità delle vetture endurance per favorire quel dregado che sta alla base della logica di questa esperienza di gioco, anche perché le gare non sono molto più lunghe rispetto a quelle delle altre categorie.
Quando si passa alle competizioni con le vetture a ruote scoperte, poi, si inizia a capire che tipo di lavoro Codemasters abbia fatto su GRID Autosport e si evince come questo titolo in realtà meriti. Insomma, il giocatore deve completamente cambiare il suo stile di guida, visto che queste auto sono molto più scattanti e capaci di produrre molta più deportanza, il che consente di affrontare le curve più veloci senza staccare il piede dall'acceleratore. La frenata è molto diversa rispetto a quella delle vetture di Gran Turismo, visto che il giocatore deve premere di più sul pedale del freno e può guadagnare qualche metro in staccata, mentre con l'auto di Gran Turismo bisogna iniziare prima la frenata e modularla con maggiore delicatezza.
Le auto con ruote scoperte, poi, richiedono di evitare in maniera totale le collisioni e sono disponibili in formule diverse, contrassegnate dalle lettere A, B e C. Anche all'interno della stessa categoria, ma questo vale per tutte le categorie contemplate da GRID Autosport, troviamo modelli di guida differenti, con le auto a ruote scoperte più performanti che si rivelano più scattanti e nervose. Naturalmente, Codemasters ha riutilizzato il modello di guida e la fisica dei giochi della serie F1 per questa componente di GRID Autosport.