Rayman Legends e l'artigianato d'autore
Il nostro eroe senza braccia e gambe (eppur capace di calci e pugni di prim'ordine) ha dormito per un secolo intero, consentendo agli Incubi di Polokus di crescere in forza e numero. Svegliati dal piccolo Murphy, Rayman ed i suoi inseparabili compagni si lanciano in una nuova avventura. Sarà all'altezza della precedente?
di Simone Petracchiola pubblicato il 04 Novembre 2013 nel canale VideogamesOltre le origini
Rayman Legends sa che non può limitarsi a ripetere Origins e si presenta mostrando da subito un UbiART rinnovato ed ampliato, accostando alle caratteristiche della sua precedente installazione un sistema di illuminazione dinamico, sfruttato nella realizzazione di sezioni stealth, e la possibilità di includere in maniera naturale modelli tridimensionali nei meravigliosi e coloratissimi ambienti disegnati che lo distinguono - peculiarità che risalta particolarmente durante i classici combattimenti contro i Boss che incontrerete nei vari mondi.
Altra particolarità è il ruolo di Murphy - quando entra in gioco, il controllo del nostro Rayman passa all'IA e noi ci ritroviamo a vestire i panni del suo aiutante, utilizzando lo schermo del gamepad per interagire - in maniera intuitiva e spesso frenetica - con lo scenario, per aprire una strada praticabile al nostro amico. Le possibilità sono molteplici: si passa dal tagliare corde e spostare piattaforme al fare il solletico a muscolosi avversari per far abbassare loro la guardia, dal mangiare voracemente del marzapane per aprire un percorso al muovere complessi puzzle circolari per consentire a Rayman di passare oltre le spinose insidie che presentano.
Inutile sottolineare come questa modalità dia il meglio giocata in due, quando al posto dell'IA avremo un giocatore in carne ed ossa a dover fare i conti con le nostre interazioni ambientali - per quanto sia certamente più facile sbagliare, se si matura un buon affiatamento le sezioni con Murphy diventeranno decisamente più rapide, coinvolgenti e soddisfacenti, tenendo perfettamente testa al ritmo del resto del gioco. Nelle versioni per le altre piattaforme il ruolo di Murphy non viene mai acquisito direttamente dal giocatore, che mantiene il controllo del personaggio principale, ma si svolge attraverso la pressione di un pulsante che ne gestisce in maniera predefinita le azioni: per quanto il sistema funzioni e sia in grado di garantire un gameplay comunque fluido, la resa del Gamepad della Wii U ha tutto un altro sapore, ampliando e variando l'esperienza di gioco in maniera coerente e interessante.
Non mancano aggiunte a livello di contenuto puro e semplice: 40 livelli presi direttamente da Rayman Origins - una specie di "Best of" - migliorati ove possibile grazie al nuovo motore; simpatici gratta e vinci (e qui si vince sempre, davvero!) che sbloccano contenuti e costumi aggiuntivi; mondi speciali da sbloccare. Tra le varie aggiunte spicca Kung Foot, una rivisitazione violenta e confusionaria del calcio, in cui vi ritroverete a picchiare tanto il pallone quanto i vostri amici/avversari nel tentativo di far carambolare la palla irrequieta nella porta desiderata.
L'unico rimarco che mi sento di fare in proposito è che non siano presenti altri minigiochi sulla sua falsariga.
Molto interessanti sono anche le Sfide giornaliere e settimanali, fruibili tramite collegamento ai server Ubisoft, in cui vi troverete ad affrontare livelli tematici pensati per rappresentare una sfida avanzata e vedrete le vostre prestazioni a confronto con quelle di altri giocatori (presenti sotto forma di "fantasmini" sul vostro schermo), che sfiderete fino ad ottenere - come nei livelli standard - premi e riconoscimenti.
Insomma, Rayman non si accontenta, prende il meglio di Origin e fa di tutto per migliorarlo in maniera intelligente, divertente e mai banale. Il risultato è un gioco che non smette mai di ampliarsi, rinnovando di continuo la nostra curiosità e tenendoci incollati allo schermo fino all'ultimo Lum.