Lost Planet 3: il 'freddo' non è mai stato così caldo

In conclusione non possiamo che dirci soddisfatti di questo titolo. Ci siamo avvicinati ad esso con alcuni pregiudizi e alla fine abbiamo dovuto ricrederci su tutto.

Capcom ha curato davvero bene la creazione di Lost Planet 3 e lo ha posizionato di diritto tra i dischi che un vero amante di videogame dovrebbe avere nella sua collezione videoludica. Il gioco non è quasi mai noioso e le missioni sono giustamente complicate, la semplicità dei percorsi da seguire viene totalmente compensata dalla qualità della trama e dalla piacevolezza dei dialoghi (gran merito è del doppiaggio).

Le missioni, sebbene a volte ripetitive, sono state bilanciate con vari combattimenti all’ultimo sangue e quando il giocatore inizia a rilassarsi arriva subito un Akrid di quelli tosti da affrontare.

Anche la storia d’amore che si intreccia con il lavoro rude del protagonista intervalla con classe le missioni che Peyton deve affrontare. In molti casi il giocatore riesce a provare empatia per quest’uomo costretto per soldi a vivere a migliaia di km dai suoi cari in pianeta inospitale.

L’idea del flashback ci è sembrata azzeccata: in questo modo sono state giustificate con intelligenza le grandi differenze rispetto ai due titoli precedenti.

Tirate le somme, quindi, diamo con piacere quattro stelline a questo gioco e consigliamo a tutti di provarlo, ricordando ovviamente che a causa dei temi trattati è stato catalogato come PEGI 16.