Aiuto, non riesco più a giocare in single player!

Molte persone si stanno disaffezionando dalla componente single player dei giochi, preferendo dedicarsi a oltranza al multiplayer. Quali sono i motivi alla base di questo fenomeno? Assisteremo ad un ulteriore ridimensionamento del gaming in single player?
di Rosario Grasso pubblicato il 05 Aprile 2013 nel canale Videogames
96 Commenti
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Le sw, come la case automobilistiche cercano di creare il prodotto che incontri i gusti del mercato per guadagnare. BF sa' che il core business e' il MP ci investe 100 e poi aggiunge 10 al SP per completezza. Come La Fiat che mette l'autoradio sul FiorinoVan. Tomb Raider imveste 100 sulla narrativa e 10 sul MP come aggiungere il portapacchi sul suv di lusso con gli interni in radica di noce... se una sh tenta di fare un VAN con gli interni in radica di noce lo fa' a suo rischio e pericolo! IMHO la luna e' un'altra: addirittura anche la divisione tra produttore e consumatore si assottiglia!
La discussione SP vs MP E' COME DUE CHE LITIGANO SUL PARCO SE E' MEGLIO CORRERE O CAMMINARE!
Ti perdi gli odori, il relax, il cinguettio degli uccellini... dice uno. Cresci, ti devi evolvere... io camminavo a 10 anni... ora a 20 corro, mi sento tonico, faccio lavorare i muscoli e dopo una doccia sto' da Dio.... Me che'! Io correvo quando ne avevo 20... ora ho le ginocchia rotte e mi gusto la camminata con mia moglie!
Nell'articolo traspare la paura che i videogiocatori del MP che adesso comprano e quindi finanziano una gran fetta dell'industria videoludica, abituati all'adrenalina della corsa, non si fermino piu' a gustarsi una passeggiata e quindi distruggano una direzione di evoluzione dell'industria. La questione e' reale. L'articolo ha posto una questione concreta e non di poco conto.
Per me questa paura non tiene conto dell'enorme trasformazione che sta' avvendendo non solo in ambito VG ma nel generale panorama hw e sw e dell'intrattenimento in genere. La convergenza investe l'intrattenimento digitale e lo porta inevitabilmente ad una commistione forte verso quelli che prima erano settori separati. Tutto si unisce e si allarga enormemente e con una velocita' inimmaginabile ed una inesorabilita' inarrestabile. CONVERGENZA! In questo terremoto, quello che viene qui chiamato il MP competitivo ci sara' sempre e sara' vicino al settore degli e-sports, e sara' una parte del 'mercato' inteso in termini diversi da quelli di adesso, molto piu' vasti! Il mainstream dell'intrattenimento digitale, avra' sempre e comunque un taglio narrativo perche' da sempre l'homo sapiens sapiens sente l'esigenza di esprimersi (e non solo di competere)!
Poi possiamo divertirci ad andare sullo specifico di chi, in questa trasformazione, ci guadagnera' o ci perdera'.... Es. console verso pc imho console e' piu' convergente dei dinosauri ciuccia'energia-spazio-soldi (anche se ci sara' sempre la nicchia e-sports che preferira' lo scatolone per guadagnare il nanosecondo necessario per la vittoria!).... noleggio film-vg vs acquisto retail (steam vs gamestop) imho vincera' il primo per 1000 ragioni.... open source vs closed.... realta' virtuale (oculus?) vs 3d (il secondo non e' mai nato mentre il primo promette bene)... console portatili vs smartphone (che senso hanno le prime?)... e potremmo continuare a fare le scommesse sui vincitori e sconfitti del 'gioco del trono' dell'intrattenimento digitale...
...ma che senso ha discutere se e' meglio camminare o correre? Sono meravigliosi entrambi no?
di solito chi gioca multi ad un dato genere (nel mio caso quasi sempre fps) sviluppa nel corso degli anni un incremento della propria skill "base" che gli permette di partire già ad un dato livello di esperienza e di bravura senza per forza doversi fare centinaia di ore di gioco per non essere devastati.
questo non vuol dire essere "pro" perchè i pro sono perl'appunto quelli che i soldi li portano a casa facendo quello..vuol dire potersi permettere di competere divertendosi, anche senza essere fra i migliori nel bacino d'utenza di players di quel dato gioco.
il giocatore abituato alle dinamiche di giochi multi secondo me è quello che poi quando torna ai single trova semplice anche il livello di difficoltà 'infame', perchè sviluppi un modo di giocare tutto mirato alla massima efficacia nel minor tempo possibile.
il computo delle ore di gioco non per forza deve essere pensato in intervalli di tempo brevi e intesi: per esempio è stato citato uno dei miei titoli preferiti (CS), dove le ziilioni di ore di gioco spesso sono dilazionate in ANNI.
il problema di quando si cresce non è tanto l'avere il tempo (o non solo) ma di trovarsi davanti una cosa che ha ancora un mordente preciso che non scema nel tempo è che di fatto è affrontabile a piccole dosi (il multi) a fronte di un single che passando gli anni inizia a mostrare la corda, perchè se monkey island a 12-14 anni era una cosa, adesso magari si preferisce un film o un libro.. cose che non avranno interattività ma spesso, a livello di profondità, sono ancora anni luce avanti a qualsiasi single di un videogioco.
quindi pur apprezzando tutti i single degni di nota di questo mondo, non riuscirei mai a non avere un gioco multi del momento, col quale competere e sentirsi gratificati, per quel poco che conta.
può anche dipendere da un fattore culturale, videoludicamente parlando nasco con pong a inizio anni '80 e il 99% dei titoli che ho giocato in quegli anni si possono riassumere cosi: pochissimi tentativi per continuare, difficoltà che per i criteri di oggi è fuori scala verso l'altro,richiesta di riflessi alla skywalker e spesso pure un tempo limite per completare i livelli.
arrivi al 2013 e ti trovi davanti vite infinite in tutti i giochi, energia che si autorigenera, possibilità di continuare da dove si vuole una volta "morti", settordici tipi di aiuti diversi perchè non ti devi perdere, non devi morire spesso e niente deve sembrare troppo complicato.
però hanno aggiunto un fracco di narrazione ed elevato a manetta il lato artistico..peccato che non esista praticamente più sfida e che il concetto di arte sia ancora abbastanza lontano dal media ludico.
una volta pensavo "chissà se riuscirò a finire questo gioco" oggi mi dico "chissà se avrò voglia di finire questo gioco"...e magari, quando non ho voglia, gioco in multi.
Parto da questo commento che condivido, più dell'articolo
Io online gioco solo counterstrike source, ma lo gioco dalla cs 1.5 a cui giocavamo in un lanbar con una 15-20ina di amici e pur nella sua estrema semplicita di gameplay e scarnezza grafica era eoni più divertente di un singleplayer fps
Il divertimento dove stava? nel poter prendere in giro gli amici in game, gli sfottò etc etc
Abbiamo poi continuato le lan in casa dove portavamo i pc per molti anni, nel frattempo ho iniziato anche online, dove mi "allenavo" per fare le lan e poi finite le lan ho continuato cmq a giocare più per lo score però, e poi anche per il divertimento dato da qualche playersimpatico che si trova
però sono arrivato ad un punto che tra lavoro ragazza se ci metto l'online in pratica non ho più tempo di fare altro
Perchè per stare ad un buon livello cmq devi continuare a giocare, di sicuro il problema non è essere asfaltati per uno che gioca da anni, ma cmq per ritrovare il ritmo ci vuole e la frenesia che genera il gioco mi sono accorto via via che non è positiva soprattutto in un gioco dove quello che conta maggiormente e la linea telefonica e poi istinto riflessi e tattica
Per cui ho fatto il salto inverso di quello che diceva l'articolo e gioco il single quando posso come intrattenimento(invece che vedere un film ad es) perchè in questa modalità si trova la rilassatezza per godersi un paio di ore di svago quando ho tempo
Il problema è per me però trovare giochi decenti che coinvolgano, mi piacevano tantissimo i gabriel knight, syberia, ho amato alla follia gothic ora risen (aspettando e sperando ritorni il v3ero gothic) ,thief etc e amo pure la stupidità/basso livello dei bot, purchè ci sia una bella storia/trama da seguire e degli enigmi/cose da risolvere usando un po' la testa.
Purtroppo però questo manca, ho giocato un tombrider reboot dove la storia è poco convincente e gli enigmi pari a zero... un gioco/scivolo in cui vai sempre avanti, sempre più infretta, mentre io vorrei esplorare risolvere tornare sui miei passi e capire qualcosa in più...
Si accettano consigli, in questo thread forse passa qualcuno con gusti simili
Vien da se, che se giochi in single-player, nessuno può vedere quanto sei figo, ed il tuo ego ne soffre.
Giusto ieri, in tele facevano vedere dei bambini portati in gita in una fattoria per fargli vedere le mucche vere, gli allevatori si son sentiti fare domande del tipo "ma c'e' anche la mucca viola ?", alla domanda "chi fa il latte ?" alcuni hanno risposto "il frigorifero".
Non c'è alcun dubbio, se la mia generazione è medio-competitiva, dove per Multiplayer, ci si immagina un CS o un Unreal, giochi nei quali l'abilità la fa il player (ed in parte l'hardware, ma solo altamente livelli competitivi);
Per le nuove generazioni il discorso è totalmente diverso, hanno spinto l'ego delle persone oltre ogni limite, i genitori usano i SUV in centro storico ed hanno il Samsung senza saperlo usare ed i figli vivono in videogiochi MMO, spendendo centinaia di euro, al solo scopo di sfamare quel mostro che è in ognuno di noi e si chiama EGO.
Si ma è un discorso condivisibile ma applicabile a qualsiasi cosa
Gli uomini primitivi sfamavano l'ego riportando alla caverna un pesce più del vicino o costruendo una capanna o palafitta più bella dell'altro
Un bambino riporta alla mamma un mazzettino di fiori più grande di quello dell'amico e già il bimbo si sente più felice soddisfatto di aver fatto un regalo più grande dell'altro
insomma il gioco è solo uno degli infiniti modi di soddisfare il proprio io
Dire che gli appassionati di videogiochi oggigiorno hanno cambiato gusti perchè amano di più questi giochi è come dire che il gusto degli appassionati di musica è cambiato perchè i Tokyo Hotel e Lady Gaga vendono paccate di dischi.
I gusti non sono cambiati, semplicemente si è creato un nuovo pubblico, più generalista e meno fidelizzato al settore, che fa massa con grandi numeri di vendita ma che, proprio perchè non appassionato a tutto tondo, ma fidelizzato a uno o due brands in particolare, non è un buon target per il mercato di settore in generale in quanto compra mediamente meno titoli di un appassionato.
Ovviamente è la manna dal cielo per software houses come Activision-Blizzard o Electronic Arts, ma se il mercato si orientasse del tutto a questo tipo di gioco trascurando il single player, che attira il grosso degli hardcore gamers, morirebbero 4/5 delle aziende di settore. Al mercato non servono solo milioni di persone che comprano 2 iterazioni degli stessi 2 o 3 giochi ogni anno, gli servono utenti fidelizzati che comprano 10 o 12 brands differenti.
In ogni caso se andiamo a guardare ai dati di vendita, titoli prevalentemente o del tutto single player come Assassin's Creed, Hitman, Far Cry 3, Skyrim, Dishonored, Sleeping Dogs, Resident Evil, Super Mario, ecc, ecc... hanno venduto ottimamente.
Dire che gli appassionati di videogiochi oggigiorno hanno cambiato gusti perchè amano di più questi giochi è come dire che il gusto degli appassionati di musica è cambiato perchè i Tokyo Hotel e Lady Gaga vendono paccate di dischi.
I gusti non sono cambiati, semplicemente si è creato un nuovo pubblico, più generalista e meno fidelizzato al settore, che fa massa con grandi numeri di vendita ma che, proprio perchè non appassionato a tutto tondo, ma fidelizzato a uno o due brands in particolare, non è un buon target per il mercato di settore in generale in quanto compra mediamente meno titoli di un appassionato.
Ovviamente è la manna dal cielo per software houses come Activision-Blizzard o Electronic Arts, ma se il mercato si orientasse del tutto a questo tipo di gioco trascurando il single player, che attira il grosso degli hardcore gamers, morirebbero 4/5 delle aziende di settore. Al mercato non servono solo milioni di persone che comprano 2 iterazioni degli stessi 2 o 3 giochi ogni anno, gli servono utenti fidelizzati che comprano 10 o 12 brands differenti.
In ogni caso se andiamo a guardare ai dati di vendita, titoli prevalentemente o del tutto single player come Assassin's Creed, Hitman, Far Cry 3, Skyrim, Dishonored, Sleeping Dogs, Resident Evil, Super Mario, ecc, ecc... hanno venduto ottimamente.
sinceramente io ho dato per scontato quello che dice l'autore dell'articolo, perché non sono sicuro di aver provato le sue stesse sensazioni e ho un'esperienza limitata del gioco online. mai nessun GDR online, solo single player, esperienze sporadiche di fps online, e devo dire che se fatti bene sono piuttosto divertenti dopo un po'. e giochi di corsa, e qui devo dire che dopo trakmania e race e rfactor non ho più fatto una corsa contro il computer. è diverso ma non è solo la sfida maggiore a mio avviso.
credo che alla fine molto sia dato dai nostri preconcetti, e dalle nostre sensazioni quando abbiamo provato una cosa e l'altra. piuttosto che da una vera analisi oggettiva gioco per gioco di quello che può dare single player e gioco online. per me sono cose diverse e uno tende ad andare dove s'è divertito di più perché pensa che sarà così anche in futuro ma non è detto, spesso è pieno di bimbiminkia che fanno gli scemi e girano contromano. la gara che va bene invece fornisce grandi emozioni che IA non può dare. l'online amplifica nel bene e nel male. il single player è pilotato e normalizzato
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