Path of Exile: Diablo sta per morire, e non per mano di un Nephilim

Path of Exile: Diablo sta per morire, e non per mano di un Nephilim

Il guanto di sfida all’ultima iterazione della celebre serie di Action RPG di Blizzard arriva da una produzione indie neozelandese, completamente free. Abbiamo provato per voi la versione beta e questo è l’approfondito resoconto della nostra esperienza.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Quando gli esiliati sono più d'uno

Analizziamo ora le feature multiplayer, che per i titoli di questo genere sono di primaria importanza, non solo perché possono amplificarne enormemente la longevità, ma soprattutto perché consentono il maggior grado di divertimento.

Path of Exile offre la classica possibilità di giocare l'intera avventura in compagnia (fino a 6 giocatori), l'opportunità di sfidare in arene dedicate gli altri utenti registrati, in deathmatch singoli o di squadra, e il sistema delle League.

Multiplayer PvE
Per ciascuno degli Atti di gioco, nel centro città avremo a disposizione una noticeboard, che elenca le partite pubbliche attualmente disponibili a cui possiamo unirci, e che ci consente di creare la nostra partita personalizzata, sia aperta al pubblico, sia privata e dedicata solo ai nostri amici. Ero ansioso di sperimentare la modalità multiplayer, che per certi versi è la componente più delicata e complessa da implementare, e rischia di diventare un difetto molto penalizzante (ne sa qualcosa Torchlight II).

L'esperienza del gioco in cooperativa di Path Of Exile è assai gratificante. Ritrovarsi in sei giocatori che castano skill differenti nello stesso momento è sempre intenso, il ritmo di gioco (vista la maggior difficoltà dei nemici in multiplayer) è sempre frenetico: inoltre la qualità del loot che aumenta nelle partite multiplayer rappresenta un incentivo enorme a preferire il gioco in compagnia rispetto a quello in solitaria.

Purtroppo dobbiamo rilevare che non siamo rimasti molto soddisfatti dal sistema di matchmaking, e cercheremo di spiegarlo con un esempio. Vaal, boss del secondo Atto: è un osso molto duro, soprattutto se si tenta di affrontarlo da solo e con un personaggio non ben farmato o equipaggiato. Dopo qualche tentativo fallito, abbiamo cercato di unirci ad una partita pubblica per affrontarlo in compagnia, e qui sono iniziate le dolenti note. Prima di tutto anche se ci uniamo ad un party, si fa fatica a capire quante persone siano effettivamente presenti, visto che vedremo su schermo le icone degli altri giocatori solo quando saranno nella nostra stessa mappa.

Seconda pecca è la difficoltà di unirsi agli altri: in mancanza dei vessilli di Diablo III nel centro cittadino, in mancanza della possibilità di unirsi ad una missione di gioco specifica, l'unico modo per raggiungere altri giocatori è che questi ci aprano un portale di teletrasporto: questo spiega perché, nelle partite pubbliche, fino troppo spesso vedrete suppliche in chat che chiedono la disperata apertura di un portale.

Terzo difetto è il mancato invito per le boss battle: nel nostro esempio, ci è capitato un numero innumerevole di volte di arrivare alla mappa finale con il boss già sconfitto, ma senza per questo avere la possibilità di passare al terzo atto! Quindi ci ritrovavamo con una quest aperta senza la possibilità di chiuderla o di andare comunque avanti! Dopo decine di tentativi falliti per arrivare alla boss battle in una partita pubblica aperta, l'unico modo per risolvere l'impasse è stato quello di creare una nostra partita, con tanto di portale già aperto per la mappa finale, attendere qualche secondo l'arrivo di giocatori e iniziare la gratificante sfida.

Ultima caratteristica che ci piace di meno è il loot competitivo, ovvero gli oggetti droppati dai nemici sono (come da gestione vecchio stampo) visibili a tutti i giocatori, quindi i mouse più veloci si beccano gli oggetti migliori. Sempre facendo riferimento all'esempio sopracitato, al termine dello scontro con Vaal: (mal) abituati al loot dedicato per singolo giocatore dopo mesi e mesi di Diablo III, mentre stavamo visualizzando le caratteristiche di uno degli oggetti droppati, ci siamo ritrovati praticamente senza nessun oggetto rimasto a terra, nemmeno uno spillo, tutto ripulito dalle cinque locuste bibliche!!! D'altronde il drop è sempre stato condiviso in questo genere, e quando si gioca tra amici, oltre a farsi delle gran risate (c'è sempre l'amico che è costantemente il più scarso a giocare, ma quando si tratta di fregare il loot agli altri è il master assoluto) poi ci si scambia il loot in maniera cooperativa. E' anche vero però che il drop dedicato è una sana invenzione di Blizzard, che minimizza le discussioni e le baruffe, e che comunque non toglie la possibilità di fare scambi o condivisioni di squadra: dunque per queste ragioni preferiamo annoverare questo ultimo aspetto tra le caratteristiche che ci sono piaciute meno a titolo squisitamente soggettivo.

Ci teniamo a sottolineare che non stiamo parlando della versione finale, ma di una beta, quindi ci sono tutti i margini per migliorare e Grinding Gear Games si sta dimostrando molto attenta alle critiche e ai suggerimenti del proprio pubblico.

Multiplayer PvP
Fin dalla versione beta, i programmatori di Path of Exile hanno voluto offrire ai propri utenti la possibilità di fronteggiarsi l'uno contro l'altro. In questa fase di open beta, tra i topic di discussione con Greust, il guerriero Azmeri presente nell'accampamento del secondo Atto, c'è il PvP disponibile in modalità "1 contro 1" e "3 contro 3". Partecipando ad un match PvP si viene trasferiti in un'arena dedicata, dove gli avversari sono ai due lati opposti della mappa. Dovranno raggiungersi e scontrarsi con tutte le skill che hanno a disposizione, ed eliminare fisicamente gli avversari entro un tempo prestabilito per ciascuno dei 5 round a disposizione. Vince chi conquista il maggior numero di punti, e lo sviluppatore sta ancora oggi lavorando sui premi che saranno assegnati ai vincitori nella versione finale.

Premettendo che non sono un fan sfegatato di questo tipo di modalità che trovo molto fine a se stessa (riservandomi il giudizio finale a quando saranno introdotti i premi...), trovo molto più interessante il sistema delle Leghe, l'altra modalità PvP presente in Path of Exile.

Quando creiamo un personaggio, potremo scegliere il tipo di Lega di cui farà parte, e in questa fase di open beta sono disponibili solo le leghe Default (modalità standard classica) e Hardcore (modalità standard hardcore, in cui se il personaggio muore, resuscita nella lega Default). Ma Grinding Gear Games ha annunciato una serie di nuove opzioni, che costituiranno ladder dedicate, ciascuna con particolari regole di gioco e durata prestabilita:
- Cut-throat League: ogni giocatore potrà entrare in una partita aperta sullo stesso ladder da un altro giocatore e tentare di ucciderlo per rubagli tutti gli oggetti;
Ironman League: nessun NPC venditore e nessuna rigenerazione mana,  per una maggiore difficoltà e favorire il gioco di squadra;
- Attrition League: ladder di breve durata dove i giocatori con i ranking più bassi vengono eliminati ad intervalli regolari;
- Paid League: al prezzo di una piccola tassa, i giocatori potranno definire una propria lega privata, scegliendo a piacimento i propri modificatori di regole.

L'idea è quella di offrire sfide a tempo e modalità speciali, espressamente pensata per i giocatori più esperti, che in caso di vittoria, potranno tornare nella lega standard con il bottino conquistato. Sicuramente si tratta di una possibilità ulteriore dell'offerta di gioco, che valorizzerà ancor di più il titolo, soprattutto a beneficio della longevità.

 
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