Devil May Cry: reinventare Dante...all'italiana
Abbiamo provato i primi livelli di gioco del nuovo reboot di Devil May Cry, ridisegnato dall'artista italiano Alessandro Taini, che si è ispirato a Caravaggio. Ecco le nostre sensazioni sull'hack and slash beat 'em up che arriverà il 15 gennaio su PlayStation 3 e Xbox 360, e successivamente su PC.
di Stefano Carnevali pubblicato il 27 Novembre 2012 nel canale VideogamesXboxPlaystationMicrosoftSony
Sensazioni dal passato, ma più potenti
Pad in mano, si è letteralmente bombardati dal mondo del nuovo DMC. Il gioco è estremamente aggressivo, sia dal punto di vista visivo, sia da quello sonoro. E’ in particolare il Limbo a stupire: lo scenario si fa molto più complesso (muta in continuazione, le sue componenti sono attive e ostili, gli effetti di luce e sfocatura sono onnipresenti e molto articolati) e della musica techno martella le nostre orecchie, perfetta per sottolineare ogni scontro.
I combattimenti si articolano similmente a come la serie ci ha abituato: in un mix di evoluzioni mirabolanti, dovremo avere ragione di orde di aggressivi demoni attraverso l’uso combinato di spada e pistole, cercando di essere al contempo spregiudicati e stilosi. Rispetto ai precedenti capitoli della saga, salterà immediatamente all’occhio un’accresciuta facilità delle nostre imprese. Caratteristica di DMC, infatti, era la salute cedevole dell’eroe che – non appena sfiorato da un nemico, anche di bassa lega – perdeva grandi quantità di energia vitale. Il tutto in clamorosa antitesi con l’indistruttibilità messa in mostra da Dante nelle cut-scene.
Adesso non è più così: i nemici fanno molto meno male, Dante è decisamente più devastante. Un bene? Un male? Certo il tutto risulta molto più coerente. Però sorge qualche dubbio sull’effettivo livello di sfida che il gioco potrà rappresentare. Anche perché, giocando un intero capitolo a livello normale, non siamo mai stati a ‘rischio morte’ e, fatto ancora meno positivo, abbiamo avuto ragione del boss di fine livello con sconcertante facilità. Certo, questo è solo un appunto legato a una prova temporalmente limitata. Ma è bene segnalare la cosa.
Per il resto, DMC diverte come ai bei tempi. Come detto, la struttura ‘cuore’ del gioco è piuttosto simile al passato, ma sembra che tutto sia stato ‘snellito’, rendendo anche le evoluzioni più articolate gestibili con precisione dal giocatore (similmente a quanto visto in Dante’s Inferno, laddove – a fronte, magari, di combo leggermente meno coreografiche – l’utente sapeva sempre cosa fare e come farlo).
Insomma, il prodotto è artisticamente da urlo, narrativamente curioso e ludciamente divertente. Tecnicamente, nei livelli di gioco, non si notano evidenti passaggi a vuoto. Qualcosa da rivedere, invece, nelle cut-scene.
Dal 20 novembre, DMC è disponibile in formato demo su PlayStation 3 e Xbox 360. Il gioco completo sarà nei negozi il 15 gennaio sempre nei formati PlaySattion 3 e Xbox 360, mentre su PC arriverà successivamente.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosulla carta sembra un capolavoro assoluto!
ma cavolo quel personaggio non è dante, imho meglio quello passato il figlio di sparda ribelle e assurdo che si magna una pizza mentre combatte un orda di demoni senza farne cadere neanche un pezzo e che per divertimento fà air surf sopra una testata missilistica intercettata a bruciapelo
non so questa nuova veste grafica pare troppo "normale" per un pg come dante, brutta anche la facilitazione del gioco dmc non è mai stato un gioco amichevole ed era difficile da masterare, era anche il bello di quel gioco
ma cavolo quel personaggio non è dante, imho meglio quello passato il figlio di sparda ribelle e assurdo che si magna una pizza mentre combatte un orda di demoni senza farne cadere neanche un pezzo e che per divertimento fà air surf sopra una testata missilistica intercettata a bruciapelo
non so questa nuova veste grafica pare troppo "normale" per un pg come dante, brutta anche la facilitazione del gioco dmc non è mai stato un gioco amichevole ed era difficile da masterare, era anche il bello di quel gioco
se fanno le cose fatte bene, basterà impostare un livello di difficoltà più alto...
non avendo giocato ai precedenti, tranne pochi livelli del 4 (che non mi è piaciuto...), non faccio confronti, quindi ben venga chiunque, basta sia fatto bene!
A parte questo, quando ho letto questa frase il mio interesse è salito a palla: "La nuova metropoli è un agglomerato di stili decisamente europei: a seconda del quartiere si riconosceranno spaccati di Genova, di alcune città inglesi o tedesche."
Non mi dispiacerebbe affatto maciullare orde di demoni in quartieri che ricalcano la mia città... Avete qualche screen esemplificativo, per capire fino a che punto si nota la somiglianza?
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