Port Royale 3: simulazione economica e territoriale nei Caraibi
Dopo diverse sessioni di gioco al nuovo gestionale di Gaming Minds Studios ecco il nostro giudizio definitivo. Ripropone alcune caratteristiche "vecchio stampo" all'interno di uno scenario Caraibico ottimamente ricostruito. Alcune recensioni lo hanno stroncato: Gamemag conferma questi giudizi?
di Rosario Grasso pubblicato il 30 Ottobre 2012 nel canale VideogamesConclusioni
Port Royale 3 è un gioco che è stato ampiamente bocciato dalla critica del settore. Non ci sentiamo, però, di confermare questa negatività, anche se rimane un titolo estremamente statico che, al di là di un restyling tecnico e di un nuovo scenario, conferma sostanzialmente la base gestionale di Patrician IV. Accadono pochissimi eventi dinamici, che oltretutto sono sempre troppo semplici, banali e ripetitivi, e questo fa in modo che il giocatore abbia la sensazione di ritrovarsi in un mondo che sta solamente aspettando il suo intervento per subire delle modifiche.
L'approccio iniziale al gioco, inoltre, è incredibilmente traumatico. L'interfaccia di gioco è tutto fuorché user-friendly, mentre il tutorial, statico come tutto il resto (praticamente dei filmati pre-confezionati), è noioso da seguire e criptico in alcune cose (preparatevi a cercare aiuti su internet o magari nella nostra recensione, dove potete trovare alcuni suggerimenti che potranno esservi utili). Devo dire, però, che una volta digeriti questi insegnamenti la struttura gestionale di Port Royale 3 sarà molto più accessibile e interessante.
Ma il vero limite di Port Royale 3 è che Gaming Minds Studios non ha ampliato la struttura di gioco rispetto ai suoi titoli precedenti, dando quasi l'impressione di non essersi dedicata a sufficienza al suo nuovo gioco e di essere stata approssimativa nel rifinire alcune componenti. Le città di base rimangono 33 come nei giochi precedenti e le risorse 20, il che potrebbe far nascere il sospetto che gli equilibri di gioco siano tarati su questi numeri e che non possano essere più alterati. Anche la mappa di gioco è piccola e, ciò, dopo qualche ora, porta il giocatore a conoscere fin troppo bene le caratteristiche e le potenzialità di evoluzione di ciascuna città.
La gestione della popolarità, che innaturalmente decresce se si comprano troppe merci dello stesso tipo dalla stessa città, e il fatto che non ci siano rivali sul piano commerciale rendono, inoltre, alcuni meccanismi controversi e poco realistici. Sostanzialmente anche se si ritorna in una città dopo tempo si vedranno ripercussioni solo in funzione del proprio operato, mentre pochissimi agenti esterni concorrono a cambiare ulteriormente le cose. Sono negativi anche la narrazione, le battaglie navali e il multiplayer, principalmente perché non è praticamente possibile trovare altri giocatori online.
Detto questo, vista la penuria di titoli del genere, ci sentiamo comunque di consigliare questo gioco, fatte le premesse del caso, agli appassionati di vecchia data di gestionali. Rientro in questa schiera, per cui posso tranquillamente dirvi che alla fine Port Royale 3 mi ha preso e mi ha coinvolto nel lungo periodo. Ha delle meccaniche generali solide che faranno la felicità di coloro a cui piace organizzare grosse compagnie e fitte reti di trasporti. Se i Tycoon vi sono piaciuti, insomma, anche Port Royale 3, pur con tutti i suoi limiti e la sua staticità, vi terrà incollati al monitor.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infomi sembra di capire che questo terzo capitolo non sia il massimo. io ho giocato al primo e mi era piaciuto, il secondo com'è?
Questo 3zo sembra praticamente una ri-edition senza aggiungere nulla di interessante, anzi alcune cose sono implementante addirittura peggio dei precedenti capitoli.
Dopo aver letto una cosa del genere perdo ogni interesse nel titolo; se c'è una cosa in cui PR era più efficace di Patrician, storicamente, era un'economia più semplicistica, lineare e statica a vantaggio di uno stile di gioco decisamente più orientato sul guerreggiare\cercare tesori. Se mi vengono a dire che è meglio il lato commerciale per me equivale a dire che è un gioco piatto, considerando che a quanto ho capito anche questo non ha cambiato le sue dinamiche rispetto ai due capitoli precedenti (in cui era enormemente semplice far soldi vendendo merci).
Purtroppo la sensazione comune a tutti questi giochi è appunto che tutto il mondo sia estremamente statico, incementato, un blocco granitico in attesa di essere frantumato dall'utente, ma che da solo resterebbere sempre li, fermo ed immobile.
Tra Patrician II e III (sostanzialmente identici, con il III che fa solo da grosso aggiornamento-miglioramento del II) ho perso centinaia di ore, per poi "stufarmi" una volta che i traffici commerciali raggiungevano dimensioni tali da diventare ingestibile anche con le rotte automatiche (troppe navi, troppe attività, troppe merci... BOOOOM!!!).
Port Royale II non l'ho mai appronfondito perchè la parte commerciale non la trovavo immersiva come in Patrician, inoltre il motore grafico usato non lo digerivo rispetto alla semplicistica, ma estremamente funzionale, grafica bidimensionale-isometrica di Patrician II e III.
Stesso motivo per cui a Patrician IV ho giocato pochissimo, odio totale verso la nuova impostazione grafica e di interfaccia, molto meno funzionale di quella di PIII.
Per me questo Port Royale III soffre di tutti i difetti dei precedenti giochi da cui deriva, e nulla è stato fatto per limitare questi difetti, il più grande l'enorme staticità del mondo, seguita a ruota dalle meccaniche commerciali che in più di un caso si rivelano troppo macchinose per portare a risultati positivi, con azioni da eseguire che oltre a esser poco realistiche sono noiose per il giocatore.
mi spiace leggere come frase di ingresso all'articolo "i giochi gestionali commerciali si avviano all'estinzione", ma purtroppo se Port Royale III deve rappresentare quel che oggi questo genere ha da offrire, ahimè, siam messi male...
Avrebbero dovuto fare qualcosa che ricordasse pesantemente I PIrati dei Caraibi secondo me, qualcosa che si concentrasse su cannonate, tesori e storie piuttosto che sul sistema commerciale. Che a dirla tutta a me 'sta storia delle due modalità di gioco non mi convince manco tanto...
Purtroppo la sensazione comune a tutti questi giochi è appunto che tutto il mondo sia estremamente statico, incementato, un blocco granitico in attesa di essere frantumato dall'utente, ma che da solo resterebbere sempre li, fermo ed immobile.
Tra Patrician II e III (sostanzialmente identici, con il III che fa solo da grosso aggiornamento-miglioramento del II) ho perso centinaia di ore, per poi "stufarmi" una volta che i traffici commerciali raggiungevano dimensioni tali da diventare ingestibile anche con le rotte automatiche (troppe navi, troppe attività, troppe merci... BOOOOM!!!).
Port Royale II non l'ho mai appronfondito perchè la parte commerciale non la trovavo immersiva come in Patrician, inoltre il motore grafico usato non lo digerivo rispetto alla semplicistica, ma estremamente funzionale, grafica bidimensionale-isometrica di Patrician II e III.
Stesso motivo per cui a Patrician IV ho giocato pochissimo, odio totale verso la nuova impostazione grafica e di interfaccia, molto meno funzionale di quella di PIII.
Per me questo Port Royale III soffre di tutti i difetti dei precedenti giochi da cui deriva, e nulla è stato fatto per limitare questi difetti, il più grande l'enorme staticità del mondo, seguita a ruota dalle meccaniche commerciali che in più di un caso si rivelano troppo macchinose per portare a risultati positivi, con azioni da eseguire che oltre a esser poco realistiche sono noiose per il giocatore.
mi spiace leggere come frase di ingresso all'articolo "i giochi gestionali commerciali si avviano all'estinzione", ma purtroppo se Port Royale III deve rappresentare quel che oggi questo genere ha da offrire, ahimè, siam messi male...
guarda ti quoto in pieno perché questa cosa avrei potuto scriverla io nel senso che anche io ho giocato soprattutto a Patrician 3, il 4 non mi è piaciuto per i tuoi stessi motivi, e per i tuoi stessi motivi non ho giocato moltissimo a PR2.
Anche la staticità di PR2 la condivido in pieno. in quel gioco basta aspettare che tanto il mondo intorno non crolla.
invece in Patrician 3 è tutta un'altra storia... se non imposti bene la partita, la strategia, le mosse giuste ecc. inizi ad andare in negativo con i soldi e non e esci più fuori.
ho ordinato PR3, ma l'ho preso per PS3.
Ho giocato e apprezzato Civilisation Revolution, ma siamo anni luce dalla profondità dei gestionali per PC
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