Perché non ci piacciono più gli strategici a turni?

Perché non ci piacciono più gli strategici a turni?

Xcom Enemy Unknown è stato un fulmine a ciel sereno: nessuno poteva immaginarsi che Firaxis Games sarebbe riuscita a catturare il fascino di un genere considerato morto e sepolto dalla maggior parte dei giocatori, e a offrire un prodotto che, in definitiva, è indirizzato a qualsiasi tipo di giocatore. Perché non ci interessa più questo tipo di gioco e non ne siamo più attratti?

di pubblicato il nel canale Videogames
 
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14 Commenti
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Drizzt24 Ottobre 2012, 10:00 #11
Sono basito. Sembra di leggere gli sproloqui di uno che vive in una realta' parallela.

Al di la' de "la mancanza di una certa verve creativa ed artistica" [nei giochi anni '90], che e' un giudizio ancora piu' allucinante in un articolo in cui fondamentalmente si dice che i giochi moderni sono tutti uguali ed appiattiti per un utenza di celebrolesi iperaccellerati...ma questo su che pianeta vive? Di strategici a turni ne escono a decine tutti gli anni, su tutte le piattaforme, e pure con un notevole successo. Come ****o si fa a scrivere un articolo sulla morte di un genere che e' vivo e vegeto e vende alla grande?
AleK24 Ottobre 2012, 18:42 #12
Originariamente inviato da: Phoenix Fire
guarda che non è solo il videogiocatore a essersi instupidito, io ho 24 anni e ho spesso a che fare con ragazzi più piccoli, sia come animatore e sia per ripetizioni e ho notato come il cervello sia diventato un optional per un 3/4 della gente, veramente sembra che la maggior parte dei genitori andrebbe frustata a sangue per come educa i figli e questi ultimi invece dovrebbero partire dall'asilo che tra logica e nozioni di base non so di cosa hanno più bisogno

Lungi da me il volerti contraddire, ma vorrei farti osservare che il tuo punto di vista è in parte viziato dal ruolo che rivesti. Come animatore e insegnante di recupero infatti, trovo difficile che tu possa entrare spesso in contatto con realtà diverse da quelle che descrivi. Poichè per quelli svegli semplicemente non sei necessario. Ed il proprio divertimento se lo creano autonomamente. E' parzialmente vero anche quel che scrivi circa una presunta resistenza dei genitori nel prendere seriamente la propria responsabilità di educatori. Ma riflettiamoci un attimo. Un tempo quando un bambino faceva qualcosa di sbagliato lo si sculacciava. Oggi non si può ed è giusto. Al di là della trasmissione del concetto di violenza come forma di risoluzione dei contrasti, abbiamo capito anche che è più sbrigativo dare una patacca piuttosto che fermarsi a riflettere col bambino e spiegare le cose. E questo in alcuni casi ho osservato che è proprio l'anello mancante. Manca la patacca, ma anche il ragionamento. Ora però prima di dare dei giudizi fermiamoci a riflettere su quanto sia difficile per molti genitori, affrontare il quotidiano stress e fatica nel proprio lavoro, e tornare a casa con l'energia e la concentrazione adatta ad educare. Un'attività che sicuramente solo un adulto equilibrato potrà svolgere con continuità. Credo che molti facciano appena quel che possono e in altri casi, quel che devono. Probabilmente il bambino crescerà come una tigre di gelatina, pensando di poter far tutto, per capire in età oramai adolescenziale che non è così. E da quì ecco alcuni dei difetti di comportamento che vengono spesso sottolineati quando si parla di giovani, ed esasperati come se questi fossero la condizione comune. Non è così, davvero. Conosco molti giovani di tutte le età, e molti di loro sono veramente disarmanti. Curiosi, attenti, ascoltatori e pieni di risorse e volontà. Giovani splendidi che diventeranno adulti di talento? Nessuno può averne la certezza ma posso ben sperare. Mi son permesso di pungolare l'autore dell'articolo perchè provo una naturale irritazione verso le generalizzazioni. Parlare con autorevolezza di un'argomento specifico richiede approfondimento e prospettiva. E quando questo risultato si basa su delle semplici riflessioni, è facile risultare superficiali. In sostanza credo che dovremmo sforzarci di non cadere nella fossa dei luoghi comuni, dove tutto sembra sempre essere immutabile.
Sono andato fuori tema parlando di educazione, ma non mi va di cancellare e volevo che capissi il mio punto di vista, anche se sono sicuro che non ti sarà di allevio.
Phoenix Fire25 Ottobre 2012, 00:15 #13
Originariamente inviato da: AleK
Lungi da me il volerti contraddire, ma vorrei farti osservare che il tuo punto di vista è in parte viziato dal ruolo che rivesti. Come animatore e insegnante di recupero infatti, trovo difficile che tu possa entrare spesso in contatto con realtà diverse da quelle che descrivi. Poichè per quelli svegli semplicemente non sei necessario. Ed il proprio divertimento se lo creano autonomamente. E' parzialmente vero anche quel che scrivi circa una presunta resistenza dei genitori nel prendere seriamente la propria responsabilità di educatori. Ma riflettiamoci un attimo. Un tempo quando un bambino faceva qualcosa di sbagliato lo si sculacciava. Oggi non si può ed è giusto. Al di là della trasmissione del concetto di violenza come forma di risoluzione dei contrasti, abbiamo capito anche che è più sbrigativo dare una patacca piuttosto che fermarsi a riflettere col bambino e spiegare le cose. E questo in alcuni casi ho osservato che è proprio l'anello mancante. Manca la patacca, ma anche il ragionamento. Ora però prima di dare dei giudizi fermiamoci a riflettere su quanto sia difficile per molti genitori, affrontare il quotidiano stress e fatica nel proprio lavoro, e tornare a casa con l'energia e la concentrazione adatta ad educare. Un'attività che sicuramente solo un adulto equilibrato potrà svolgere con continuità. Credo che molti facciano appena quel che possono e in altri casi, quel che devono. Probabilmente il bambino crescerà come una tigre di gelatina, pensando di poter far tutto, per capire in età oramai adolescenziale che non è così. E da quì ecco alcuni dei difetti di comportamento che vengono spesso sottolineati quando si parla di giovani, ed esasperati come se questi fossero la condizione comune. Non è così, davvero. Conosco molti giovani di tutte le età, e molti di loro sono veramente disarmanti. Curiosi, attenti, ascoltatori e pieni di risorse e volontà. Giovani splendidi che diventeranno adulti di talento? Nessuno può averne la certezza ma posso ben sperare. Mi son permesso di pungolare l'autore dell'articolo perchè provo una naturale irritazione verso le generalizzazioni. Parlare con autorevolezza di un'argomento specifico richiede approfondimento e prospettiva. E quando questo risultato si basa su delle semplici riflessioni, è facile risultare superficiali. In sostanza credo che dovremmo sforzarci di non cadere nella fossa dei luoghi comuni, dove tutto sembra sempre essere immutabile.
Sono andato fuori tema parlando di educazione, ma non mi va di cancellare e volevo che capissi il mio punto di vista, anche se sono sicuro che non ti sarà di allevio.


contraddici pure, se ben spiegata ogni opinione aiuta a riflettere, come animatore sto a contatto con un centinaio di ragazzini (diciamo a rotazione annuale ) e le percentuali di ragazzini un minimo "normali" è sempre bassa, il luogo comune "generazione facebook" almeno per le mie conoscenze da bambini a coetanei è abbastanza vicino alla realtà.
Come dici tu, di gente che da l'impressione di avere un roseo futuro ne incontro, ma a conti spannometrici non superano mai il 20% delle mie conoscenze che spaziano comunque dai 4 ai 30 anni, quindi sempre fascia "giovane".
per il discorso genitori, ti racconto un piccolo aneddoto per farti capire
Abbiamo organizzato nello spiazzale dietro la chiesa del mio quartiere una festa che partiva dalla mattina (dopo catechismo), pranzo al sacco e pomeriggio insieme.
Quel giorno fece il diluvio universale e, non avendo una grande struttura coperta, abbiamo dovuto trasferirci in un salone in cui a stento entravamo tutti. Li abbiamo fatti mangiare scoprendo che una buona metà del gruppo (erano 130 ragazzini circa in totale) non avevano il pranzo, non potendo farli morire di fame gli abbiamo dato i nostri panini e poi siamo andati a fare spese all'alimentari vicino. Tutto questo con fuori che pioveva e i genitori che
1)non hanno preparato il pranzo
2)nonostante fossero della zona e quindi sapendo che non eravamo attrezzati per stare sotto la pioggia, non si sono neanche presi la briga di controllare se magari i bambini stavano al riparo o se dovevano essere riportati a casa. Ricordo che veramente c'era una tempesta fuori non 2 gocce tanto per dare fastidio
stelestele01 Novembre 2012, 20:57 #14
La stessa domanda del titolo dell'editoriale me la sono fatta io quando ho cercato a fatica uno strategico a turni per la ps3.
Io ho lasciato i videogiochi con il C64 e mi ricordo che giocavo con i miei amici (tutti adesso quarantenni) per es. a DEFENDER OF THE CROWN
http://it.wikipedia.org/wiki/Defender_of_the_Crown
per citare solo il primo che mi viene in mente.

Quando grazie a mio figlio di 8 anni è arrivata a casa nostra la ps3 un anno fà... quella di riuscire molto a fatica a trovare un gioco strategico a turni è stata una tra le tante sorprese che ho avuto. Quando sono riuscito a trovare in un gamestop civilization revolution a 15 euro mi ci sono fiondato e l'ho dovuto letteralmente strappare di mano al commesso (che sembrava incredibilmente intenzionato a NON darmelo!). Dopo ho passato molte ore su questo gioco con mio figlio e ci siamo divertiti molto.

E' vero, quando avevo io il pad lui sbuffava e accelerava il ritmo, la differenza si percepiva netta anche quando lo aveva lui che ha secondo me un approccio più superficiale e accelerato. Un'altra differenza è che ad es. io la prima volta ho ottenuto una vittoria con l'obbiettivo 'culturale' e lui militare. Lui poi continua a cercare quell'obbiettivo e io fatico a spingerlo a provare anche quella 'scientifica', economica....

Le considerazioni dell'editoriale sono condivisibili: cambiamo noi e cambiano le generazioni. Fatico a mostrare che con le carte non si fà solo la collezione ma ci si gioca (ed è molto più divertente)! Io ho adorato Magic, Risiko, addirittura Axis and Allies... ho passato così tante ore su questi giochi startegici a turni e sono state stupende! Certo il media elettronico è diverso, più veloce, ma il genere può continuare a farsi notevolmente apprezzare... da TUTTI, sono daccordo con Rosario.

Dopo aver letto la sua recensione mi sono subito scaricato la demo. A causa di una non mia particolare predilezione dell'ambientazione futuristica e di una mia passione per quella fantasy classica alla D&D (altro gioco nel mio cuore) senza la recensione non l'avrei forse scaricata e invece mi sono divertito moltissimo e mio figlio è stato rapito e mi stà martellando. Io cerco di resistere e aspettare di trovare una copia usata... ma sarà dura!

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