Lego Harry Potter: la conclusione della saga, in ottica Lego

Lego Harry Potter: la conclusione della saga, in ottica Lego

Traveller’s Tales porta in scena anche la seconda parte della saga ideata da J.K. Rowling. Ancora una volta si deve risolvere ampie sezioni puzzle, scovare e ricostruire oggetti, andare a caccia di collezionabili. I filmati d’intermezzo ripercorrono le sequenze originali già presenti nei film, con un immancabile tocco di humour.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

La cooperativa non manca mai: ad ognuno il suo compito

Le formula adottata rimane la medesima, già impiegata nel precedente capitolo e apprezzata anche nelle altre incarnazioni del franchise. Il fulcro centrale del gioco è infatti rimasto sostanzialmente invariato nel corso degli anni, pur introducendo di volta in volta elementi che fossero ovviamente in linea con quella che era la saga d’ispirazione. Nel caso del giovane mago occhialuto lo strumento fondamentale non poteva che essere rappresentato dall’uso della bacchetta magica e da varie tipologie d’incantesimo.

Ancora una volta si inizia l’avventura godendo di un’unica abilità di base, cui se ne aggiungeranno molte altre, livello dopo livello. Tra gli incantesimi troviamo una serie di vecchie conoscenze, come ad esempio ‘Lumus’ o ‘Expecto Patronum’, mentre i vari personaggi che si avvicendano al fianco di Harry possono sfruttare una serie di abilità peculiari, che li differenziano gli uni dagli altri. Ermione ad esempio può sfruttare il proprio gatto per scavare in determinate zone della mappa o per raggiungere punti e oggetti diversamente preclusi, mentre Ron può trasferire la luce da una lanterna all’altra tramite il ‘Luminatore’.

Al di là delle abilità magiche esistono poi delle competenze specifiche di altro genere, che possono variare dall’interazione con alcuni oggetti dello scenario all’impiego di determinate qualità. Se Harry si può avvalere all’occorrenza del mantello dell’invisibilità, Hagrid può sfruttare la sua forza per aprire forzieri e tirare leve diversamente inutilizzabili. E ancora, mentre Silente riesce a spostarsi in vari luoghi tramite l’uso di alcune piattaforme, Ron e gli altri membri della famiglia Weasley hanno accesso a delle scatole magiche, contenenti fuochi d’artificio e altre simpatiche amenità, indispensabili in alcuni casi per proseguire con successo nella missione.

Le meccaniche collaborative rimangono uno dei punti chiave del gioco, che offre il meglio di sé proprio in quei momenti in cui lo si condivida con qualche amico. Molte situazioni richiedono lavoro di squadra, necessitando ad esempio che un giocatore salga su una piattaforma mentre un altro si serve della bacchetta magica per muoverla e condurre l’alleato verso un’area dello scenario diversamente non raggiungibile. Peraltro, ancora una volta, non vi è nulla che non possa essere fruito senza problemi anche da un singolo utente, selezionando alternativamente i vari protagonisti o affidando alcune azioni al controllo della CPU.

Nel gioco capita in rare occasioni di affrontare altri maghi, ma le poche sequenze di battaglia si suddividono in due modalità differenziate. La prima è il combattimento 1vs1, nel quale si deve entrare in un’area circolare e ingaggiare il proprio nemico scegliendo l’adeguato incantesimo, indicato dalla differente colorazione del perimetro. Solamente con l’attacco corretto è infatti possibile ingaggiare l’avversario e fargli perdere progressivamente salute, fino a sconfiggerlo. Il secondo sistema di combattimento invece riguarda il lancio di oggetti. In questi casi verrà scagliato del materiale verso il giocatore, ma solamente i pezzi di colore viola possono essere bloccati tramite i poteri magici e rispediti con forza verso il mittente, indebolendolo.

Gran parte degli elementi che abbiamo elencato erano già disponibili nel precedente capitolo, tuttavia Traveller’s Tales ha ulteriormente rinnovato il materiale con cui è permesso interagire, ampliando anche le dimensioni delle mappe e rendendo gli scenari maggiormente estesi ed esplorabili. Peraltro, soprattutto nella prima parte dell’avventura, incentrata ancora in larga parte in quel di Hogwarts, si sperimenta un elevato backtracking e si ripercorrono a più riprese aree già visitate in precedenza. La situazione cambia nella seconda parte, laddove – esattamente come nei libri e nei film – la scena si concentra lontano dalla scuola di magia, conducendo Harry e i suoi alleati dapprima in fuga dagli assalti delle forze oscure e infine sulle tracce dei sette Horcrux contenenti frammenti dell’anima di Voldemort.

 
^