NHL 12: welcome to Los Angeles, California, it's hockey time!

NHL 12: welcome to Los Angeles, California, it's hockey time!

Recensione dell'ultima versione di NHL, una delle serie di simulazione sportiva più riuscite in senso assoluto. Nuovo motore fisico per gli impatti e per la gestione del disco, intelligenza artificiale rivista e inedite modalità di gioco sono le principali novità di questa edizione 12 ma, ve lo assicuriamo, non sono gli unici spunti di interesse.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Le regole del gioco e le migliorie sul piano della fisica

La principale difficoltà nell'hockey sul ghiaccio riguarda il mettere la palla in rete. Ci sono sempre pochi spazi e le sagome dei portieri coprono quasi interamente la superficie della porta. Chi attacca quindi deve pensare a sfiancare l'avversario, mettendolo in condizioni di perdere il controllo della squadra. Bisogna inoltre ingannare il portiere con veloci cambi di gioco e manovre inaspettate una volta che si è a ridosso della porta.

Ovviamente c'è poi il discorso equilibrio. I pattini e il ghiaccio impediscono di avere controllo totale sulle condizioni di equilibrio degli atleti, il che porta a continui contatti fisici e alla perdita di stabilità sulla superficie ghiacciata. Chi gioca, inoltre, deve prestare attenzione alle caratteristiche degli atleti simulati: se un pattinatore è mancino, ad esempio, avrà difficoltà a tirare se il disco si trova sulla sua parte destra, e viceversa.

In queste condizioni si può causare un'ulteriore perdita della stabilità, mentre cercare di fare delle azioni che non tengono conto delle leggi della fisica porta a risultati imprevisti. Ad esempio si può rompere lo stesso bastone con cui si interagisce con il disco o finire violentemente contro le vetrate, distruggendole, o trascinare via la porta, che non è saldamente ancorata a terra.

Il tutto è magistralmente simulato dalla fisica del gioco, notevolmente migliorata in questa nuova edizione grazie al cosiddetto Full Contact Physic Engine. Questa tecnologia stravolge la simulazione della fisica rispetto ai precedenti giochi della serie, allineandosi all'Impact Engine di Fifa. I contrasti fra i corpi degli atleti sono adesso molto più realistici e ogni corpo si insinua appropriatamente fra i corpi degli avversari. La gestione avanzata degli impatti è presente in NHL da diverse versioni. Non si tratta, quindi, dello stesso livello di innovazione avuto quest'anno con Fifa 12, anche se la nuova tecnologia migliora ulteriormente questo aspetto della simulazione.

La fisica risulta migliore anche per quanto riguarda il disco, che adesso assume dei comportamenti estremamente realistici praticamente in tutte le situazioni di gioco. Ad esempio rimbalza verso l'alto se incontra sul suo cammino un detrito come lo può essere un bastone rotto rimasto a terra o scorre velocemente in maniera adeguata sulla balaustra se viene scagliato violentemente contro di essa.

Decisi miglioramenti ci sono poi all'intelligenza artificiale, già su valori estremamente soddisfacenti con le passati edizioni. Risulta ancora più affinato soprattutto il comportamento dei portieri, che coprono bene la porta ma sono soggetti a limiti umani nel caso di azioni estremamente rapide. Si fiondano sui dischi senza controllo e provocano il faceoff nelle situazioni più convenienti per la propria squadra.

Tornando alle regole, un altro aspetto a cui prestare attenzione è poi quello legato al fuorigioco. Sostanzialmente, in caso di possesso del disco si può oltrepassare la linea blu che delimita l'area avversaria solo se si è il giocatore più avanzato della propria squadra, il che obbliga a organizzare le azioni di attacco e di difesa a blocchi. Violare le regole porta al faceoff, in cui i due centravanti si sfidano a chi conquista per primo la palla lasciata cadere dall'arbitro. L'interruzione del gioco e i faceoff sono estremamente ricorrenti durante le partite di NHL, che risultano così frammentarie sia nella simulazione, che comunque accelera notevolmente i tempi morti, che nella realtà.

Certi tipi di interventi, come le trattenute, gli attacchi da dietro, gli sgambetti, o tenere il bastone troppo alto, sono puniti con la sospensione dell'autore del fallo per due minuti. Questo crea la cosiddetta situazione di powerplay, ovvero porta la squadra che subisce il fallo a giocare in superiorità numerica per due minuti (o più in caso di falli estremamente violenti). In queste condizioni le tattiche variano in maniera sensibile, e la squadra in inferiorità numerica non può fare molto di più che perdere tempo. A fine partita, inoltre, solitamente chi è in svantaggio tira fuori il portiere dalla porta e lo utilizza come skater supplementare, creando una nuova situazione di superiorità numerica all'interno di finali al cardiopalma come spesso accade negli sport americani.

 
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