L'esperienza mistica di Journey, dagli autori di Flower
Flower è il terzo lavoro di Thatgamecompany, approda in esclusiva su PlayStation Network nel 2009 e veicola un'esperienza del tutto particolare, nella quale tramite l’uso del Sixaxis si può guidare una progressiva e crescente scia di petali all’interno di scenari bucolici. La compagnia con sede a Los Angeles ritorna con un'esperienza di gioco altrettanto originale.
di Davide Spotti pubblicato il 29 Luglio 2011 nel canale VideogamesPlaystationSony
Considerazioni
Il primo impatto con Journey è stato molto interessante. Mi aspettavo qualcosa di diverso, di non convenzionale, e così è stato. Bisogna riconoscere come i ragazzi di Thatgamecompany stiano facendo tesoro dell’esperienza accumulata in questi anni.
Se da un lato flOw dimostrava di possedere del potenziale, pur non convincendo del tutto, con Flower è stato dimostrato quanto la forza di un’idea fuori dal coro possa rivelarsi vincente.
Journey sembra andare ancora oltre, riuscendo a mettere in campo un gameplay che sotto alcuni punti di vista si ricollega a forme tradizionali, pur conservando una moltitudine di prerogative che, come ho già evidenziato nei passi precedenti, lo rendono differente rispetto a qualunque altra produzione, sia sul versante retail che su quello prettamente arcade.
Definirlo semplicemente un videogame appare riduttivo. Si può forse parlare di forma d’arte? Difficile dirlo, gli stessi addetti ai lavori sono molto cauti nel voler caricare un medium relativamente giovane di così pesanti fardelli contenutistici. Quel che è certo è che Journey merita di essere seguito, per il tempo che ci separa dal lancio della versione completa e definitiva. Potrebbe valerne davvero la pena.
3 Commenti
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