Killzone 2: PS3 mostra finalmente i muscoli
Dopo quattro anni di attesa arriva finalmente Killzone 2, la killer application numero uno per PlayStation 3, almeno dal punto di vista grafico. Diamo uno sguardo al mondo di Killzone, al suo gameplay e alle sue caratteristiche tecniche.
di Stefano Carnevali pubblicato il 25 Febbraio 2009 nel canale VideogamesPlaystationSony
Grafica e sonoro
Menzione a parte merita il realismo con cui si muovono i soldati nemici, cosi come sono da sottolineare le animazioni degli stessi quando si accasciano, crivellati dai colpi. C’è sempre la sensazione di essere nel cuore di un’azione vera, pulsante: calcinacci che saltano dai muri, bossoli che ci attorniano, soldati che corrono in cerca di protezione. Il campo di battaglia è vivo, sempre. E poi ci sono vento e polvere.
Protagonisti assoluti dell’ecosistema di Helghan, vento e polvere ‘sporcheranno’ costantemente le nostre tute. Avvertiremo quasi la necessità di umettarci le labbra, ormai secche, così sovraesposte al clima ostile di Helghan. Killzone 2 gira su PlayStation 3 alla risoluzione di 720p. Il frame rate è stabile, il che contribuisce a rendere l’esperienza di gioco fluida e ampiamente godibile. L’unica perplessità potrebbe essere data da alcune texture, abbastanza “pixellose” se ci si avvicina molto.
Il motore grafico di Killzone 2 supporta l'antialias multisampling MSAA Quincunx. Il processore Cell è, inoltre, in grado di gestire, attraverso processi paralleli, la geometria dei mondi di gioco e le illuminazioni indirette. Secondo dati forniti da Guerrilla, alcuni mostri di Killzone 2 si compongono da un numero maggiore di poligoni di quelli impiegati in un intero livello del primo Killzone. Guerrilla ha presentato per la prima volta il suo sparatutto in prima persona all’E3 del 2005, ma poi ha impiegato altri 4 anni per portare a compimento lo sviluppo del gioco. Killzone 2 è la più costosa produzione legata all’industria dell’intrattenimento della storia dell’Olanda.
A sublimare il coinvolgimento c’è il comparto audio: se le musiche, per quanto pertinenti all’azione, si scordano facilmente, così non è per gli effetti sonori. Precisi quelli delle armi, convincenti quelli degli oggetti che si frantumano e buone le esplosioni. Non male anche il vociare del campo di battaglia che, per quanto non ricchissimo di frasi, restituisce una buona idea di concitazione.