Zuckerberg testimonierà nel processo che accusa Oculus di aver usato tecnologia rubata

Zuckerberg testimonierà nel processo che accusa Oculus di aver usato tecnologia rubata

Si tratta dell'azione legale intentata da Zenimax nei confronti di Oculus VR, acquisita da Facebook per 2 miliardi di dollari, e che vede come principale imputato John Carmack.

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Videogames
Oculus RiftBethesda
 

Il CEO di Facebook testimonierà nel processo tra Zenimax e Oculus VR nel corso della giornata di domani 17 gennaio. Si tratta di un processo potenzialmente esplosivo perché Facebook ha acquisito nel 2014 Oculus VR per 2 miliardi di dollari e ne ha fatto uno dei suoi asset principali.

La guerra tra Zenimax e Oculus, iniziata due anni fa, è recentemente culminata in un processo pubblico con giuria iniziato presso il Tribunale di Dallas lo scorso 9 gennaio. Zenimax chiede adesso a Facebook danni per 2 miliardi di dollari, ovvero la stessa cifra che il noto social network ha pagato per assicurarsi la tecnologia Oculus.

Oculus Rift

Che scaturirebbe, secondo il produttore di videogiochi che possiede Bethesda Softworks, da un furto, perpetrato da John Carmack nel momento del passaggio da Bethesda a Oculus.

Subito dopo la testimonianza di Zuckerberg ci sarà quella del co-fondatore di Oculus VR Palmer Luckey. Per lui si tratterà della prima apparizione pubblica dopo aver ammesso di aver sostenuto la campagna elettorale di Donald Trump con importanti investimenti. Luckey ha fatto parte di un gruppo politico che ha creato e diffuso meme denigratori nei confronti di Hillary Clinton. John Carmack, invece, ha già testimoniato all'apertura del processo lo scorso 10 gennaio.

Zenimax accusa Carmack, uno dei principali guru del mondo dei videogiochi per aver fondato id Software e aver creato capolavori indimenticati come DooM e Quake, e altri 5 ex-impiegati di Bethesda, di aver condiviso informazioni confidenziali che Oculus ha poi usato per le basi dei suoi software di realtà virtuale.

Uno dei legali di Zenimax, Tony Sammi, ha definito l'acquisizione di Oculus da parte di Facebook come "uno dei maggiori colpi nella storia della tecnologia" durante la sua testimonianza davanti al giudice lo scorso 10 gennaio.

Facebook, invece, sostiene che le accuse di Zenimax sono infondate e che la società che possiede Bethesda agisce così solo per non essere riuscita ad acquisire Oculus prima di Facebook. "Oculus e i suoi fondatori hanno investito una considerevole quantità di tempo e denaro perché ritengono che la realtà virtuale possa cambiare il nostro modo di interagire e comunicare", ha detto un portavoce di Oculus. "Siamo delusi dal fatto che un'altra azienda stia sostenendo un contenzioso per acquisire il merito di aver creato la tecnologia anche se non ha avuto la pazienza, la visione e le competenze per svilupparla".

Anche Brendan Iribe e altri dipendenti chiave di Oculus testimonieranno nei prossimi giorni. Dovranno chiarire le modalità dell'acquisizione da parte di Facebook, spiegare come il visore Oculus Rift è stato creato e rivelare i termini dell'accordo di Carmack con Zenimax. Al di là di questi dettagli, il resto di quanto emerso nel corso del processo viene mantenuto sotto segreto da parte del giudice.

Al di là di queste notizie, nelle ultime settimane Oculus sta modificando l'organigramma dirigenziale, come abbiamo già visto qui. Iribe non è più il CEO della compagnia e la posizione di Luckey non è stata ancora chiarita. Facebook, oltre ai 2 miliardi per la tecnologia Oculus, ha stanziato 800 milioni in premi ai dipendenti allo scopo di tenerli legati alla compagnia. Nei casi di acquisizioni come quella di cui stiamo parlando, solitamente i premi vengono riscossi dopo circa 2 anni dal momento dell'acquisizione. Proprio il periodo di tempo che è passato dal momento dell'operazione orchestrata da Facebook.

Secondo l'ultima versione delle denunce di Zenimax, negli ultimi giorni di lavoro per Zenimax Carmack avrebbe portato con sé migliaia di documenti, prelevandoli da uno dei computer dell'azienda tramite una memoria USB. Inoltre, dopo aver ufficialmente abbandonato il lavoro, Carmack sarebbe ritornato negli uffici di Zenimax per recuperare una delle unità di sviluppo per le nuove tecnologie di realtà virtuale. Altri dettagli sul contenzioso tra Zenimax e Carmack si trovano qui.

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