Come cambia Oculus dopo le dimissioni di Brendan Iribe da CEO
Brendan Iribe ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Oculus VR e si occuperà del team PC VR interno a Facebook. Che conseguenze avrà la decisione sulle altre posizioni dirigenziali in Oculus?
di Rosario Grasso pubblicata il 19 Dicembre 2016, alle 09:56 nel canale VideogamesOculus RiftFacebook
Brendan Iribe, co-fondatore di Oculus VR insieme a Palmer Luckey, da qualche giorno non è più il CEO della compagnia che ha fondato quattro anni fa a Irvine, in California. Le dimissioni di Iribe rientrano in un più ampio piano di ristrutturazione della compagnia, con una maggiore enfatizzazione sulla separazione tra componente mobile e PC VR.
Iribe, quindi, guiderà la nuova divisione PC VR interna a Facebook, mentre Jon Thomason, che è stato VP of Engineering di Qualcomm per cinque anni e VP of Mobile Shipping di Amazon prima di entrare a far parte dei ranghi di Oculus, dirigerà la divisione mobile. Iribe e Thomason, insieme a Mike Schroepfer, CTO di Facebook, avranno come punto di riferimento una nuova figura centrale che prenderà le redini dell'intera Oculus VR e che sarà annunciata prossimamente.
Questa riorganizzazione arriva subito dopo il lancio dei controller Oculus Touch e soprattutto dopo le notizie sulle deludenti vendite dei visori VR in questa fase di lancio.
Rimane, inoltre, poco chiaro il futuro di alcune figure cruciali di Oculus VR. Nate Mitchell, VP of Product, rimarrà nel gruppo dirigenziale di Oculus Rift. Mentre il guru della VR, Michael Abrash, ex-Valve, andrà nella divisione PC VR insieme ad Iribe. Non ci sono dettagli, invece, su John Carmack, CTO, e Michael Antonov, Chief Software Architect.
Così come non si hanno certezze su ciò che succederà all'altro co-fondatore, Palmer Luckey. "Rimane in Oculus e presto riveleremo altri dettagli sul suo ruolo futuro", ha detto un portavoce della compagnia a proposito dello stesso Luckey. La posizione del giovane inventore si è parecchio deteriorata agli occhi della dirigenza di Facebook dopo che hanno iniziato a circolare notizie circa il suo coinvolgimento nella campagna elettorale di Donald Trump. Luckey ha pubblicato un messaggio di scuse, vedremo se sarà sufficiente.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCon tutti quelli che hanno partecipato a quella di Ilaria Clinton, é assurdo che Palmer debba passare i guai per sostenere Trump. Regressismo.
Il problema non era il cosa ma il come
ma dai, ne hanno venduti pochi? e io che pensavo che metterlo in vendita a 800 euro invece di 400 come ventilato per anni l'avrebbe fatto finire in ogni casa degli Stati Uniti, e d'Europa. Stranissima sta cosa.
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