Persona 5 ha superato i due milioni di copie vendute
Atlus celebra gli ottimi risultati di Persona 5, che recentemente ha ricevuto quattro candidature ai The Game Awards nelle categorie Gioco dell’Anno, Migliore Art Direction, Migliore Colonna Sonora e Miglior Gioco di Ruolo
di Davide Spotti pubblicata il 02 Dicembre 2017, alle 10:01 nel canale VideogamesKoch Media
ATLUS ha annunciato che le vendite complessive di Persona 5 hanno raggiunto il traguardo dei due milioni di copie in tutto il mondo. Fin dal suo lancio, avvenuto il 4 aprile 2017, il titolo è stato molto apprezzato sia dal pubblico che dalla critica e recentemente ha ricevuto quattro nomination ai The Game Awards 2017 che si terranno a Los Angeles nella notte tra il 7 e l’8 dicembre: Gioco dell’Anno, Migliore Art Direction, Migliore Colonna Sonora e Miglior Gioco di Ruolo.
“Questo è stato un anno incredibile per la nostra azienda, uno di quelli in cui prendono vita tutte le ambizioni dei giochi giapponesi in Occidente.,” ha detto Naoto Hiraoka, Presidente & CEO presso Atlus U.S.A., Inc. “Siamo nel mezzo di una straordinaria crescita che coinvolge l’occidente e anche l’estero e le vendite di Persona 5 rappresentano un nuovo livello di aspettativa per i fan del genere. Una volta era considerato come una sorta di nicchia, oggi Persona 5 è uno dei più importanti titoli dell’anno, dimostrando che l’interesse verso questa categoria si sta espandendo sempre di più. Non vediamo l’ora di proporre nuovi incredibili giochi ai nostri fan l’anno prossimo”.
Persona 5 parla dei conflitti interiori ed esteriori di un gruppo di giovani che vivono una doppia vita. La loro giornata comune è quella del classico liceale che frequenta le lezioni a Tokyo, svolgendo lavori part-time nel tempo libero, ma intraprende anche avventure fantastiche utilizzando dei poteri ultraterreni per entrare nel cuore delle persone.
Il potere di questi ragazzi viene da Persona, il concetto junghiano di sé; gli eroi del gioco si rendono conto che la società li costringe a dover indossare delle maschere per proteggere le loro vulnerabilità interiori e, letteralmente, strappando loro la maschera e affrontando il proprio io interiore, gli eroi risvegliano il loro potere e lo usano per aiutare chi ne ha bisogno. In definitiva il gruppo dei Phantom Thieves cerca di cambiare il mondo giorno per giorno.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl 99% delle persone preferisce la propria lingua considerando non solo chi l'inglese non lo sa proprio (e sono tanti) ma anche chi non può godersi al 100% il gioco visto che le conoscenze ci sono ma "fino a una certa".
Tanti sviluppatori più piccoli il multi5 lo hanno. Che poi ci sono team amatoriali che fanno traduzioni anche migliori di quelle pagate (life is strange ne è un esempio), provassero a pagarla a loro
Magari ci guadagno tutti alla fine chissà...
Poi un gioco nato in inglese potrei anche sforzarmi di giocarlo in lingua originale, ma giocare un gioco nato in giapponese tradotto in inglese, proprio non ha senso!
E per quale motivo? Se uno sa l'inglese pace, chi se ne frega della lingua natia del gioco, se c'e' la traduzione...
Che poi al giorno d'oggi e' veramente penoso vedere tanta gente che non sa l'inglese, e si parla di quello base/parlato, mica di quello di Geoffrey Chaucer...
Ricordo che FF VII fu uno dei motivi per cui mi sforzai a studiarlo per bene, anche se in classe l'ora d'inglese non se la cagava nessuno... Gravissimo errore... Imparate l'inglese a prescindere, invece di lamentarci sempre che siamo bistrattati etc etc...
Il brand persona è dai tempi di persona2 (1999 ) esclusiva Sony.
Persona 5 è uscito per ps3 e ps4.
Che poi al giorno d'oggi e' veramente penoso vedere tanta gente che non sa l'inglese, e si parla di quello base/parlato, mica di quello di Geoffrey Chaucer...
Ricordo che FF VII fu uno dei motivi per cui mi sforzai a studiarlo per bene, anche se in classe l'ora d'inglese non se la cagava nessuno... Gravissimo errore... Imparate l'inglese a prescindere, invece di lamentarci sempre che siamo bistrattati etc etc...
Al giorno d'oggi conoscere l'inglese è fondamentale, secondo me.
Poi che c'entra io ho la fortuna di avere una zia americana, quindi l'inglese lo mastico da sempre, ed è sempre stato un bel vantaggio.
Poi per i videogiochi spesso basta una conoscenza abbastanza basilare, a parte eccezioni recenti come l'ultimo torment.
E uno si può godere gioconi come persona, o gli yakuza, o tutta una serie di jrpg o visual novels che sono - se piace il genere, ovvio - dei capolavori esclusivi su playstation.
L'immersività di un titolo è dato anche dalla possibilità di poterlo giocare nella propria lingua madre, anche sapendo l'inglese.
in secondo luogo per quanto riguarda me è una vera e propria quesitone di principio, se un gioco fa della storia la parte "principale del gioco" a maggior ragione se la casa che lo porta sul mercato non spende denaro per localizzarlo per la lingua madre di quel mercato per come la vedo io non merita di guadagnare denaro da quel mercato.
Poi si l'inglese è importante ma qui si sta parlando di ambito ludico e non di ambito professionale e come tale ciò che è divertimento non deve necessariamente diventare motivo di "sbattimento".
E questo dover "pensarci su" e ragionare mentalmente sulla traduzione, mi toglie tutto il coinvolgimento nella storia, che non mi entra "diretta" come se fosse nella mia lingua madre, ma per forza di cose "filtrata".
Alla fine tutti i giochi con dialoghi complessi in inglese che ho iniziato ultimamente (Divinity, Tyranny, Tormnent) li ho mollati dopo poco perchè mi stancano davvero troppo. (altri più semplici come Darkest Dungeon o Kerbal li gioco senza problemi)
E per me il gioco dev'essere divertimento e svago, non stress mentale, sbattimento e frustrazione.
Poi sarà anche una questione di età, a 20/30 anni con una conoscenza dell'inglese molto inferiore a oggi non avevo problemi a giocare giochi come Arcanum in inglese, oggi a 45 anni proprio non ce la faccio.
@GM Phobos: Quoto in toto.
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