Con 600 anni a disposizione, è possibile completare DOOM riproducendolo sui batteri intestinali
Una giovane ricercatrice del MIT ha realizzato un display con le cellule dell'Escherichia Coli per riprodurre DOOM, il titolo originale di id Software. È riuscita nell'impresa, ma considerando il tempo necessario alla visualizzazione di un singolo frame, ci vorrebbero 600 anni per completare il gioco.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 01 Febbraio 2024, alle 13:56 nel canale VideogamesDooM
Cosa c'entra DOOM con i batteri dell'intestino? Tutto nasce dall'idea di una giovane ricercatrice del MIT, che ha provato ad utilizzare le cellule dell'Escherichia Coli come pixel di un display per riprodurre il gioco di id Software. L'aspetto sorprendente di tutta la vicenda è che ci è riuscita, seppur giocare a DOOM "nell'intestino" – almeno per il momento – non sia ancora possibile.
Come sappiamo, DOOM è riuscito a farsi eseguire praticamente su qualsiasi display mai realizzato – e per qualsiasi intendiamo proprio tutti, perfino sul display dei test di gravidanza. Per tale ragione, la ricercatrice e dottoranda in biotecnologie Lauren "Ren" Ramlan ha deciso di realizzare un display 32x48 a 1 bit composto da cellule di Escherichia Coli che, attraverso una proteina fluorescente, si illuminano.
Il processo per riprodurre il gioco ha richiesto molto lavoro, poiché un singolo fotogramma di gameplay è stato riscritto in codice in modo da ottenere un input elementare da inviare alle cellule. Il tutto, non prima di averlo semplificato per ottenere un'immagine in bianco e nero. Ma non sarebbe neanche la parte più difficile.
Ramlan fa notare che le cellule hanno impiegato circa 70 minuti per illuminarsi e oltre 8 ore per tornare allo stato iniziale. Numeri alla mano sono necessarie più di 9 ore per visualizzare un singolo fotogramma. La ricercatrice ha quindi fatto un calcolo approssimativo per valutare in quante ore sarebbe possibile portare a termine il gioco dall'inizio alla fine: il risultato sono circa 600 anni ininterrotti.
Per farla breve, avrete bisogno di uno smartphone o una console portatile – o un test di gravidanza – ancora a lungo per allietare il tempo trascorso al bagno in compagnia del mal di pancia. Tuttavia, l'esperimento rappresenta un'interessante dimostrazione del livello che le biotecnologie stanno raggiungendo.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè c'è da anni una sorta di "sfida" a chi riesce a far girare doom nei dispositivi più balordi, es. lo "schermino" dei test di gravidanza o sugli smartwatch.
Probabilmente ha voluto unirsi al gruppo
Questa ha creato un display LCD fatto con dei batteri attivati e inibiti da delle sostanze (proteine, ormoni, enzimi o quello che sono). Per fare girare Doom ci vuole un programma e una CPU e questa ricercatrice nomina a sproposito doom visto che la CPU o la rete neurale che fa girare Doom non l'ha fatta, ha fatto solo un display LCD ovvero in B/N, manca tutto il resto ovvero il Computer.
poi, magari, in futuro, si potranno guidare i batteri, o vermi, fosforescenti/RGB, o anche coloranti naturali vari, per riprodurre immagini a video con opportune ampolle di glucosio o alcool di patate e ricavare distillati alcoolici somministrati in cannula durante le varie sessioni al pc, magari interessando anche i liquidi dei circuiti di raffreddamento per eventuali ingegnerizzazioni biotecnologiche
- Disegno videogame con la merda!
Una giovane ricercatrice del MIT ha realizzato un display con le cellule dell'Escherichia Coli per riprodurre DOOM, il titolo originale di id Software. È riuscita nell'impresa, ma considerando il tempo necessario alla visualizzazione di un singolo frame, ci vorrebbero 600 anni per completare il gioco.
E basta con questo DOOM !.. non se può più !
E si implementi lo Strip Poker con Pamela Anderson & Co...
quello sì che era un game !
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