Attenti a GTA V, Call of Duty, e altri FPS: favoriscono la riduzione della massa cerebrale secondo uno studio
Secondo un (opinabile) studio condotto in Canada alcune tipologie di videogiochi condurrebbero ad una riduzione preoccupante della massa cerebrale se utilizzati per lunghi periodi di tempo
di Nino Grasso pubblicata il 18 Agosto 2017, alle 17:01 nel canale VideogamesAlcune interazioni con il computer, come giocare ad alcune tipologie di videogiochi, possono avere un impatto negativo sul cervello. A dirlo è un nuovo studio pubblicato su Molecular Psychiatry, che intende sminuire decine di anni di studi condotti da altre eminenti pubblicazioni secondo cui i videogame potrebbero garantire una migliore attenzione visiva, migliori abilità nel controllo e una migliore memoria a breve termine. Sebbene queste premesse non vengano smentite, tali benefici vengono accompagnati da una riduzione della massa cerebrale.
Secondo una serie di studi effettuati da Véronique Bohbot del Douglas Mental Health University Institute e da Greg West della Université de Montréal, "il modo in cui i giocatori di titoli d'azione in prima persona utilizzano il loro cervello per spostarsi nei vari ambienti può cambiare l'impatto che i giochi hanno sul loro sistema nervoso". Grazie ai test di navigazione condotti e alle scansioni al cervello effettuate è stata verificata "una perdita di materia grigia nell'ippocampo" nei giocatori che hanno affrontato 90 ore di gameplay (in 3 settimane) su titoli d'azione.
L'ippocampo è la parte cruciale del cervello per la memoria spaziale, l'orientamento e la memoria episodica. Chi, all'interno dei videogiochi, utilizza il proprio ippocampo per capire dove recarsi (spatial learner) solitamente ottiene un aumento della materia grigia presente, mentre si ottiene l'effetto inverso per chi gioca a titoli d'azione (response learners). Il Dr. West specifica infatti che "lo stesso numero di ore passato con giochi platform ha provocato esclusivamente un aumento della materia grigia nei nostri test su tutti i partecipanti".
Tutto gira sul modo in cui il giocatore si sposta all'interno degli ambienti di gioco, se il percorso è già stabilito o segnalato con esattezza (a mo' di navigazione GPS) o meno. Allo studio hanno partecipato 64 uomini e donne dell'età dai 18 ai 34 anni, che hanno affrontato 90 ore di gameplay con diversi tipi di giochi, fra cui Call of Duty, Killzone, Medal of Honor e Borderlands 2, fra gli FPS, e Super Mario 64 e simili fra i platform in 3D. Nessun partecipante, inoltre, aveva mai giocato ai videogiochi presi in esame non conoscendo quindi le dinamiche e i livelli di gioco.
Secondo Véronique Bohbot è molto più probabile che i videogiocatori di titoli d'azione vengano considerati "response learners" (83%), rispetto a chi non gioca (43%). Lo studio ha sicuramente suscitato diverse preoccupazioni e perplessità perché le modifiche alla massa cerebrale di cui si parla (circa il 2%) possono condurre facilmente a problemi di grossa entità. Chi ha un quantitativo inferiore di materia grigia nell'ippocampo rischia di sviluppare gravi malattie neuropsichiatriche, come depressione, schizofrenia, Alzheimer.
Al momento in cui scriviamo tuttavia non ci sono studi che collegano le interazioni con i computer descritte dalla nuova ricerca con le malattie neuropsichiatriche di cui sopra, quindi sarà necessario effettuare studi a lungo termine per poter confermare quanto rinvenuto in questo esperimento. Abbiamo inoltre affrontato questo argomento con alcuni psicologi esperti in passato, e questi erano concordi nel dire che è stato più volte dimostrato che i videogiochi possono avere effetti benefici evidenti in molte aree del cervello. Trovate l'approfondimento a questo indirizzo.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoperò in parte confermo che gli fps di oggi hanno livelli di classe tonto.
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Eppure nonostante la mia passione per questo genere non mi sono MAI sognato di uscire di casa con un mitra, ho una famiglia, un buon lavoro e anche degli amici.
La massa celebrale me la sono probabilmente ridotta da solo per altre cose che ho fatto in gioventù, ma sicuramente non per colpa di questo genere di giochi o per i VG in generale.
C'è da dire che per più di un'ora e mezza massimo due di fila (ai vecchi tempi) non sono mai riuscito a giocare, ma alcuni studi mi lasciano veramente perplesso. Pensare che magari sono anche pagati mi viene il vomito....
Nonostante lo studio sia stato fatto da un team canadese, immagino già l'ipotetico servizio di 5 minuti di studio aperto, con la musichetta in sottofondo in stile profondo rosso
If Quake was done today
https://www.youtube.com/watch?v=W1ZtBCpo0eU
Desolantemente vero.
Ovviamente uno S.C.U.M.M. learner... quello che rischia di più.
Il tuo cervello non muterà di dimensioni ma andrà in tilt in assenza di un inventario.
Già.. e senza tre cutscene ogni colpo che spari..
Tutta sta potenza di calcolo a disposizione, tantissima memoria in più, rispetto a quei tempi .. e i giochi diventano sempre più lineari, semplificati e limitati che mai... Terribile.
Lì ho capito che era il solita pagliacciata.
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