Recensione The Last Guardian: 10 anni di attesa, ne sarà valsa la pena?
L’uscita di The Last Guardian è un evento che va ricordato a prescindere, come accade quando un progetto attesissimo e ormai dato per disperso torna sotto i riflettori. La terza opera ideata dalla mente geniale di Fumito Ueda prosegue nel solco tracciato da Ico e Shadow of the Colossus, all’insegna dell’emotività e della comunicazione visiva. Al centro del racconto due entità così diverse tra loro, eppure unite da un’amicizia istintiva e inossidabile.
di Davide Spotti pubblicato il 13 Dicembre 2016 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Dieci anni di pazienza
È servita pazienza, tanta pazienza. Dieci anni sono di per sé un lasso di tempo importante, specie se hai da poco superato la soglia dei trent’anni. Quando però si indossano le lenti dell’appassionato di videogiochi, dieci anni finiscono per corrispondere più o meno a un paio di ere geologiche, secolo più secolo meno. È servita pazienza, ce n’è voluta molta. La curiosità si è trasformata in desiderio, il desiderio in attesa, poi è subentrata quella sensazione ormai comune a molti progetti ammantati di grandezza e rovinosamente caduti in disgrazia. È curioso pensare che The Last Guardian sia arrivato al traguardo proprio quando un altro progetto nipponico come Final Fantasy XV, annunciato da tempo immemore, ha fatto capolino in questi scampoli conclusivi del 2016. L’abbiamo già detto che è servita tanta pazienza? Sì perché è come essere invecchiati aspettando Godot, o qualcosa del genere. Sembra lecito domandarsi se quel disco che ci apprestiamo a sfilare dal grazioso media kit inviatoci da Sony sia davvero lì ad aspettarci.
È come essere invecchiati aspettando GodotNon bisogna far altro che inserirlo per la prima volta nella PlayStation 4 ed eccolo. The Last Guardian è qui, Ueda è tornato. Dopo ICO, dopo Shadow of the Colossus. Il nastro di questi ultimi dieci anni si riavvolge veloce, un flashback composto di molti momenti. Il primo in quell’ormai lontano giugno del 2009, quando il Team ICO svelava per la prima volta la sua terza opera durante la conferenza Sony dell’E3 di Los Angeles. Un trailer, le prime immagini. Sony confermava che The Last Guardian sarebbe uscito nel corso del 2010, sebbene Ueda fosse restio a fornire dettagli un po’ più specifici sul progetto: campanelli d’allarme che chiaramente non erano ancora pronti per essere raccolti. A settembre dello stesso anno si celebrava il bis, poi il silenzio radio nei dodici mesi seguenti. Al Tokyo Game Show 2010 il designer annunciava che il titolo sarebbe dovuto uscire nel corso del 2011. Attesa finita? Ma nemmeno per sogno, il calvario era appena cominciato, e così ad aprile 2011 veniva confermato un nuovo rinvio, giustificato dalla necessità di garantire quel genere di qualità che ci si aspetta da un prodotto first party.
Ueda è tornato. Dopo ICO, dopo Shadow of the ColossusNiente da fare, a fine 2011 Ueda annunciava di non essere più parte di Sony Computer Entertainment, per lo meno non ufficialmente. Panico tra i fan, cosa ne sarebbe stato di The Last Guardian? Prontamente il designer nipponico smentiva la chiusura dei lavori e rassicurava che avrebbe comunque continuato a collaborare al progetto come freelance. Dopodiché silenzio radio, tanto silenzio radio, fino a Febbraio 2013, quando Shuei Yoshida comunicava al mondo che un’ampia porzione di The Last Guardian sarebbe stata rivista dalle fondamenta a causa di problemi tecnici di difficile risoluzione. Ancora pochi mesi e alla vigilia dell’E3 iniziavano a circolare dubbi sulle condizioni del progetto. Di nuovo era Yoshida a rassicurare i fan sulla prosecuzione dello sviluppo, ma l’opera aveva bisogno di essere riprogettata quasi da zero. E allora pazienza, dannata pazienza.
A fine 2014 Fumito Ueda garantiva che, prima o poi, la strana coppia osservata nei vecchi trailer sarebbe tornata sotto i riflettori. E così, quando ormai non ci sperava più nessuno, all’E3 2015 si materializzava la svolta: dopo essere uscito dalla porta, The Last Guardian rientrava dalla finestra nella consueta conferenza di Sony, segnando il passaggio da PlayStation 3 a PlayStation 4 e mettendo nel mirino il 2016 come scadenza ultima e definitiva. A quasi otto anni di distanza si è chiuso un capitolo ed eccoci qua, con qualche anno in più sulle spalle, ma quanto mai pronti a darvi la nostra opinione completa e definitiva.