Torna Syndicate: avete ancora paura degli Agenti?

Torna Syndicate: avete ancora paura degli Agenti?

Sono passati 19 anni dal rilascio del primo, storico, capitolo di Syndicate. Electronic Arts riporta in auge il celebre marchio, stravolgendo praticamente tutto rispetto al gioco originale. All'interno trovate anche il videoarticolo con immagini catturate dalla versione Xbox 360 del gioco.

di pubblicato il nel canale Videogames
XboxElectronic ArtsMicrosoft
 

1993

Cyper-punk, brutalità, innovazioni sul piano del gameplay: sono solamente alcuni dei capisaldi di Syndicate, quello che, personalmente, considero come uno dei videogiochi migliori di sempre. Uscito nel 1993 e sviluppato da Bullfrog sotto la direzione di Sean Cooper, Syndicate è stato uno dei primi giochi a consentire l'interazione approfondita con gli elementi dello scenario e ad avere un'intelligenza artificiale avanzata.

[HWUVIDEO="1091"]Syndicate: videoarticolo[/HWUVIDEO]

Quando si impugnava un'arma, infatti, i civili intorno all'Agente impersonato dal giocatore iniziavano a gridare e a scappare. Per un videogiocatore era un momento di grande impatto, perché sentiva di poter interagire in maniera approfondita con la realtà simulata, e di incutere effettivamente timore sulla gente. Un elemento insomma fondamentale per immedesimarsi nell'Agente di una di quelle corporazioni che ormai hanno preso il controllo sociale e sovrastato lo stesso governo nazionale.

La guerra tra corporazioni, che spesso sfocia in azioni eseguite per interesse personale senza pensare alla moralità, è infatti alla base di Syndicate, sia nel 1993 che nel 2012. Il Syndicate originale, inoltre, si faceva ricordare, oltre che per la straordinaria ambientazione poi ripresa più volte nei videogiochi e nel cinema, anche per l'indimenticabile, oltre che estremamente ricorrente, motivetto, ripreso anche da Starbreeze nella nuova versione, aggiornato in chiave moderna.

Staordinaria anche la possibilità di interagire con gli oggetti, come le automobili (incredibilmente manca nel nuovo gioco!) Gli agenti infatti potevano salire a bordo dei tipici veicoli futuristici di Syndicate e stendere le persone. La violenza e gli elementi di crudeltà erano poi decisamente ricorrenti: il giocatore doveva sfruttare al massimo il suo essere superiore rispetto agli altri e uccidere senza pensare all'etica o alla moralità, ma solamente all'esito della missione finale.

Non si può poi dimenticare il Persuadertron. Era un dispositivo che gli Agenti usavano per indurre i civili a schierarsi per la propria fazione e a convertire gli altri Agenti a combattere per la propria causa. Anche questo strumento ha fatto la storia dei videogiochi, e anche questo aveva bisogno di una base tecnologica non indifferente. Nel nuovo Syndicate, come vedremo, ritroviamo la Persuasione, che funziona in maniera leggermente diversa, ma che rimane uno degli elementi del gameplay di maggiore fascino.

Certo, il vecchio Syndicate non aveva un gameplay molto profondo: era un gioco di strategia in cui c'erano delle operazioni di scorta, di persuasione o di infiltrazione, ma in realtà nella maggior parte del tempo si sparava. Ecco perché Electronic Arts e Starbreeze lo hanno trasformato da strategico a sparatutto in prima persona, rinunciando a diversi elementi delle meccaniche di gioco e privilegiando esclusivamente il coinvolgimento. Il nuovo Syndicate è una sorta si spin-off, e mira a far vivere al giocatore l'atmosfera tipica della serie da una prospettiva differente, puntando appunto sull'immedesimazione in prima persona.

Abbiamo già parlato dell'opportunità di trasformare Syndicate in uno shooter in questo editoriale, per cui non mi soffermo ulteriormente. C'è, comunque, da riflettere sulla convenienza nell'aggiornare e riproporre una struttura di gioco ormai vetusta, quella del Syndicate originale, che è ormai stata ripresa tantissime volte da molti altri videogiochi. Se a quel tempo Syndicate ci sembrava un gioco molto originale, e con una tecnologia all'avanguardia, oggi il suo gameplay non ha profondità e valore economico come una volta.

 
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