Call of Duty Modern Warfare 3: la terza guerra mondiale, senza rivoluzioni

Call of Duty Modern Warfare 3: la terza guerra mondiale, senza rivoluzioni

Recensione della versione XBox 360 di Call of Duty Modern Warfare 3, uno dei giochi che più in assoluto divide le platee. Modern Warfare 3 è un particolare approccio allo shooting che resta esperienza perfetta per rapide sessioni di gioco senza molta tattica, indirizzata principalmente ai fan storici della serie.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Multiplayer senza rivoluzioni

Si è molto parlato delle supposte innovazioni. Della ‘presunta rivoluzione’ del comparto multiplayer di MW 3. In realtà Sledgehammer ha aggiunto qualcosa e limato molto. Ma, in sostanza, non c’è stata nessuna rivoluzione. Assolutamente no.

Operazioni speciali
Sedici missioni, ben studiate e assolutamente orientate alla cooperazione. Rappresentano, forse, uno degli elementi meglio riusciti del prodotto Activision. L’idea di cooperare in uno shooter – anche se non a livello di campagna principale – è sempre gradita. Nella fattispecie ci troveremo ad affrontare missioni di natura molto differente, tutte – più o meno – connesse con qualche situazione vista nella campagna. Magari, addirittura, in grado di offrire un punto di vista alternativo. Questa sezione funziona decisamente meglio quando giocata con un amico, con buon affiatamento. Questo proprio per come le missioni stesse sono studiate. Le situazioni, come detto, sono molto varie. Ma il ‘filo rosso’ che le collega è proprio la necessità di mutuo aiuto, per avere buoni risultati. Si va dall’infiltramento stealth – dove è vitale compiere uccisioni segrete e simultanee, per non far scattare l’allarme -, alla copertura dai tetti del compagno in strada, dotato di armatura Juggernaut. Passando per una missione su mezzi in corsa o la rivisitazione del combattimento a bordo dell’aereo presidenziale russo.

Insomma, ce ne è davvero per ‘tutti i gusti’. E le severe valutazioni date dal gioco, sono anche stimolo alla rigiocabilità.

Una delle vere novità di MW 3 è la modalità Survivor. Pesantemente mutuata dall’Orda di Gears of War. Nelle missioni così strutturate, infatti, dovremo difenderci da ondate nemiche di crescente pericolosità (dai soldati, ai kamikaze, passando per i cani carichi di esplosivo e ai militari con corazze Juggernaut etc…), curandoci – tra un attacco e l’altro – di potenziare le nostre risorse (armi, attacchi aerei, squadre di supporto…), fondamentali per sopravvivere. L’adrenalina è sempre tanta, visto che – oltre a cooperare – i giocatori in squadra saranno anche in competizione tra loro (per realizzare più uccisioni e accedere a potenziamenti migliori).

Online competitiva
Senza girarci intorno, bisogna ammettere come questa sia una delle sezioni fondamentali per MW3. Quella che dona al gioco una longevità pressoché infinita. Quella che regala il livello di sfida più alto e fa pompare l’adrenalina a mille.

Si vociferava di grandi modifiche e novità, ma non è andata esattamente così. MW3 ha subito grandi limature, è vero. Ma non ha per nulla rinnovato il proprio stile: l’approccio online è sempre quello. Perfetto per il mass-market. Lineare, semplice, immediato e adrenalinico. Divertente e parzialmente profondo (solo, in sostanza, per quanto riguarda la gestione del soldato, del suo equipaggiamento e dei suoi ‘poteri’). Niente ampio respiro, niente coordinamento, niente tatticismo, niente veicoli, niente mappe kilometriche. Ma sano frag e frenesia. Con forse un’eccessiva semplicità di fondo nell’uso delle armi (un po’ troppo ‘docili’). E un comparto visivo assolutamente eccezionale.

MW3 online è divertente. Perfetto se, in pochi minuti, si vuole effettuare un rapido massacro, anche in solitaria. Con semplicità e immediatezza. Questo è il cuore di COD. Lo è sempre di più, anche in nome del mass-market. Prendere o lasciare.

Il design delle mappe è vario e ben fatto. Le ambientazioni, così come le situazioni di gioco si adattano a pressoché ogni esigenza. Con una costanza: le dimensioni tutto sommato contenute dei livelli. Il che vuol dire competizione più rapida, adrenalinica e frenetica. Più camper e più frag. Il solito COD, insomma. Certo, va detto, ogni mappa è molto ben studiata, in modo da creare un ampio numero di situazioni belliche. All’insegna del divertimento.

Per quanto riguarda le modalità, torna tutto il classico ‘pacchetto’ offerto dalla tradizione di COD. Con due aggiunte che, lontane dall’essere rivoluzionarie, propongono qualcosa di interessante: Kill Confirmed mette al bando camper e cecchini, chiedendo che ogni uccisione venga confermata tramite il raccoglimento della dogtag della vittima, obbligando il killer – insomma – a uscire allo scoperto. Team Defender cerca di ‘spingere’ sulla collaborazione (da sempre lato debole dell’online di COD): si cattura la bandiera, ma non la si riporta in base. La si deve difendere dall’assalto nemico.

Laddove Sledgehammer ha pesantemente lavorato, innovato e perfezionato, è nell’assegnazione di sblocchi, premi e perk da killstreak. Qui, sì, le novità sono molte. Ma non sono così decisive da portare a un nuovo modo di giocare. Per questo, parlare di un COD rivoluzionato è un azzardo. Il giocatore salirà di grado, ottenendo sblocchi e poteri nuovi. Anche le armi avranno i loro ‘livelli di crescita’, attraverso cui si avranno a disposizione nuovi accessori e ‘poteri’. Scomparsa la ‘valuta in-game’ vista in Black-Ops, così come le relative ‘scommesse’.

I perk sono stati svecchiati e molto ribilanciati. In più essi sono organizzati non più solo su killstreak, ma su più logiche pointstreak. In sostanza, non si premia più solo chi uccide, ma anche chi fa qualcosa di utile per la squadra. Ancora un’operazione volta ad aumentare il coordinamento dei team online.

Altra sostanziale modifica, è l’organizzazione delle ricompense da pointstreak secondo tre diverse categorie: Assault ci dona i premi maggiormente offensivi (elicotteri, supporto aerero…). Support regala ‘aiuti’ d’assistenza alla squadra (giubbotti antiproiettile, droni da ricognizione etc…). Specialist abilita tre perk addizionali che si aggiungono ai tre ‘classici’, sino alla morte del giocatore. Particolarità di queste ultime due categorie, è che le pointstreak non si interrompono alla morte del giocatore (mentre con assault, sì). Come sempre, i perk ottenibili si possono scegliere tra elenchi molto ricchi e completi.

 
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