Xbox One: gli sviluppatori indipendenti chiedono il self publishing

Microsoft ha detto no alla possibilità di pubblicazione autonoma da parte dei singoli creativi indipendenti sulla sua nuova console. Potrebbe recedere come ha fatto per il DRM?
di Rosario Grasso pubblicata il 21 Giugno 2013, alle 13:31 nel canale VideogamesMicrosoftXbox
Sulla scia del passo indietro di Microsoft a proposito dei giochi usati e della politica dell'always-online, anche gli sviluppatori di videogiochi indipendenti hanno iniziato a fare richieste a Microsoft, sperando che il colosso di Redmond possa essere accondiscendente così come lo è stato con i consumatori.
In realtà la guerra tra Microsoft e mondo indie è iniziata qualche settimana fa, quando la prima ha annunciato che su Xbox One non ci sarà la possibilità del self publishing, ovvero i singoli creativi indipendenti non potranno pubblicare autonomamente i loro giochi sul servizio digitale della nuova console. Adesso, sperano che Microsoft sia malleabile anche in questo dopo la disponibilità dimostrata nei confronti dei consumatori.
Tanti sviluppatori, tra cui Brian Provinciano, autore di Retro City Rampage; Mike Bithell, autore di Thomas Was Alone; e Jason Perkins, MD di Curve Studios; hanno chiesto a Microsoft di prendere una posizione sul self publishing, chiedendo il motivo per il quale sta osteggiando quella che potrebbe essere un'enorme opportunità non solo per gli indie ma anche per lo stesso servizio digitale di Microsoft, che potrebbe così ripercorrere le orme di App Store, ad esempio.
Lo scorso mese, Matt Booty, general manager di Redmond Game Studios and Platforms, annunciava che gli sviluppatori indipendenti non potranno pubblicare autonomamente i loro giochi su Xbox Live. Sarà abolito anche Xbox Live Arcade, così come le altre sezioni dedicate al mondo indie. Al loro posto ci sarà, a detta di Microsoft, un marketplace più ampio, proprio sullo stile di App Store, del quale però non è stato ancora delineato il funzionamento.
Ma le frizioni che Microsoft sta palesando stanno spingendo molti di questi sviluppatori a guardare verso altri lidi, ovvero principalmente verso PlayStation 4, che non dovrebbe porre delle limitazioni di questo tipo.
Sviluppatori del calibro di Tim Schafer hanno già sottolineato l'importanza del sostegno indie sulla console, mentre Lorne Lanning, direttore del progetto Oddworld Inhabitants, ha detto che il suo team non potrà rendere disponibile New ‘n’ Tasty su Xbox One perché non ha un publisher alle spalle e tutto questo nonostante il gioco sia compatibile e già pronto per la nuova console.
Phil Fish, autore di Fez, ha appena dichiarato a Polygon che Fez 2 non ci sarà su Xbox One proprio perché "Microsoft non ha cambiato la sua politica anti-indie", nonostante gli annunci su mercato dell'usato e always-online.
Microsoft ha ancora molto tempo per ritrattare o almeno spiegare la sua posizione prima del lancio di Xbox One. Probabilmente vuole prima risolvere una questione di "discovery" delle app e solamente dopo rivelare il suo pieno supporto e i piani precisi per gli sviluppatori indipendenti.
Altri dettagli si trovano in questo articolo su Develop.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa trovo giusto limitare il numero di giochi.
Come e' adesso mi pare giusto. I giochi su disco (o download) quelli da marketplace a 5/10 euro
e quelli indie o sperimentali, gratis o pochi euro.
E gia' ora dopo 10 anni su xbox360 ci sono troppe migliaia di titoli.
se da subito si venisse inondati di schifezze si perderebbe l'innovazione e la qualita.
Inoltre se per esempio un indie vendesse un milione di copie, non sarebbe giusto nei confronti di un pubblisher che paga tanto rispetto ad un ragazzino bravo e fortunato che non pagherebbe nulla.
Ma trovo giusto limitare il numero di giochi.
Come e' adesso mi pare giusto. I giochi su disco (o download) quelli da marketplace a 5/10 euro
e quelli indie o sperimentali, gratis o pochi euro.
E gia' ora dopo 10 anni su xbox360 ci sono troppe migliaia di titoli.
se da subito si venisse inondati di schifezze si perderebbe l'innovazione e la qualita.
Inoltre se per esempio un indie vendesse un milione di copie, non sarebbe giusto nei confronti di un pubblisher che paga tanto rispetto ad un ragazzino bravo e fortunato che non pagherebbe nulla.
ma anche no i vari store prendono una percentuale sul venduto(20 30% a seconda dello store) quindi il guadagno ci sarebbe comunque,semplicemente non hai la spesa iniziale che un indipendente non puo permettersi
Ma trovo giusto limitare il numero di giochi.
Come e' adesso mi pare giusto. I giochi su disco (o download) quelli da marketplace a 5/10 euro
e quelli indie o sperimentali, gratis o pochi euro.
E gia' ora dopo 10 anni su xbox360 ci sono troppe migliaia di titoli.
se da subito si venisse inondati di schifezze si perderebbe l'innovazione e la qualita.
Inoltre se per esempio un indie vendesse un milione di copie, non sarebbe giusto nei confronti di un pubblisher che paga tanto rispetto ad un ragazzino bravo e fortunato che non pagherebbe nulla.
Mi sembra un discorso assurdamente generalizzato.
Per il resto avrei da ridire molto di più sui blockbuster tripla A venduti a 60 euro che sono delle emerite schifezze, facilissimi film interattivi che si finiscono in 6 ore che sul numero di indie pubblicati.
A mio parere no.
Non illudiamoci che il dietro-front sul DRM sia stato deciso perchè hanno voluto ascoltare i consumatori mai balla più grossa lo hanno fatto semplicemente perchè in un mercato ancora libero la Sony ha proposto qualcosa di più allettante che avrebbe rischiato di rubare grandi fette di mercato all Microsoft rispecchiato anche dai cambi di tendenza dei preorder poi ritornati alla normalità con l'ultimo annuncio della MS .
Se Sony avesse percorso la stessa strada sul DRM di Microsoft credete che quest'ultima si sarebbe fatta convincere dalle lamentele delle "mucche da mungere"?
Dovrebbero pagare di più viste le porcherie continue che buttano fuori.
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