Wolfire Games denuncia Valve: Steam è un monopolio, sopprime la concorrenza
Wolfire Games, lo studio dietro giochi come Overgrowth e Receiver, ha intentato una causa antitrust contro Valve. La software house sostiene che Valve abusa della sua posizione dominante nel mercato dei giochi per PC e sopprime la concorrenza.
di Manolo De Agostini pubblicata il 30 Aprile 2021, alle 17:01 nel canale VideogamesValveSteam
Wolfire Games, sviluppatore di Overgrowth e Receiver, ma anche "creatore" del primo Humble Bundle, ha depositato una class action contro Valve Software (Steam) accusandola di monopolio. Ne scrive PC Gamer, ma anche il sito di settore Law Street Media.
Secondo i querelanti, l'azienda guidata da Gabe Newell abusa della propria posizione di mercato nel settore dei giochi PC e sopprime la competizione. In questo modo l'azienda riesce a ottenere una commissione ritenuta troppo elevata - il 30% fino a un giro d'affari di 10 milioni di dollari - da ogni transazione che avviene sul proprio store digitale.
Nei documenti depositati presso la corte distrettuale ovest di Washington, si afferma che il mercato dei giochi PC genera da solo almeno 30 miliardi di dollari l'anno e, di tali vendite, "circa il 75% passa attraverso la vetrina online di una singola azienda, Valve". Steam "domina la distribuzione dei giochi PC" e proprio per questo Valve può permettersi di chiedere una commissione del 30%.
I querelanti sottolineano che sebbene negli ultimi anni siano nati negozi alternativi come l'Epic Games Store che chiedono commissioni tra il 10 e il 15%, la situazione di mercato non sia significativamente mutata perché Valve "abusa del suo potere di mercato per garantire che gli editori di giochi non abbiano altra scelta che vendere la maggior parte dei loro titoli tramite Steam Store" al fine di raggiungere quanti più giocatori possibili e far fruttare al massimo i loro investimenti.
Sembra la classica situazione da "cane che si morde la coda", senza uscita. Wolfire Games aggiunge che pubblicare un gioco su Steam significa anche rispettarne i termini di servizio, accettando determinati vincoli sul prezzo che assicurino a Valve che altri negozi non risultino troppo competitivi. Valve può (e lo fa, secondo Wolfire Games) impedire agli sviluppatori di fissare prezzi più bassi su store "non Steam" e vendere chiavi a prezzi inferiori tramite altri distributori.
La situazione odierna è quindi sfavorevole tanto per chi crea giochi quanto per chi ne fruisce. "Per potersi permettere la commissione del 30% di Valve, gli editori devono aumentare i prezzi e possono permettersi di investire meno risorse in innovazione e creazione", riporta un passaggio della causa. "I giocatori risultano danneggiati in quanto si trovano a pagare di più per via delle alte commissioni di Valve. La concorrenza, la produzione e l'innovazione vengono soppresse in modi che non possono essere del tutto riparati dai soli danni".
Overgrowth
Il monopolio di Steam sarebbe inoltre provato anche dai tentativi di colossi come Electronic Arts e Microsoft che non sono riusciti a sfondare: i loro store hanno quote di mercato ridotte e per questo motivo entrambe le società hanno riportato i loro giochi su Steam dopo aver tentato il cammino solitario.
Nella causa si cita anche l'Epic Games Store, che appare l'avversario più solido di Steam, e se ne parla senza mezzi termini come di un fallimento perché la posizione ottenuta (il 15% del mercato a giugno 2020) è figlia di una spesa di centinaia di milioni di dollari in accordi esclusivi con gli editori. Si menziona ad esempio quello per Borderlands 3, che seppur sia diventato il gioco PC più venduto di sempre nella storia di 2K Games, fu vittima di boicottaggio e review bombing da parte di un gruppo di giocatori solo perché non disponibile su Steam.
Leggi anche: Microsoft Store: agli sviluppatori di giochi PC l'88% degli incassi, come Epic Games Store
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSicuramente stanno facendo la class action perchè noi consumatori paghiamo la percentuale di profitto che andrebbe agli sviluppatori.
Sono certo che indifferentemente se valve si prendesse il 30% o il 10% un gioco da 49,99€ costerebbe sempre 49,99€ con differenza che arriva più guadagno alla software house, quindi a noi consumatori non cambia nulla.
Diventano tutti paladini della giustizia quando perdono profitti.
Steam è un client che va installato manualmente (quindi scelta consapevole dell'utente) su un OS che possiede già un suo Store di MS (che invece godrebbe dunque di posizione dominante), mentre Epic dal canto suo obbliga zillioni di utenti ad installare il suo client per avere accesso a Fortnite...
Non dico che Valve sia l'immagine della purezza, ma mi pare un'accusa molto pretestuosa
Con Steam fuori dai giochi tutti sarebbero costretti a comprare la key relativa la client del produttore.
Quanti giochi escono in esclusiva sui propri client e poi costretti a renderlo disponibile pure su steam ? Valve poi che diritto avrebbe di pretendere alte % di guadagno ? Il client serve solo .... ANZI mi correggo ... DEVE servire solo ad avviare il gioco e basta, quindi è giusto che ogni titolo venga venduto ed eseguito tramite il client di chi lo ha prodotto !
impedire agli sviluppatori di fissare prezzi più bassi su store "non Steam" e vendere chiavi a prezzi inferiori tramite altri distributori non credo sia da considerare anticoncorrenziale
Sarebbe stato diverso se avessero impedito di pubblicare lo stesso gioco su altri canali, se avessero impedito le esclusive su altri canali, se avessero imposto un prezzo maggiore sugli altri canali
Con Steam fuori dai giochi tutti sarebbero costretti a comprare la key relativa la client del produttore.
Quanti giochi escono in esclusiva sui propri client e poi costretti a renderlo disponibile pure su steam ? Valve poi che diritto avrebbe di pretendere alte % di guadagno ? Il client serve solo .... ANZI mi correggo ... DEVE servire solo ad avviare il gioco e basta, quindi è giusto che ogni titolo venga venduto ed eseguito tramite il client di chi lo ha prodotto !
E quindi ?
Basta che lo facciano, fino a qualche anno fa ogni gioco aveva il suo installer e lo vendevano per gli affari loro, perché vogliono distribuirlo tramite Steam e rimetterci il 30% ?
Mi pare un pò assurda come motivazione...
Da utente linux poi, anche se gioco pochissimo, Steam, tramite Proton, ha reso molto più semplice fruire dei giochi evitando molti smanettamenti assurdi.
Con Steam fuori dai giochi tutti sarebbero costretti a comprare la key relativa la client del produttore.
Quanti giochi escono in esclusiva sui propri client e poi costretti a renderlo disponibile pure su steam ? Valve poi che diritto avrebbe di pretendere alte % di guadagno ? Il client serve solo .... ANZI mi correggo ... DEVE servire solo ad avviare il gioco e basta, quindi è giusto che ogni titolo venga venduto ed eseguito tramite il client di chi lo ha prodotto !
Molto opinabile IMHO ... innanzitutto il client non dovrebbe realmente servire per lanciare il gioco, ma è un derivato dalla necessità di avere un controllo sulla piattaforma di vendita
Per il resto per me Steam ha il diritto di richiedere le % che ritiene più corrette proprio perchè non obbliga nessuno a vendere sul proprio store (ripeto, non è lo store preinstallato e insostituibile del sistema operativo come può esserlo con Apple), e con quei ricavi è sotto gli occhi di tutti che ne faccia comunque un uso dignitoso fornendo a sviluppatpri e utenti finali tantissime features che nessun altro possiede... poi ognuno è libero di preferire queste features e pagare di più oppure risparmiare e comprare altrove, ma lamentarsi per me è come andare a mangiare da Cracco e pretendere di pagare come da "Ciccio 'o zozzone" ...
Se i loro client fanno cacare e unicamente colpa loro.
Sì perché tutta l'infrastruttura di server di Steam, da cui tutti scarichiamo i giochi a 20MB/s con la fibra, li pagano a sentimenti e buoni propositi.
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