Un pro player omosessuale di League of Legends ha criticato l'industria eSport perché troppo poco inclusiva
Il giocatore di eSport Biofrost si è dichiarato gay e tramite Twitter ha criticato l'industria per la sua mancanza di inclusività
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Maggio 2022, alle 14:42 nel canale VideogamesLeague of Legends
59 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn un'altra azienda dove lavoravo l'ambiente era "cameratesco", le battute su mogli e fidanzate abbondavano...un giorno un collega chiese di non farle a lui e nessuno gliele fece più, perchè accettare un fastidio facilmente evitabile?
Alcune linee guida devono prescindere dalla volontà del proprietario\capo, ma adesso facciamo finta che facciano tutti le vittime? Non ti sei mai accorto di come spesso viene trattato chi si comporta diversamente dalla "norma"?
il mio discorso è più ampio, ci mancherebbe che se una cosa ti da fastidio chiedi di non farla più. come puoi chiedere a un veneto e o un fiorentino di non usare bestemmie come intercalare.
come dicevo prima le mie esperienze non mi hanno MAI portato a vivere in aziende in cui venivano offesi/discriminati gay/persone del sud/extracomunitari/donne. se una persona non si trova bene per qualsiasi problema, e la cosa gli pesa davvero molto, dovrebbe seriamente valutare di cambiare azienda o eventualmente stato
questa la vedo già più difficile da ottenere....
Dipende da tante cose, io l'ho visto in quasi tutte le Aziende, specialmente se in Provincia, non ne trarrei statistiche.
Per me se la persona non si trova bene perchè viene discriminata sono gli altri che devono cambiare azienda e Paese e trasferirsi in Iran, non lei.
Dipende da tante cose, io l'ho visto in quasi tutte le Aziende, specialmente se in Provincia, non ne trarrei statistiche.
Per me se la persona non si trova bene perchè viene discriminata sono gli altri che devono cambiare azienda e Paese e trasferirsi in Iran, non lei.
due messaggi fa parlavo di "mobbing". è ovvio che se si subisce mobbing/molestie si ha tutte le ragioni del mondo per fare anche ipoteticamente chiudere l'azienda. un altro discorso è un'azienda che non piace come si è organizzata e in cui c'è un clima "maleducato" o "rumoroso" in cui semplicemente si dovrebbe avere il coraggio, se non ci si trova bene, di cambiare azienda
Condivido l'idea che si debba comunicare se ci sono aspetti nell'ambiente di lavoro che non vanno bene. Ma mettetevi nei panni di una persona omosessuale che sente un giorno si e l'altro pure battute sul prenderlo in quel posto, offese a "froci e finocchi", barzellette malsane, ecc... se la cosa è tollerata a tutti i livelli perché l'ambiente è "cameratesco", ci vuole un bel coraggio ad alzare il ditino e chiedere che la gente si dia una regolata, perché se è pur vero che si può sempre cambiare lavoro, non è detto che sia una cosa facile e indolore. Il titolare potrebbe benissimo pensare di privarsi di una persona invece che, magari, tre-quattro (senza tirare in ballo la professionalità: se il discriminato è l'ultima ruota del carro, magari è più facile mandare via il "rompicoglioni" e tenere gli altri che magari sono al di sopra nell'organigramma.
Esempio personale: io sono relativamente religioso, ma considero di cattivo gusto (per così dire) bestemmiare. Ma vivo in Toscana e non è che ci sia molto da fare...
By(t)e
Beh, si, il confine a volte è sottile e soggettivo.
E figurati se non doveva uscire col solito whataboutism
A parte che che lo possano avvertire o meno è totalmente irrilevante, visto che non si sta parlando di quello: secondo te se gli eterosessuali vengono insultati allora è giusto insultare tutti?
Non ti è mai passato per la testa che magari invece sarebbe meglio non insultare nessuno? È un pensiero troppo fine per un vero uomo?
Significativo il fatto che per te sia una dicotomia, o il mondo in cui si insulta a piacere o il mondo delle favole.
Non riesci proprio ad immaginare un mondo civile, in cui le persone si comportano educatamente?
La competizione è una misura delle capacità nel gioco all'interno delle regole, non una presunta gara a chi sia più bestia: se lo scopo dell'insulto è supplire alla mancanza di capacità - e sinceramente non vedo altri scopi, a meno che tu non stia duellando in Monkey Island - allora va rimosso.
Soprattutto se non si ha un certo tipo di rapporto: con i miei amici intimi posso anche insultarli per i loro gusti sessuali, la loro obesità o calvizie, la loro religione o la squadra del cuore, perché so che loro faranno lo stesso con me e ci faremo due risate. Non farei mai lo stesso in un luogo non "privato", perché non posso conoscere la loro specifica sensibilità.
Mi chiedo però che certezza tu possa avere che i tuoi amici intimi non si offendano, e invece non stiano chiudendo un occhio e accettando un compromesso per non rinunciare all'amicizia.
Magari sarebbero più contenti se non li insultassi (del resto uno può essere più o meno sensibile, ma un insulto è un insulto), e sarebbero ben contenti di fare a meno delle due risate (che magari sono solo di circostanza).
Uhm, quindi se una comunità è tossica allora non ha senso lamentarsi?
Un po' come dire, "be', quello è un serial killer, fa sorridere lamentarsi del fatto che ti abbia fatto fuori il compagno/figlio/amico/etc., è normale che uccida".
Quindi se tutti sono volgari tu ti devi adattare?
Tutti insieme verso il basso appassionatamente?
Non capisco il senso di quest'affermazione. In che modo il fatto che tu non abbia mai avuto quest'esperienza esclude il fatto che la possano avere avuta gli altri?
Wow. Guide tipo, "non ci si insulta sul posto di lavoro"?
se una persona non si trova bene per qualsiasi problema, e la cosa gli pesa davvero molto, dovrebbe seriamente valutare di cambiare azienda o eventualmente stato
Della serie, "il problema non siamo noi che ti insultiamo, sei tu che non te lo fai andare bene".
E poi qualsiasi problema? Di nuovo, wow.
ho un team di 10 persone, per tutto il tempo del lavoro sono solo a contatto tra di loro, che passano il tempo a ruttare e scoreggiare.
ho un altro team di 10 persone, per tutto il tempo del lavoro sono solo a contatto tra di loro, che passano il tempo a bestemmiare e insultarsi.
ambedue i team hanno un rendimento ottimale. a vietargli tali libertà vedrei un rendimento calare del 50% con annesso mancato entusiasmo del team e sfaldamento dello stesso.
esempi divertenti per passare un messaggio: non è necessario appiattire il tutto per tutelare un ipotetico prossimo, ci sono infiniti posti di lavoro. che ognuno trovi il posto a lui più congeniale
ho un team di 10 persone, per tutto il tempo del lavoro sono solo a contatto tra di loro, che passano il tempo a ruttare e scoreggiare.
ho un altro team di 10 persone, per tutto il tempo del lavoro sono solo a contatto tra di loro, che passano il tempo a bestemmiare e insultarsi.
ambedue i team hanno un rendimento ottimale. a vietargli tali libertà vedrei un rendimento calare del 50% con annesso mancato entusiasmo del team e sfaldamento dello stesso.
esempi divertenti per passare un messaggio: non è necessario appiattire il tutto per tutelare un ipotetico prossimo, ci sono infiniti posti di lavoro. che ognuno trovi il posto a lui più congeniale
Prendendo atto che non possano essere altro che esempi fantasiosi, il problema è che tu dai per scontato che i posti di lavoro siano in sovrabbondanza e che chiunque abbia ampia possibilità di scelta, quando la realtà è *totalmente* diversa.
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