Un pro player omosessuale di League of Legends ha criticato l'industria eSport perché troppo poco inclusiva
Il giocatore di eSport Biofrost si è dichiarato gay e tramite Twitter ha criticato l'industria per la sua mancanza di inclusività
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Maggio 2022, alle 14:42 nel canale VideogamesLeague of Legends
59 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon capisco da cosa è stato coniato il termine.
Inclusività sembra quasi voler dire che devono andare a cercarsi le minoranze e attrarle nel settore.
Concetto sbagliato perchè il settore (qualunque esso sia) dovrebbe essere semplicemente neutrale al 100%.
Tra l'altro voler "educare" sul luogo di lavoro al rispetto delle minoranze sembra far intendere che un troglodita ignorante, ormai adulto, diventa magicamente educato perchè lo mandano ai corsi di inclusività a spese aziendali.
Il problema è sociale, non professionale.
Banalmente perché Rosario, che ha scritto l'articolo, non sa che differenza corra tra inclusività e omofobia
Il player in questione parla, ovviamente, di omofobia, essendo gay.
L'inclusività invece è un concetto che si estende a chiunque e qualsiasi circostanza, non è correllato solo all'omofobia, l'esempio più lampante che mi viene in mente è quello della disabilità: nel team non includo disabili per enne ragioni = non sono inclusivo.
Chiaramente il concetto di inclusività è direttamente correlato a questo caso, tant'è che il miglior "consiglio" che potrei dare al player, e ai tanti altri che cita, è di impegnarsi per creare contesti (teams in questo caso) veramente inclusivi.
Vien da se che per avere un contesto inclusivo bisogna prima risolvere i problemi di discriminazione mirata... banalmente un team di soli omosessuali come Biocoso di cui si parla non sarebbe inclusivo.
Il player in questione parla, ovviamente, di omofobia, essendo gay.
L'inclusività invece è un concetto che si estende a chiunque e qualsiasi circostanza, non è correllato solo all'omofobia, l'esempio più lampante che mi viene in mente è quello della disabilità: nel team non includo disabili per enne ragioni = non sono inclusivo.
Chiaramente il concetto di inclusività è direttamente correlato a questo caso, tant'è che il miglior "consiglio" che potrei dare al player, e ai tanti altri che cita, è di impegnarsi per creare contesti (teams in questo caso) veramente inclusivi.
Vien da se che per avere un contesto inclusivo bisogna prima risolvere i problemi di discriminazione mirata... banalmente un team di soli omosessuali come Biocoso di cui si parla non sarebbe inclusivo.
Più che altro non ho letto nel suo commento qualcosa che lasciasse intendere "mi hanno cacciato perchè sono gay".
La lamentela ci sta tutta, equiparabile al razzismo negli sport, ma l'inclusività sarebbe "escludere qualcuno perchè è XYZ" non "insultare qualcuno perchè è XYZ"
Sono problemi diversi da affrontare in modi diversi, e più che insegnare l'educazione, conviene punire per educare direttamente in una delle maniere più efficaci di oggi, salate sanzioni che colpiscano il portafogli.
Un bel 1000 dollari a insulto e vedrai come tutti diventano super-educati
Tanto provare a convincere un omofobico che non ha senso ciò che dice/fa, è come voler convincere un aracnofobico ad accarezzare una tarantola.
No, però dice chiaramente che ha dovuto tacere per paura di perdere il posto. Poi chissà, magari non sarebbe successo, ma se vivi in un ambiente tossico finisci per vivere male.
Per carità, non si spera certo di risolvere tutti i problemi del mondo con un corso aziendale, ma è stato coraggioso a denunciare il suo stato d'animo.
Anche io ammetto che in passato ero molto più leggero con le battute a sfondo sessuale (anche, e non solo, verso omosessuali e LBGTetc...), ma anche se IO le considero battute (di basso livello, chiaro) per qualcun'altro possono essere mazzate.
Soprattutto se non si ha un certo tipo di rapporto: con i miei amici intimi posso anche insultarli per i loro gusti sessuali, la loro obesità o calvizie, la loro religione o la squadra del cuore, perché so che loro faranno lo stesso con me e ci faremo due risate. Non farei mai lo stesso in un luogo non "privato", perché non posso conoscere la loro specifica sensibilità.
La cosa peggiore è proprio ritrovarsi in un ambiente di questo tipo sul lavoro, perché non puoi semplicemente andartene (cioè, puoi, ma con conseguenze non trascurabili sulla tua vita), mentre se in una cumpa ti trovi male, è più "facile" allontanarsene.
By(t)e
servirebbero provvedimenti più severi quando vengono fatti i reports in gioco
La cosa peggiore è proprio ritrovarsi in un ambiente di questo tipo sul lavoro, perché non puoi semplicemente andartene (cioè, puoi, ma con conseguenze non trascurabili sulla tua vita), mentre se in una cumpa ti trovi male, è più "facile" allontanarsene.
By(t)e
Nessuno lo farebbe in un luogo non "privato", ma questo vale per qualunque tipo di insulto.
Non credo che qualcuno (parlo di persone "educate" si metta a dare del testa di c... ad un collega di lavoro con cui non ha particolare confidenza, poi il cafone lo trovi sempre..
Per carità, non si spera certo di risolvere tutti i problemi del mondo con un corso aziendale, ma è stato coraggioso a denunciare il suo stato d'animo.
Anche io ammetto che in passato ero molto più leggero con le battute a sfondo sessuale (anche, e non solo, verso omosessuali e LBGTetc...), ma anche se IO le considero battute (di basso livello, chiaro) per qualcun'altro possono essere mazzate.
Soprattutto se non si ha un certo tipo di rapporto: con i miei amici intimi posso anche insultarli per i loro gusti sessuali, la loro obesità o calvizie, la loro religione o la squadra del cuore, perché so che loro faranno lo stesso con me e ci faremo due risate. Non farei mai lo stesso in un luogo non "privato", perché non posso conoscere la loro specifica sensibilità.
La cosa peggiore è proprio ritrovarsi in un ambiente di questo tipo sul lavoro, perché non puoi semplicemente andartene (cioè, puoi, ma con conseguenze non trascurabili sulla tua vita), mentre se in una cumpa ti trovi male, è più "facile" allontanarsene.
By(t)e
io separerei il discorso "ambiente di lavoro non piacevole" con "ipotetico mobbing". se domani inizio una nuova esperienza in un ufficio in cui sono in 10 e tutti e 10 si danno del "figlio di p*****a" da anni sarei un pò scemotto a dettare nuove linee guida perchè "mia mamma non si tocca eh".
nelle mie esperienze personali lavorative non ho mai visto dei gay presi di mira anzi ho visto fare outing come se nulla fosse.
il mio punto di vista è che la gente dovrebbe smetterla di fare la vittima e se proprio non trova un posto di lavoro a lui congeniale dovrebbe aprire un'attività con le proprie linee guida preferite
Invece secondo me saresti più scemotto ad accettare che ti diano del "figlio di p" anche se a te da fastidio.
In un'altra azienda dove lavoravo l'ambiente era "cameratesco", le battute su mogli e fidanzate abbondavano...un giorno un collega chiese di non farle a lui e nessuno gliele fece più, perchè accettare un fastidio facilmente evitabile?
Alcune linee guida devono prescindere dalla volontà del proprietario\capo, ma adesso facciamo finta che facciano tutti le vittime? Non ti sei mai accorto di come spesso viene trattato chi si comporta diversamente dalla "norma"?
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